lunedì 29 dicembre 2014

22-26 GENNAIO 2015: VIAGGIO AD ATENE per sostenere SYRIZA

per favore, diffondete!

TRA LE INIZIATIVE DELLA CAMPAGNA “CAMBIA LA GRECIA, CAMBIA L’EUROPA”:

"BRIGATA KALIMERA"
se cambia la Grecia cambia l'Europa

22-26 GENNAIO 2015
VIAGGIO AD ATENE 
insieme con Syriza durante le elezioni 



(attenzione: il 39/12 confermeremo le date, in caso di slittamento del voto le date di viaggio saranno: 29 gennaio - 1 febbraio. Ne daremo comunicazione qui.)


PROGRAMMA DI VIAGGIO 

questo che segue è l’intero programma della Brigata Kalimera: chi non può partire giovedì può raggiungerci venerdì, sabato o domenica mattina!

Giovedì 22 gennaio sera: partecipazione alla manifestazione conclusiva della campagna elettorale di Syriza
Venerdì 23 gennaio: partecipazione alle iniziative di campagna elettorale nei quartieri
Sabato 24 gennaio: incontri con le strutture popolari autogestite di mutuo soccorso
Domenica 25 gennaio: attesa dei risultati in piazza
Lunedì 26 gennaio: ritorno in Italia


INFORMAZIONI PER PARTECIPARE AL VIAGGIO

I biglietti di volo dovranno essere acquistati dai partecipanti per proprio conto - ci sono ancora voli a prezzi molto bassi da RM e MI (50/100 euro andata e ritorno)
Cercate sui siti di viaggio o rivolgetevi a una agenzia - aspettate la conferma delle date prima di comperare i biglietti!
Alla prenotazione dell'albergo a prezzi modici penserà invece l’organizzazione, dopo la vostra conferma

DOMANI LA CONFERMA DEFINITIVA DELLE DATE 
E ULTERIORI INFORMAZIONI SUL VIAGGIO

CHI E’ INTERESSATO AL VIAGGIO SCRIVA A: kalimera@cambialagreciacambialeuropa.eu


firma e fai firmare l’appello per il diritto dei greci a scegliere liberamente il proprio futuro, e a scegliere con Syriza l’alternativa alla Troika e al liberismo:





Il programma di Syriza per le vicine elezioni in Grecia



Dopo il fallimento della terza votazione per la Presidenza della Repubblica, la Grecia va al voto.

Costituiamo anche qui da noi , o promuoviamo , attraverso un comitato di scopo,  una campagna di informazione e sostegno  a SYRIZA:


Alexis Tsipras ha un programma chiaro: restare in Europa per cambiare l’Europa. 

Il suo governo chiederà una conferenza europea per la ristrutturazione del debito, che riguarda la maggior parte dei paesi europei; la fine delle politiche di austerità, con l’abrogazione del fiscal compact; un piano europeo per il lavoro e la salvaguardia dell'ambiente.

Altro che politica anti-euro e antieuropea, come cercano di descriverla i principali mezzi di informazione del continente per giustificare l'attacco dei mercati, diffondere paura fra gli europei, condizionare gli elettori e le elettrici in Grecia e confondere le proposte della Sinistra con i populismi xenofobi, razzisti e neofascisti.

quel programma è (anche)  il nostro, non dimentichiamocelo.



Alexis Tsipras: Larghe alleanze elettorali su forti basi programmatiche e senza negoziare il nostro programma

di Argiris Panagopoulos



“Il primo passo sarà la realizzazione del “programma di Salonicco” per affrontare la crisi umanitaria. Questo non si mette in negoziazione. Non crea bisogni per nuovi prestiti e non entrerà sul tavolo della discussione”, scrive Alexis Tsipras nel suo articolo pubblicato oggi sul giornale di SYRIZA “Avgi”, inviando un messaggio chiaro all’Unione Europea neoliberista, alla Germania di Merkel e ai creditori della Grecia: SYRIZA e il suo presidente non intendono negoziare il programma di governo che aveva presentato Alexis Tsipras il settembre scorso durante la Fiera Internazionale di Salonicco.


