mercoledì 26 novembre 2014

SarajEVOlution - 7 dicembre 2014 Cinema dei Fabbri

dopo alcuni mesi dalla partecipazionee al Peace Event Sarajevo 2014, e le altre esperienze di contatto e collaborazione in e con la Bosnia Erzegovina, portate avanti da alcune/i di voi con le rispettive associazioni, abbiamo un'occasione per ritrovarci e iniziare a pensare a nuovi percorsi nel prossimo futuro, il 7 dicembre alle 18 presso il teatro dei Fabbri, con la proiezione del film-documentario "Sarajevolution".

Trovate qui allegato l'invito ( scheda + cartolina ) alla proiezione, al termine della quale avremo una quarantina di minuti a disposizione per scambiare informazioni e idee, prima dello spettacolo serale. 

Vi preghiamo di diffondere la notizia, ciascuno/a nei modi e nelle possibilità che ha a disposizione (facebook, varie mailing list, etc.). 

Facciamo che la sala sia piena: sarebbe una bella cosa ! Un abbraccio

Per il Comitato Dolci, Alessandro Capuzzo








Giovedì sera presentazione del libro di Giorgio Cremaschi: LAVORATORI COME FARFALLE

Presso Libreria Lovat, Viale XX Settembre 20
Stabile OVS (ex Standa), III piano

GIOVEDI’ 27 NOVEMBRE alle ORE 17.30 
siete invitati alla presentazione del libro di 
Giorgio Cremaschi:

LAVORATORI COME FARFALLE
La resa del più forte sindacato d'Europa






Sarà presente Giorgio Cremaschi

Introduce e coordina il dibattito Iacopo Venier
giornalista e direttore di Libera.tv

È stato tutto un sogno? L'autore, nato nel 1948, prima militante e poi dirigente FIOM dalla gioventù alla pensione, mette a confronto il mondo del lavoro degli anni '70 con la realtà attuale in un pamphlet che non fa sconti. La strada che ha condotto il sindacato più forte d'Europa all'attuale sconfitta è ripercorsa attraverso gli snodi della storia sociale e sindacale degli ultimi quarant'anni, molti dei quali vissuti in prima persona da Cremaschi. Lo scopo è dichiaratamente di parte: individuare la via per la quale il lavoro, i cui diritti durano poco come la vita delle farfalle, possa risalire la china, assieme a un paese precipitato nella rassegnazione alla disuguaglianza e allo smantellamento della democrazia. Il testo non indica un programma ma insiste sulla indispensabile condizione affinché tale risalita si realizzi: la totale emancipazione dal pensiero e dai modelli sociali dominanti fin dagli anni '80. «È necessaria oggi un’opposizione radicale che sappia ricercare e costruire vie originali, apprendere dai conflitti, partire da essi per edificare soggettività in grado di crescere. Bisogna sperimentare e mettersi in gioco, difendersi certo, ma anche trovare le vie per attaccare. siamo ormai in una sorta di anno zero per il sindacalismo italiano. da un lato c’è una resa senza fine, dall’altro la prospettiva di una ripresa del conflitto che non potrà che avvenire, come sempre è stato, in forme nuove. anche se dopo una lunga e meticolosa costruzione capace di usare il meglio dell’antico. e quando, ma solo quando, una forte soggettività del lavoro entrerà nuovamente in scena, tutto si rimetterà in moto positivamente. allora finalmente calerà il sipario sulla rappresentazione gattopardesca che è proseguita dagli anni ’80 e le cose cominceranno a cambiare nella direzione giusta».


Giovedì sera: T.T.I.P.: come potrebbero cambiare le relazioni tra UE e USA

Giovedì 27 novembre 2014 - ore 17,30
Sala Tessitori del Consiglio regionale -Trieste, piazza Oberdan 5