Il presidente di SYRIZA non a caso ha scelto di pubblicare le sue opinioni nell’ultima edizione del giornale del suo partito “Avgi” prima del terzo e ultimo voto di lunedì per la elezione del presidente della repubblica in Grecia.

Per Tsipras è chiaro che “sulla base di questo suo impegno SYRIZA cercherà di raccogliere intorno a sé il maggior numero di forze nel popolo, al fine di avere la maggioranza nel nuovo Parlamento, per procedere nella realizzazione del suo programma. In ogni caso, nell’ambito di questo programma cercheremo I più ampi consensi”, continua il presidente di SYRIZA.

Secondo Tsipras il SYRIZA “trae la sua forza dall’appoggio di una larga maggioranza sociale e politica, che lotta per la dignità e la giustizia. La NOSTRA vittoria elettorale sarà l’inizio di un grande sforzo nazionale per la salvezza sociale e la ricostruzione del paese. Uno sforzo nazionale che però avrà un impatto internazionale, dal momento che la nostra responsabilità storica è di aprire la strada di una politica alternativa in Europa, trasformando un paese della eurozona da un esperimento neoliberale in esempio di protezione sociale e di crescita. Per dimostrare che quando i popoli vogliono, quando credono alle loro forza, possono”.

“Siamo pienamente consapevoli che la sinistra si trova ancora una volta sulla soglia della storia per assumere difficili compiti. E siamo pienamente consapevoli che veniamo per unire, non per dividere. Per ricostruire sulle rovine di una società saccheggiata. Per questo il governo di SYRIZA non sarà il governo di un governo di uno schieramento. Sarà il governo di tutto il popolo”, continua Tsipras.

“Durante la crisi abbiamo conquistato la fiducia della società, perché siamo usciti fuori dallo stretto quadro di un comportamento arrogante e settario. Abbiamo posto per tempo la necessità di una larga maggioranza sociale e politica. Di una nuova coalizione di potere. Questa proposta è stata accolta con grande favore nelle elezioni del 2012. Oggi è il momento che dobbiamo di metterla in azione, di aumentarla e di vincere. Formando una grande alleanza elettorale su forti basi programmatiche”, sostiene Alexis Tsipras.

Da parte sua il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble la lanciato un forte messaggio intimidatorio contro SYRIZA e il suo presidente in una sua intervista dove si vede chiaramente che la Germania di Merkel considera inevitabili le elezioni anticipate in Grecia. Cercando di ricattare per l’ennesima volta i greci Schaeuble ha dichiarato contro SYRIZA e Tsipras che “ogni nuovo governo dovrà rispettare gli impegni dei suoi predecessori e che “se la Grecia sceglierà un’altra direzione sarà una situazione difficile”.


SYRIZA



COSA FARA’ IL GOVERNO DI SYRIZA

Il Programma annunciato a Salonicco il 15 Settembre 2014 da Alexis Tsipras

IL CONTESTO DELLA TRATTATIVA
Chiediamo elezioni parlamentari immediate e un forte mandato di negoziazione con l’obiettivo di:
  •         Cancellare la maggior parte del valore nominale del debito pubblico in modo che diventi sostenibile nel contesto di una “Conferenza europea del debito». E ‘successo per la Germania nel 1953. Può anche accadere per il Sud Europa e la Grecia.
  •         Includere una «clausola di crescita» nel rimborso della parte restante in modo che tale rimborso sia finanziato con la crescita e non attraverso leggi di bilancio.
  •         Includere un periodo significativo di grazia («moratoria») del pagamento del debito per recuperare i fondi per la crescita.
  •         Escludere gli investimenti pubblici dai vincoli del Patto di Stabilità e di Crescita.
  •         Un « New Deal Europeo » di investimenti pubblici finanziati dalla Banca europea per gli investimenti.
  •         Un aiuto quantitativo da parte della Banca centrale europea con acquisti diretti di obbligazioni sovrane.
  •          Infine, dichiariamo ancora una volta che la questione del prestito forzoso durante l’occupazione nazista della Banca di Grecia è una questione ancora aperta per noi. I nostri partner lo sanno. Diventerà la posizione ufficiale del paese a partire dal nostro primo giorno al potere.
In base a questo piano, ci batteremo e garantiremo una soluzione socialmente praticabile sul  problema del debito della Grecia in modo che il nostro paese sia in grado di pagare il debito residuo attraverso la creazione di nuova ricchezza e non di avanzi primari, che privano la società di reddito.
Con questo programma, noi porteremo avanti mettendo in sicurezza il paese il recupero e la ricostruzione produttiva con:
• Aumento immediato di investimenti pubblici di almeno € 4 miliardi.
• Graduale inversione di tutte le ingiustizie del Memorandum.
• Graduale ripristino di stipendi e pensioni in modo da far aumentare i consumi e la domanda.
• Sostegno alle piccole e medie imprese, con incentivi per l’occupazione, e sovvenzione per il costo energetico del settore in cambio di occupazione e di clausole ambientali.
• Investimenti nella conoscenza, la ricerca, e la nuova tecnologia al fine di far tornare a casa  giovani scienziati, che sono massicciamente emigrati negli ultimi anni.
• Ricostruzione dello stato sociale, il ripristino dello stato di diritto e la creazione di un regime meritocratico.
Siamo pronti a negoziare e stiamo lavorando per costruire le più ampie alleanze possibili in Europa.
L’attuale governo Samaras è di nuovo pronto ad accettare le decisioni dei creditori. L’unica alleanza che si preoccupa di costruire è con il governo tedesco.
Questa è la differenza tra di noi e questo è, alla fine, il dilemma:
Negoziazione europea di un governo di SYRIZA, o accettazione dei termini dei creditori sulla Grecia da parte del governo Samaras.
Negoziazione o non-negoziazione.
Crescita o austerità.
SYRIZA o Nuova Democrazia.
Ma cosa accadrà fino che la trattativa non sarà finita?
Con SYRIZA per un piano nazionale di ricostruzione per la società greca.
Noi ci assumiamo la responsabilità e, di conseguenza, l’impegno verso il popolo greco per un Piano di Ricostruzione Nazionale che sostituirà il memorandum già nei nostri primi giorni al potere, prima e indipendentemente dal risultato della  negoziazione.
Il Piano di Ricostruzione Nazionale si basa su quattro grandi pilastri per  invertire la disintegrazione sociale ed economica, per la ricostruzione dell’economia e l’uscita dalla crisi.
I quattro pilastri del Piano di Ricostruzione Nazionale
1° : Affrontare la crisi umanitaria
2° : Riavviare l’economia e promuovere la giustizia fiscale
3° : Riconquistare l’occupazione
4° : Trasformare il sistema politico per rafforzare la democrazia
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1 ° pilastro: Affrontare la crisi umanitaria
Costo totale stimato € 1,882 miliardi
Il nostro programma per affrontare immediatamente la crisi umanitaria, con un costo stimato circa di € 2 miliardi, comprende una griglia completa di interventi di emergenza, in modo da alzare uno scudo di protezione per gli strati sociali più vulnerabili.
  •         Elettricità gratis per 300.000 famiglie attualmente sotto la soglia di povertà fino a 300 kWh al mese per famiglia; cioè, 3.600 kWh all’anno. Costo totale: 59,4 milioni di €.
  •         Programma di sussidi pasto per 300.000 famiglie senza reddito. L’attuazione avverrà tramite un ente pubblico di coordinamento, in collaborazione con le autorità locali, la Chiesa e le organizzazioni di solidarietà. Costo totale: € 756.000.000.
  •         Programma di garanzia abitativa. L’obiettivo è la fornitura iniziale di 30.000 appartamenti (30, 50, e 70 m²), sovvenzionando affitto a € 3 per m².Costo totale: 54 milioni di €.
  •         Restituzione del bonus di Natale (la nostra tredicesima n.d.r.), come 13 ͣpensione, al milione ducentosessantaduemila novecentoventi (1.262.920) pensionati che hanno una pensione fino a € 700. Costo totale: € 543,06 milioni.
  •         assistenza medica e farmaceutica gratuita per i disoccupati non assicurati.Costo totale: € 350 milioni.
  •          Tessera speciale di trasporto pubblico per il disoccupati di lunga durata e di coloro che sono sotto la soglia di povertà. Costo totale: € 120 milioni.
  •         Abrogazione del livellamento della imposta speciale di consumo sul gasolio da riscaldamento a quello per autotrazione. Portare il prezzo di partenza del combustibile per riscaldamento per le famiglie torna a €0,90 al lt, invece degli attuali € 1,20 a lt. Previsto Benefit.