con Riccardo Perissich e Fausto Durante; Introduce Giorgio Rossetti



L'ARGOMENTO
Il partenariato trans-atlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP) è un accordo commerciale attualmente in corso di negoziato tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti. Secondo la Commissione europea,   il TTIP potrebbe far aumentare l'economia europea di  €120 miliardi; quella americana di €90 miliardi; e l'economia del resto del mondo di €100 miliardi.
Ma a quale prezzo? si chiedono gli oppositori di questo accordo; la segretezza che ne caratterizza le trattative ha alimentato sospetti e paure che hanno coinvolto persino la conferenza dei vescovi europei. Gli oppositori paventano che il trattato impedisca qualsiasi possibilità di scelta autonoma degli Stati in campo economico, sociale, ambientale, esautorando ancora più  gli enti locali. Si teme che acqua, energia e servizi pubblici siano settori a rischio di privatizzazione;  che la legislazione sul lavoro, già deregolamentata dalle politiche di austerity dell’UE, verrebbe considerata “barriera non tariffaria” da rimuovere; e che il trattato comporterebbe l’impossibilità di ogni controllo sui movimenti di capitali e sulla speculazione bancaria e finanziaria.
C'è di che discutere, dunque.

I RELATORI
Riccardo Perissich ha lavorato per più di vent’anni presso la Commissione Europea, giungendo a ricoprire il ruolo di Direttore Generale per il Mercato Interno e gli Affari Industriali; rientrato in Italia è stato Direttore Affari Pubblici ed Economici in Pirelli e Telecom, e in Confindustria. Attualmente dirige – come vice-presidente esecutivo - il Consiglio per le relazioni fra l'Italia e gli Stati Uniti. Scrive regolarmente di problemi internazionali su giornali e riviste italiane e straniere. Perissich è anche scrittore, autore di "L’Unione europea, una storia non ufficiale" (Longanesi, 2008), nel 2012 "Le regole del Gioco" e nel 2013 “Il seminatore” (sempre per Longanesi)

Fausto Durante è responsabile del Segretariato Europa della Cgil e membro del Comitato esecutivo della Ces (Confederazione europea dei sindacati) dal marzo 2012. In precedenza, ha maturato una lunga esperienza nel sindacato dei metalmeccanici Fiom-Cgil, prima come segretario generale a Lecce dal 1993 al 2000, poi presso il centro nazionale a Roma. E' stato responsabile dell'Ufficio Europa della Fiom e membro del Comitato Esecutivo della Fem (Federazione europea dei metalmeccanici) dal 2000 al 2004. Dal 2004 al 2010 è stato segretario nazionale della Fiom-Cgil, seguendo i settori dell'ICT, della siderurgia, dell'industria ad alta tecnologia, della componentistica auto. . E' laureato in Lingue e Letterature Straniere..

L’iniziativa è inserita nel programma delle manifestazioni per il 50* anniversario dell'insediamento del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia.
Compartecipa all’iniziativa: la CGIL di Trieste

venerdì 14 novembre 2014

Sulla riconferma di Iztok Furlanič: risultati importanti

Questo il comunicato stampa inviato oggi:


OGGI LA SINISTRA A TRIESTE HA OTTENUTO RISULTATI IMPORTANTI:

  • ha perso la destra ed in particolare la misera manovra politica dell’ (ex) fascista Franco Bandelli che voleva la testa del Presidente Iztok Furlanic in cambio dell’ingresso in maggioranza. Il PD, pur tentato, alla fine ha dovuto votare contro la mozione di sfiducia che è stata respinta.
  • oggi è chiara l’inaffidabilità culturale e politica del PD e del Sindaco Roberto Cosolini che ancora una volta hanno legittimato l’estrema destra triestina per provare ad emulare Renzi e le sue aperture a Berlusconi.
  • abbiamo sperimentato la pratica dell’obiettivo comune unendo persone, organizzazioni, tendenze e riconoscendoci di nuovo come compagne e compagni uniti nella comune battaglia delle idee
  • abbiamo dimostrato che esiste a Trieste una Sinistra capace di battersi con dignità e determinazione utilizzando i mezzi più moderni e quelli più antichi per far valere le proprie ragioni. Lo abbiamo fatto sulla memoria; lo faremo sui diritti, sull'ambiente, sul lavoro, sulle libertà e su una prospettiva di vero cambiamento.

La nostra petizione, la nostra iniziativa, ha vinto e convinto. Sulla “verità storica su Trieste” non arretreremo di un millimetro.

Ora si tratta di continuare, insieme, iniziative e percorsi per una Sinistra unita.