2 ° pilastro: Riavviare l’economia e promuovere la giustizia fiscale
Costo totale stimato: € 6,5 miliardi
Totale beneficio stimato: € 3,0 miliardi
Il secondo pilastro è incentrato sulle misure per riavviare l’economia. La priorità è data ad alleviare l’economia reale con la soppressione fiscale, sollevando i cittadini degli oneri finanziari, iniettando liquidità e migliorare la domanda.
La tassazione eccessiva sulla classe media e su quelli che non evadono fiscalmente ha intrappolato una grande parte di cittadini in una situazione che minaccia direttamente la loro condizione lavorativa, la loro proprietà privata, non importa quanto piccola e la loro stessa esistenza fisica, come dimostrato dal numero senza precedenti di suicidi.
  •         Estinzione di obbligazioni finanziarie ai fondi statali e di sicurezza sociale, in 84 rate.
Beneficio stimato: € 3 miliardi
Le entrate che ci aspettiamo di raccogliere su base annua (tra il 5% e il 15% del totale dovuto) saranno agevolate dalle seguenti misure:
1. L’immediata cessazione dell’azione penale, nonché del sequestro di conti bancari, della prima casa,  di stipendi, ecc, e il rilascio del certificato di regolarità fiscale a tutti quelli inclusi nel processo di risoluzione.
2. Una sospensione di dodici mesi delle misure di perseguimento e di esecuzione nei confronti di debitori con un consolidato di reddito pari a zero, inclusi nel processo di risoluzione.
3. Abrogazione del trattamento anti-costituzionale delle obbligazioni finanziarie in essere allo stato come reato in atto (in flagranza).
4. Abolizione della obbligatoria di acconto del 50% del debito in essere come  prerequisito per avere una udienza. La caparra sarà decisa da un giudice. Sarà circa il 10% -20%, a seconda delle condizioni finanziarie del debitore.
  •         abolizione immediata dell’attuale tassa unificata di proprietà (ENFIA). Introduzione di una tassa sulle grandi proprietà.
Immediata correzione al ribasso dei tassi di zona delle proprietà per m².
Costo stimato: € 2 miliardi.
Tale tassa sarà progressiva, con una alta soglia esentasse. Con l’eccezione di case di lusso, non verrà applicata per la residenza primaria. Inoltre, non riguarderà la piccola e media proprietà.
  •         Restituzione della soglia di imposta sui redditi di € 12.000 annuali. Aumento del numero di aliquote di imposta per garantire una tassazione progressiva.
Costo stimato: € 1,5 miliardi.
  •         Riduzione del debito personale attraverso la ristrutturazione di prestiti («prestiti rossi») in sofferenza da parte di individui e imprese.
Questa nuova legislazione di sollievo comprenderà: caso per caso la parziale cancellazione del debito contratto da persone che ora sono sotto la soglia di povertà, così come il principio generale di ristrutturazione del debito in essere, in modo che il suo rientro totale verso le banche, lo Stato ed i fondi di previdenza sociale non superi ⅓ del reddito di un debitore.
• Stiamo allestendo un ente pubblico di intermediazione  per la gestione del debito privato, non come una «bad bank», ma comeente sia di gestione di qualsiasi pagamento in ritardo alle banche  sia come di controllo delle banche per quanto riguarda l’attuazione delle transazioni concordate.
• Nei prossimi giorni, SYRIZA presenterà una proposta di legge per estendere all’infinito la sospensione dei pignoramenti sulla prima casa, per un valore inferiore a € 300.000.
• La proposta di legge prevede anche il divieto di vendere o trasferire i diritti su prestiti e ipoteche sulle terre per garantire i prestiti alle istituzioni finanziarie non bancarie o società.
• Istituzione di una banca pubblica di sviluppo e delle banche per usi speciali:
Capitale iniziale di € 1 miliardo.
• Ripristino del salario minimo di 751 €.
Costo zero.
3 ° pilastro: Piano Nazionale per riconquistare l’occupazione
Costo stimato: € 3 miliardi
Un aumento netto di posti di lavoro di 300.000 occupati in tutti i settori dell’economia – privata, pubblica, sociale – dovrebbe essere l’effetto del nostro piano biennale per riguadagnare occupazione. Tale piano è indispensabile per assorbire i disoccupati di lunga durata, in particolare quelli con più di 55 anni, così come i giovani disoccupati, che sarebbero in gran parte ignorati dalla crescita economica. Il nostro piano permetterebbe di risparmiare fondi per estendere l’indennità di disoccupazione a beneficio di più persone.
  •         Restituzione del quadro istituzionale per la tutela dei diritti del lavoro che è stato demolito dai governi del Memorandum.
  •         Restituzione del cosiddetto «effetto-dopo» dei contratti collettivi; degli stessi contratti collettivi, così come dell’arbitrato.
  •         Abolizione di tutte le norme che consentono i licenziamenti ingiustificati e di massa, nonché dell’affitto dei dipendenti.
costo zero
Programma di occupazione per i 300.000 nuovi posti di lavoro.
Stima dei costi del primo anno: € 3 miliardi

4 ° PILASTRO: Trasformare il sistema politico per rafforzare la democrazia
Costo totale stimato: € 0
Dal primo anno di governo di SYRIZA, intendiamo mettere in moto il processo di ricostruzione istituzionale e democratico dello Stato. Potenziamo le istituzioni della democrazia rappresentativa e si introducono nuove istituzioni di democrazia diretta.
01Organizzazione regionale dello Stato. Miglioramento della trasparenza, della autonomia economica ed efficacia del funzionamento dei Comuni e delle Regioni. Autorizziamo le istituzioni di democrazia diretta e l’introduzione di nuove
02Rafforzamento della partecipazione democratica dei cittadini. Introduzione di nuove istituzioni, come ad esempio l’iniziativa legislativa popolare, veto delle persone e l’iniziativa popolare per indire un referendum.
03Rafforzamento del Parlamento, riduzione dell’immunità parlamentare, e l’abrogazione del particolare regime giuridico della non-azione penale verso i parlamentari.
04Regolamento del paesaggio radio / televisivo, con l’osservazione di tutti i presupposti di legge e aderendo a criteri di rigore finanziario, fiscale e sicurezza sociale. Ripristino della ERT (Public Radio e Televisione) su base zero.
Stima del costo del piano non negoziabile di misure immediate per ristrutturare la società.
Abbiamo calcolato il costo totale del programma immediato per affrontare la crisi umanitaria e il costo fiscale dell’eliminazione delle mostruose tassazioni.
Ciò sarà interamente coperto come segue:
1.     Prima di tutto, le misure e le procedure di soluzione e liquidazione. Abbiamo in programma di raccogliere, come minimo, € 20 miliardi su un totale di € 68 miliardi di mora per un periodo di sette anni. Ciò porterebbe ad aggiungere circa € 3 miliardi nelle casse pubbliche nel primo anno.
2.     In secondo luogo, con una decisa la lotta contro l’evasione fiscale e il contrabbando (ad esempio carburante e di sigarette), cosa che richiede determinazione e volontà politica di scontrarsi con interessi oligarchici.
3.     Per quanto riguarda il capitale iniziale per una organizzazione pubblica di intermediazione e il costo della creazione di una banca pubblica di sviluppo e delle banche per usi speciali, per un totale di € 3 miliardi, saranno finanziate dal cosiddetto «cuscino di comodo»  dai, circa, € 11 miliardi del Fondo di Stabilità Finanziaria Ellenica destinato al sistema bancario.
4.     Per quanto riguarda il costo totale del piano per riconquistare l’occupazione: esso ammonta a € 5 miliardi, € 3 miliardi dei quali sono i costi nel primo anno di attuazione. Durante questo primo anno, il costo sarà finanziato mediante:  €1 miliardo  dal quadro di riferimento strategico nazionale 2007-2013 «progetti ponte»; € 1,5 miliardi dal suo equivalente 2014-2020 e  €  500 milioni da altri strumenti europei destinati all’occupazione.
Inoltre, considerando l’enorme sforzo che sarà richiesto per ripristinare le pensioni, il nostro governo, invece di svendere proprietà pubbliche, trasferirà una parte di essi a fondi di previdenza sociale.
Queste sono il minimo di misure da adottare al fine di invertire le conseguenze catastrofiche del coinvolgimento del Settore Privato per Investimenti (PSI) sui fondi pensione e singoli obbligazionisti e ripristinare gradualmente le pensioni.
PREVISIONI COSTO TOTALE DEL «PROGRAMMA SALONICCO»:
€ 11,382 miliardi
STIMA RICAVI TOTALI:
€ 12,000 MILIARDI