   Associazione Politica per la Costituente della Sinistra
   "Trieste per Tsipras"

mercoledì 12 novembre 2014

La mozione a cui si è opposto Iztok Furlanič


Per chi non l'avesse letta, pubblichiamo la mozione votata dal Consiglio Comunale di Trieste il 22 luglio 2014 con l'opposizione del solo Presidente del Consiglio Comunale  Iztok Furlanič. La frase chiave e' l'ultima. 

La scansione dell'originale, con in seconda pagina i nomi dei Consiglieri e i voti espressi, si puo' trovare QUI


MOZIONE URGENTE
Oggetto: 26 ottobre 1954-2014

I sottoscritti consiglieri comunali
Preso atto che il 26 ottobre 2014 ricorre il sessantesimo anniversario del ritorno definitivo di Trieste all’Italia; 
Ricordato che il 2014 è l’anno delle celebrazioni dell’inizio della Prima Guerra Mondiale e del lungo Novecento che ha visto Trieste contesa fino al Memorandum di Londra che la riunificò alla Madre Patria;
Evidenziato che in un anno ricco di celebrazioni non si può dimenticare questa data simbolo di tutto il Novecento per l’Italia, per Trieste e per tutto il confine orientale, compiendo atti di “giustizia storica” anche nei confronti di quanti si sacrificarono e morirono per l’italianità della Città; 

IMPEGNANO 

il Sindaco e la Giunta a commemorare degnamente l’anniversario ed i suoi protagonisti attraverso:

  • la convocazione di un Consiglio comunale straordinario che commemori l’evento;
  • • il conferimento della Cittadinanza Onoraria all’VIII Reggimento Bersaglieri di cui facevano parte i reparti italiani che per primi giunsero in Città il 26 ottobre 1954;
  • l’intitolazione di una via cittadina o l’apposizione di una targa che commemori la fine dell’occupazione jugoslava il 12 giugno 1945 e la fine della seconda guerra mondiale per Trieste.

venerdì 7 novembre 2014

petizione a sostegno di Iztok Furlanič


Vi chiediamo di firmare e diffondere per ottenere altre firme a una petizione a sostegno di Iztok Furlanič, il cui testo pubblichiamo sotto. 

Per  firmare   andate QUI


La notte tra il 30 aprile e il 1 maggio del 1945 la IV Armata dell’Esercito jugoslavo, alleato degli angloamericani, il IX Korpus sloveno, composto anche da triestini, e forze partigiane già presenti in città liberarono Trieste dall’occupazione nazista.

Com’è noto, la città di Trieste, al pari di altre zone d’Europa, era al centro di una contesa tra i due schieramenti che combattevano i nazifascisti ma che già progettavano gli assetti politici postbellici.

Il 12 giugno del 1945, a seguito degli accordi tra il marescialli Tito e il generale Alexander, comandante degli Alleati in Italia, le forze jugoslave lasciarono la città che passò sotto il controllo militare angloamericano come zona d'occupazione (AMGOT-Allied Military Government Occupied Territori) che si protrasse fino al 1947.

Questi i dati fattuali che, al pari – per esempio - della liberazione di Berlino da parte dell’Armata rossa, non possono essere né dimenticati né contestati e che esulano, con tutta evidenza, da analisi storiche ed approfondimenti sugli antefatti e gli esiti di quegli avvenimenti.

La destra triestina e i revisionisti storici hanno da sempre rabbiosamente presentato i “titini” solo come slavocomunisti, occupatori illegittimi e sanguinari, negando così qualsiasi valore alla lotta antifascista condotta, peraltro, di concerto sia con gli Alleati che con le forze antifasciste italiane.

Nell’anno 2014 (sic!), l’Amministrazione (di centrosinistra: doppio sic!) di Trieste accetta di accogliere una mozione presentata dal consigliere Bandelli (ex AN) per stabilire che la liberazione della città non era avvenuta il 1 maggio (data dell’ingresso dei partigiani) ma il 12 giugno 1945 data dell’arrivo delle truppe angloamericane.

Il Presidente del Consiglio comunale Iztok Furlanič, che si è opposto alla mozione, oltre che per incongruenza storica anche per incoerenza logica (il 12 giugno rappresenta con tutta evidenza un semplice passaggio di poteri militari), viene pesantemente attaccato rispolverando toni ed argomenti del secolo scorso.

Il 13 di novembre il Consiglio comunale ha all’ordine del giorno una mozione di sfiducia nei confronti di Furlanič reo di aver solamente ribadito un fatto storico incontrovertibile.

Chiediamo a tutte le persone democratiche di firmare questa petizione a sostegno di Iztok Furlanič e di censura nei confronti di una classe politica che, a fronte delle gravi e più pressanti emergenze cittadine, si balocca con rivisitazioni storiche quantomeno opinabili.


TriestexTsipras

17 e 16 nov a Firenze: Tsipras, Forenza, Maltese e molti altri

TRANSFORM: INCONTRO INTERNAZIONALE A FIRENZE

trasform
incontro internazionale

L’agenda neo-liberista e le socialdemocrazie europee

Firenze il 16 e 17 novembre
auditorium di Santa Apollonia
via XXVII Aprile 1
Domenica 16
ore 10 / 13
L’Italia e l’incompatibilità del capitalismo finanziario con la democrazia
ore 15 / 18,30
L’Europa, l’austerità, la troika, la crisi delle socialdemocrazie, il rapporto con i sindacati

Lunedi 17
ore 20 / 23
La dimensione europea della parabola social democratica
Differenze e similitudini delle trasformazioni delle Social Democrazie in Europa

partecipano con  ALEXIS TSIPRAS

  • Adriano Prosperi
  • Alfonso Gianni
  • Bia Sarasini
  • Curzio Maltese
  • Eleonora Forenza
  • Erhard Crome
  • Fausto Bertinotti
  • Gianni Rinaldini
  • Haris Golemis
  • Manolo Monerero
  • Marco Revelli
  • Marisa Matias
  • Massimo Torelli
  • Monica De Sisto
  • Niki Vendola
  • Norma Rangeri
  • Paolo Ferrero
  • Pippo Civati
  • Raffaella Bolini
  • Roberto Mancini
  • Roberto Musacchio
  • Roger Martelli
  • Sergio Cofferati
  • Tommaso Fattori

Il 14 novembre sciopero generale e sociale contro le politiche del governo Renzi


Il 14 novembre sciopero generale e sociale contro le politiche del governo Renzi e dell’Unione Europea  con manifestazioni nelle principali città

Cobas Confederazione dei Comitati di Base

(click sull'immagine per ingrandire)


giovedì 6 novembre 2014

Grave errore fermare Mare Nostrum


L’operazione Triton non sostituisce Mare Nostrum e i migranti continueranno a morire moriranno nel Mediterraneo finché i Paesi Ue non avranno organizzato una vera operazione congiunta di ricerca e salvataggio. L’allarme è stato lanciato da un appello Amnesty International, l’associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) e Medici Senza Frontiere alla vigilia del lancio dell’operazione Triton, coordinata dall’agenzia europea Frontex, che nelle intenzioni del governo italiano dovrebbe sostituire l’italiana Mare Nostrum.
 Contro la decisione del governo Renzi si è schierato  un vasto cartello di associazioni: Caritas, Comunità di Sant’Egidio, Save The Children Italia, Arci, oltre a Cgil e Uil, Acli e le Chiese Evangeliche. Terminare Mare Nostrum è «un gravissimo errore», e va ripensata. «Se Mare Nostrum chiude — ha spiegato Filippo Miraglia dell’Arci — i morti si moltiplicheranno». Triton, hanno detto, ha obiettivi diversi: «opererà solo in prossimità delle acque territoriali italiane, svolgerà un’azione non di soccorso ma di controllo delle frontiere e non è quindi assimilabile a Mare Nostrum».
Un’operazione che «non fermerà né le partenze né le stragi, i viaggi continueranno ma in condizioni ancor meno sicure». Le organizzazioni chiedono al governo «di non cedere alle spinte demagogiche e xenofobe e di proseguire con la missione, rafforzando la pressione politica sui partner europei affinché contribuiscono a mantenerla in vita e a sostenerla economicamente». «Costa solo 110 milioni di euro all’anno, 9 milioni al mese»
Tra le adesioni a questo appello ci sono anche Andrea Camilleri, Ascanio Cele­stini e Carlo Feltrinelli. 
«Non importa come è presentata — sostiene Nicolas Beger, direttore dell’ufficio delle istituzioni europee di Amnesty International Triton non è un’operazione di ricerca e soccorso. Mentre il mondo affronta la peggior crisi di rifugiati dalla fine della seconda guerra mondiale, l’Unione europea e i suoi Stati membri devono urgentemente e collettivamente assicurare operazioni per cercare e salvare migranti». Per Beger «vi è stata una spaventosa mancanza di risposte comuni nella ricerca e salvataggio da parte degli Stati Ue. Triton è una chiara testimonianza della preoccupazione degli Stati di proteggere più le frontiere che le persone». 
L’appello congiunto di Amnesty International, Asgi e Medici Senza Frontiere paventa anche il rischio «di rivedere tragedie come quelle vissute il 3 ottobre 2013 a Lampedusa è molto alto. Non sarà l’arrivo della cattiva stagione a porre fine ai conflitti senza quartiere in Libia, all’instabilità nella regione Saheliana, alla guerra in Siria e alle violenze in Iraq. Non sarà l’inverno a far venir meno il bisogno disperato di fuggire dalla guerra, dalla violenza, dalla persecuzione». «Oggi non ci sono alternative sicure per cercare protezione internazionale in Europa, la via del mare è l’unica opzione per migliaia di persone, vittime di violenza e torture, persone disabili, donne e bambini. Operazioni di ricerca e soccorso limitate alle acque sotto la giurisdizione italiana metteranno a rischio migliaia di vite, se le aree di mare aperto non saranno pattugliate attivamente».