Primo gennaio - Marcia cittadina della pace


Nel dare l' adesione all' iniziativa riconfermiamo la nostra volontà di impegnarci sul terreno più difficile che oggi contende al neoliberismo l' orizzonte futuro del pianeta, le sue sorti, la sua possibilità di sopravvivere e rigenerarsi su piu' moderni ed avanzati modelli di sviluppo liberati dalla competitività, dal profitto e dalle logiche dell' impresa: quello della pace, della collaborazione e dell' amicizia tra i popoli, nel sostegno alle ragioni di fraternità ed internazionalismo che sole possono veicolare solidarietà, resistenza, democrazia.

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Per questo è stata positiva , e significativa la costituzione di un intergruppo comune/provincia sui temi della pace, dell' accoglienza, dell' inclusione, per questo, dando continuità alle iniziative del 10 e 18 dicembre invitiamo tutt* ad essere in tanti ed a  partecipare al CORTEO PER LA PACE GIOVEDI 1 GENNAIO  2015, il cui ritrovo è fissato davanti al MUSEO DE HENRIQUEZ in via Cumano 22 alle ore 15.

Il corteo scenderà lungo viale d' Annunzio, via Carducci e via Ghega , ove sosterà per un minuto di silenzio, e di raccoglimento,  davanti alla lapide che ricorda i 54 martiri trucidati dai nazifascisti nel 1944, poi percorrendo via Roma, corso Italia e via San Spiridione il corteo si concluderà alle ore 17 in piazza sant' Antonio.

" NON PIU' SCHIAVI, NON PIU' SCHIAVE , MA FRATELLI E SORELLE "

Con questo slogan , liberamente mutuato da una frase di Papa Francesco I°
fraterni saluti

lunedì 22 dicembre 2014

A PROPOSITO DELLA FERRIERA - di Marino Calcinari.


“Il documento dell' accordo? No, non l' abbiamo ancora visto, ma qui tutto procede come o peggio di prima, mancano i DPI, anche se ci fanno le tute su misura, c'è movimento alla banchina , stanno lavorando alacremente per sistemarla, allargando e consolidandone le basi , perchè ad Arvedi serve, anche se in km farà poca differenza da Ravenna, ma da noi l' attracco è migliore.
Certo, il nuovo padrone lo si vede sempre piu' spesso in giro per i reparti, anche se, stranamente, quando arriva, i capi ci fanno allontanare dai nostri posti di lavoro. E restiamo cosi' nascosti quasi invisibili..”

Inizia cosi' una lunga chiacchierata con un operaio della Ferriera, il cui nome, visti i tempi che corrono ometterò per prudenza, che mi spiega innanzitutto lo stato d' animo di chi vive tra quelle mura e cosa si attende per il futuro.



“Innanzitutto non c'è da stare allegri sui posti di lavoro , non abbiamo piuù 570 occupati, ne salvano solo 380, poi però segano l' indotto, mentre prima c' erano le ditte che facevano i lavori di custodia e guardiania, la manutenzione etc, adesso questi posti di lavoro sono stati internalizzati e li facciamo noi.
Dunque la continuità produttiva riparte con meno personale ed in condizioni, per quanto riguarda gli impianti , di perdurante precarietà. Non si tratta solo di guardare alle nuove produzioni, al laminatoio – lì i lavori sono già cominciati, ma a tutto il resto, alla cokeria ed all'altoforno. Qualche lavoro è stato fatto, ma mi sembra molto approssimativo. “

Chiedo se sia al corrente della proposta di Sel di chiudere la cokeria, il reparto a caldo e di passare alla produzione a freddo. Al solo laminatoio . Si puo' fare? E' fattibile? Cosa comporta?