Da Mario Pierro,   il manifesto 31.10.2014

mercoledì 5 novembre 2014

NESSUN POSTO NELLE ISTITUZIONI PER CHI RIMPIANGE LO STERMINIO DEI ROM E DEI SINTI NEI CAMPI NAZISTI


PER ADERIRE


Una consigliera comunale di Motta Visconti, Massimilla Conti, ha postato sulla sua pagina Facebook queste parole: “… se tra i cani ci sono razze che vengono considerate più predisposte ad aggredire perché non ammettiamo che i Rom sono più portati a commettere reati?” E poi: “Le telecamere servono per punire sti bastardi! Comunque niente gattabuia, ci vorrebbero i forni…metto a disposizione la mia taverna. Se vedete del fumo strano che esce dal tetto non vi preoccupate!”

martedì 4 novembre 2014

Relazione comune di storici italiani e sloveni sui rapporti italo-sloveni


Nel 1993 i Ministri degli esteri dell’Italia e della Slovenia istituirono una Commissione storico-culturale italo-slovena con lo scopo di fare il punto sui risultati della ricerca storica realizzata nei due Paesi sul tema dei reciproci rapporti.

La Commissione era formata da parte italiana da Giorgio Conetti, docente di diritto internazionale e preside della facoltà di giurisprudenza di Como che la presiedeva, e dagli storici Angelo Ara (Università di Pavia), Marina Cattaruzza (Università di Berna), Fulvio Salimbeni (Università di Udine), Raoul Pupo (Università di Trieste), Maria Paola Pagnini, ordinario di geografia dell’Università di Trieste e dal sen. Lucio Toth, dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. La parte slovena, presieduta dalla dott.ssa Milica Kacin Wohinz era composta dagli storici France Dolinar, Branko Marus, Boris Mlakar, Nevenka Troha, Andrej Vovko e Aleksanderic Vuga. Inizialmente fecero parte della Commissione anche il costituzionalista Sergio Bartole, lo scrittore Fulvio Tomizza, lo storico Elio Apih e Boris Gombac che, per vari motivi, non poterono proseguire nell’incarico.

Dopo 7 anni di lavoro e ripetuti incontri la relazione conclusiva della Commissione fu approvata all'unanimità dai suoi 14 componenti il 25 luglio 2000 e consegnata ai rispettivi Ministeri degli esteri, ma inspiegabilmente per 8 mesi non fu resa pubblica.

Benché la pubblicazione fosse stata sollecitata da più parti, tra le quali l'ANPI, e da un voto unanime della Camera dei Deputati, la relazione fu resa pubblica nel testo integrale soltanto il 4 aprile 2001 dal quotidiano “Il Piccolo” e – lo stesso giorno – anche dal Ministero degli esteri.