“ Bisognerebbe capire , e sapere cosa vuole fare Arvedi, perchè solo due anni di continuità produttiva poi? Io vedo che hanno iniziato i lavori di pavimentazione di alcune aree, stanno pensando a come coprire o rendere meno inquinanti i cumuli di carbone , chè quando soffia la bora la polvere si solleva, si sparge tutto intorno, e questo dura da anni!, e poi se chiudi la cokeria , dove sistemi 68 operai? Idem se fai il laminatoio, occorrono corsi di formazione e riqualificazione professionale, ma non è una cosa di poco conto. Infine dobbiamo sapere se si recupereranno coloro che sono ancora in cig. 

Ripeto, abbiamo poche conoscenze, anche i sindacati non sanno o non ci dicono granchè ed il loro potere contrattuale è molto limitato.”

E sui rifiuti? Le bonifiche?

“ Ma i rifiuti sono da anni che stanno lì ed io personalmente non so se siano inquinanti, cancerogeni o meno..”

Cito , a questo punto, avendo scorso brevemente il faldone che illustra , oltre all' Accordo di Programma, anche gli allegati, cioè gli elementi conoscitivi per l' individuazione degli interventi da attuare di cui al comma 2 punto A dell' art.252 bis del Dlgs 152/2006, la parte relativa alla contaminazione del suolo ( pag.12): “...rispetto ai parametri analizzati in fase di caratterizzazione il maggior numero dei superi sono stati riscontrati relativamente ai seguenti parametri:
Arsenico, antimonio, cadmio, piombo, selenio, zinco , pirene , benzo(a)pirene, benzo(a)antracene, idenopirene e sommatoria IPA , idrocarburi C>12..” Che te ne pare?

“ Ma lo sanno tutti che la Ferriera inquina! Anzi, anche tra di noi , corre voce che si attenda l' ennesimo sforamento dei valori, un caso conclamato di inquinamento diffuso perchè la stessa direzione di ST accetti poi di conseguenza, la chiusura , magari temporanea dello stabilimento!:. Ripeto, è una sensazione condivisa che ad Arvedi interessi innanzitutto o solo la banchina!”

Come restiamo d' accordo? Come potremo proseguire questo dialogo? Ci rivedremo certamente quanto prima per continuare questa chiacchierata, ma è che una volta si facevano le riunioni, si entrava nel merito delle questioni, oggi tutto questo è diventato più difficile.



sabato 20 dicembre 2014

ANPI - Nasce l'“Osservatorio” sulle riforme costituzionali e sulla legge elettorale


E' importante diffondere la conoscenza di questa iniziativa , cui aderisce anche l' ANPI di Trieste. Molto significativa l'adesione di "Libertà e Giustizia".

Anzi, nel dare il massimo di visibilità e di sostegno alle finalità, noi dell'APCS - Associazione Politica per la Costituente della Sinistra "Trieste con Tsipras" -  aderiamo  alle iniziative che in sede locale l' Osservatorio vorrà prendere e reputiamo utile una pubblica presentazione ed una prima iniziativa di pubblicizzazione della costituzione dell' organismo.




ISTITUITO PRESSO L'ANPI (ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA) L'OSSERVATORIO SULLE RIFORME COSTITUZIONALI E SULLA LEGGE ELETTORALE.
ADERISCONO, TRA GLI ALTRI, GUSTAVO ZAGREBELSKY, MAGISTRATURA DEMOCRATICA, NADIA URBINATI, ARTICOLO 21, ALFIERO GRANDI, DOMENICO GALLO, SANDRA BONSANTI E CORRADO STAJANO.





Su richiesta di diverse Associazioni ed a seguito di una immediata manifestazione di disponibilità da parte della Presidenza dell’ANPI, si è costituito - il 10 dicembre - presso la sede nazionale dell’ANPI, in Roma,  un “Osservatorio” sulla materia delle riforme costituzionali,   della  legge elettorale e della rappresentanza dei cittadini, con la presenza di numerosi rappresentanti di Associazioni e di diversi soggetti, partecipanti a titolo personale.

Link QUI

mercoledì 17 dicembre 2014

Brindisi multietnico domenica 21

Piazza Sant'Antonio, adiacenze dell'albero di natale
domenica 21 dicembre 2014 dalle 17:30 alle 19:30

portate degli stuzzichini!