Tuttavia questo documento, salvo rare eccezioni, non fu ripreso ed adeguatamente diffuso benché costituisca una base certa per una riflessione sulle tormentate vicende del confine orientale e dei popoli che in quest’area convivono.

L’A.N.P.I. lo ripropone a chi vorrà approfondire la materia ed in particolare a quanti svolgono la delicata ed essenziale funzione di sollecitarne la conoscenza alle giovani generazioni nelle scuole, ritenendo con ciò di recare un contributo per lo sviluppo di un dibattito finalmente sottratto a visioni unilaterali e di parte.

LA RELAZIONE CONCLUSIVA

Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Comitato Provinciale di Gorizia

MOZIONE DI SFIDUCIA .... a chi?


Il 13 novembre prossimo il consiglio Comunale di Trieste discuterà una mozione di sfiducia con cui la destra vorrebbe rimuovere l'attuale Presidente del Consiglio Comunale dalla sua carica.

Iztok Furlanic, già giornalista del Primorski Dnevnik e a suo tempo segretario del Partito della Rifondazione Comunista, è stato messo sotto accusa dalla destra per aver espresso le proprie opinioni nel merito della Liberazione di Trieste, città italiana che, con tutto il suo entroterra, era stata annessa nel 1943 al Reich tedesco.

STOP TTIP - Sabato a Roma Assemblea nazionale

Aspettiamo un resoconto da qualcuno dei comitati che sicuramente parteciperà

(click sull'immagine per ingrandire)

Riccardo Petrella sul documento Revelli

stimolato dall'interessante e ricco documento di base di Marco Revelli, mi permetto d'inviare un mio contributo sulle priorità politiche di azione su scala europea.
Con cordialità e tanta speranza in "L'Altra Europa"

Riccardo Petrella


UN PROGETTO POLITICO PER L'ALTRA EUROPA
La lotta contro i quattro cavalieri dell'apocalisse attuale europea

lunedì 3 novembre 2014

In piazza per solidarietà a Kobane

click sull'immagine per ingrandire

Ai/lle  compagni/e

che erano ieri presenti in piazza, e che hanno testimoniato in maniera tangibile la loro vicinanza e solidarietà al popolo curdo , e più generalmente ad una umanità internazionalista e solidale che non si piega ai fondamentalismi ed all' intolleranza, 

ricordo che una delle parole d' ordine  di quella manifestazione ,-  che compariva del resto ben visibile nello striscione che è stato esposto davanti alla sede del Consolato onorario della Turchia ,-  richiedeva il pieno riconoscimento politico del PKK , il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, come organismo democratico e non già come oggi ancora viene ignobilmente rappresentato , in primis dagli USA e dalla Turchia, cioè come " organizzazione terroristica".

Questo titolo d' infamia andrebbe semmai , per un elementare ripristino di verità, applicato ad altri ...

La realtà infatti è evidente : prima ancora che con le armi i curdi di Kobane, della Rojava si difendono con la democrazia, con la pratica collettiva dell' autogoverno,  con la realizzazione di istituti di convivenza civile , di autodecisione, fondati sulla partecipazione popolare, con criteri ispirati all' uguaglianza , alla fratellanza , al rispetto delle diversità. 

La resistenza di Kobane va aiutata e sostenuta, essa esemplarmente ci consegna una lezione di civiltà  che  è un messaggio di speranza,  e di lotta irriducibile contro la barbarie della guerra e del fondamentalismo ; è una lotta che parla anche a noi,  e di cui dobbiamo saperci fare carico, con molta umiltà ma anche con altrettanta determinazione ,  continuando a sostenere la giusta causa del popolo curdo , ed appoggiando concretamente , da qui in avanti , le  prossime iniziative  del "Comitato  Save Kobane" di Trieste.

un fraterno saluto, 

Marino Calcinari
Comitato Lista Tsipras
Associazione Politica per la Costituente della Sinistra

sabato 1 novembre 2014

Silvano Cricca - statuti e associazione - nota sul documento Revelli


statuti e associazione


Ritengo che non sia un vezzo ne una furbizia il desiderio, che va ben oltre una eventuale partecipazione alle prossime regionali, di appartenere ad una comunità ben definita che si riconosce in un concetto che da qualche mese e attraverso un consultazione  abbiamo adottato.

Concetto sintetizzato in un aggettivo: L'ALTRA ..