Click sull'immagine per ingrandirla
Volantino .pdf per la stampa disponibile QUI


martedì 16 dicembre 2014

San Marco: "ANIME INQUIETE A TRIESTE", DI Sabrina Morena



LA LIBRERIA E ANTICO CAFFE' SAN MARCO E' LIETA DI OSPITARE LO SPETTACOLO "ANIME INQUIETE A TRIESTE", DI SABRINA MORENA

MERCOLEDI' 17 DICEMBRE ALLE ORE 21.00

Progetto "La volete questa guerra?"
Una produzione TeatroBandus - Trieste / Compagnia di Arti & Mestieri - Pordenone / Amici della Musica - Udine
Liberamente tratto dagli scritti di Scipio Slataper, Elody Oblath, Giani Stuparich, Bertha von Suttner.

Con Julian Sgherla, Giustina Testa, Riccardo Beltrame, Bruna Braidotti e Isaura Argese.
Musiche Acht Stucke di Paul Hindemith
Al flauto Tommaso Bisiak
Costumi con la consulenza di Igor Pahor

Regia Sabrina Morena



Si ringrazia Teatro Stabile Sloveno / Slovensko Stalno Gledališče, Associazione L'Armonia, Giulia Zuccheri.

Il Caffè San Marco, aperto nel 1914, è il ritrovo dei giovani irredentisti triestini che si interrogano sul destino della città nell'Impero austro-ungarico attraversato dai risvegli nazionali. Tre giovani scrittori e amici, Scipio Slataper, Giani Stuparich e Elody Oblath discutono al Caffè degli eventi storici che si susseguono: l'Austria dichiara guerra alla Serbia, a cui segue lo scoppio del conflitto fra Germania, Francia, Russia, Inghilterra, mentre l'Italia si dichiara neutrale. Davanti al precipitare della situazione, questi intellettuali che all'inizio parlavano soltanto d'irredentismo culturale sognando una sorta d'unità europea, diventano degli accesi interventisti nell'attesa che l'Italia dichiari guerra all'Austria. Il ricorso alle armi appare l'unica scelta possibile mentre risuona ancora la voce di Bertha von Suttner, premio Nobel per la pace, che di fronte al conflitto fra le nazioni invocava "l'accordo europeo". Nella confusione del quadro bellico i triestini si apprestano a lasciare l'Impero asburgico procurandosi proprio al Caffè San Marco i documenti falsi che permetteranno loro di evitare la leva nell'esercito austriaco, espatriare e andare a Roma per poi arruolarsi nell'esercito italiano. Scpio morirà poco dopo sul fronte così come Carlo, il fratello di Giani Stuparich, mentre Elody e Giani sopravviveranno alla notte della ragione. Il Caffè San Marco, distrutto dagli austriacanti nel 1915, riaprirà solo alla fine della guerra.


ANTICO CAFFE' E LIBRERIA SAN MARCO

VIA CESARE BATTISTI 18
34125 TRIESTE
TEL 040 0641724

mercoledì 10 dicembre 2014

10 dicembre - anniversario dichiarazione diritti umani

Naseri Mohamad Gul era un profugo afghano, aveva 21 anni, s'è tolto la vita con un colpo di pistola il 12 marzo 2014; Alina Bonar, trattenuta in una stanza del commissariato di Opicina, si è suicidata il 16 aprile 2012; molti anni prima, nel 1973, sei giovani senegalesi morirono assiderati dalle parti di Dolina mentre cercavano di raggiungere Trieste.

Una nostra delegazione si è recata a portare un fiore in via del Rosario, in via Carsia, al cimitero di Moccò, dove in tempi diversi ma accomunati da un tragico destino, otto giovani vite furono stroncate in conseguenza di leggi ingiuste o inadeguate, di iniqui modelli economici, di assenza manifesta di un diritto che potesse render loro meno debole e precaria la loro vita:

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Questi volantini sono stati lasciati nei tre luoghi-simbolo individuati, assieme a un mazzo di fiori, a ricordo di chi è morto per esercitare quelli che l'ONU - tutta l'umanità - riconosce come diritti:

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Trieste - costituzione di un Intergruppo di "Consiglieri per la Pace"

10 dicembre 2014 - Giornata mondiale dei Diritti umani

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