venerdì 27 febbraio 2015

3 marzo 2015 - Contro la controriforma del lavoro



MARTEDI 3 MARZO 2015 ore 18:00
sala Conferenze via Tarabochia 3 (sede PRC)

ASSEMBLEA CITTADINA

PROPOSTE ED INIZIATIVE per una politica alternativa

MATTEO GADDI Democrazia & lavoro – CGIL, autore del libro “Lotte operaie nella crisi”, Punto Rosso editore, 2010
ALEXANDER VECCHIET della Segreteria provinciale FIOM CGIL Trieste
GIORGIO GNESDA della RSU SLC-CGIL in Poste Italiane

introduce MARINO CALCINARI

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giovedì 26 febbraio 2015

5 marzo 2015 - Presentazione libro Gabriele Polo


Giovedi 5 marzo  ore 17.30  alla libreria Lovat, Via Battisti e viale XX settembre: presentazione del Libro di Gabriele Polo "IL MESE PIU' LUNGO" con la presenza dell' autore. Organizza il Circolo del manifesto di trieste " Raffaele Dovenna".

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mercoledì 25 febbraio 2015

Inizio marzo - due settimane piene


Ecco il calendario delle prossime iniziative in cui siamo, direttamente o indirettamente, coinvolti. Per quelle per cui non lo abbiamo ancora fatto, pubblicheremo e faremo girare nelle mailing list annuncio completo, volantino e, per quelle organizzate da noi, comunicato stampa.

Marino Calcinari

1. Domenica 1 marzo Giornata internazionale dei migranti. L'APCS ADERISCE alla manifestazione che si svolgerà dalle ore 11, in PIAZZA UNITA'.

2. Martedi 3 marzo ore 17.30 in sede PRC : "La controriforma del lavoro " ASSEMBLEA DIBATTITO con Matteo Gaddi (Democrazia e lavoro in CGIL); Alexander Vecchiet ( direttivo provinciale FIOM CGIL) . Presiede Marino Calcinari. 

3. Giovedi 5 marzo  ore 17.30  alla libreria Lovat, Via Battisti e viale XX settembre: presentazione del Libro di Gabriele Polo "IL MESE PIU' LUNGO" con la presenza dell' autore. Organizza il Circolo del manifesto di trieste " Raffaele Dovenna".

   -  ore 20.30 in sede PRC di Trieste di via Tarabochia ASSEMBLEA con PAOLO FERRERO segretario nazionale del PRC

4. Domenica 8 marzo ore 11 in Piazza della Borsa  MANIFESTAZIONE CONTRO LA GUERRA, organizzata dal coordinamento Donne della CGIL.

5. Venerdi 13 ore 19 al caffè San Marco presentazione del Libro "Il MINOTAURO GLOBALE" di Yanis Varoufakis, ministro delle Finanze del Governo Tsipras, edito nella traduzione italiana da Asterios, Trieste. Intervengono Pier Giorgio Ardeni, docente all' università di Bologna, Loredana Panariti, assessora al Lavoro Regione FVG, Alexandros Asterios, contitolare della Casa editrice del libro. Presenta Pierluigi Sabatti.


http://www.asterios.it/sites/default/files/styles/medium/public/WEB%20Minotauro%20globale.jpg?itok=vsm3Iq3U


6. Venerdi 13 e sabato 14 dalle ore 18.30 nella Casa del Popolo di Via Ponziana 14 a Trieste
  • testimonianza di un viaggio nella Palestina occupata
  • mostra sui prigionieri palestinesi
  • buffet di raccolta fondi per i prigionieri palestinesi
organizzati da BDS Trieste

lunedì 23 febbraio 2015

Il Segretario Provinciale dell' ANPI Luciano Rapotez ci ha lasciati.



E' mancato Luciano Rapotez, antifascista e partigiano:  il comitato territoriale  regionale “L’Altra Europa con Tsipras” ha inviato all'ANPI il seguente messaggio di cordoglio ed informa che le esequie in forma laica avranno luogo alle ore 12,00 di mercoledì 25 febbraio 2015 presso le celle mortuarie dell'Ospedale di Udine in Via Chiusaforte.


All’ANPI di Udine                                                                                                                                      

Il Comitato territoriale “L’Altra Europa con Tsipras” desidera rivolgere all’ANPI di Udine le più sentite condoglianze per la scomparsa di Luciano Rapotez, antifascista, partigiano, strenuo difensore della Costituzione italiana nata dalla Lotta di Liberazione.

venerdì 20 febbraio 2015

raccolta firme promossa dalla FIOM CGIL di Trieste


GIOVEDI, 19 Febbraio 2015

 


E' PARTITA STAMANE alle pre 9, con un tavolino, lo striscione, le bandiere, il presidio operaio in prossimità dell' Ufficio Provinciale del Lavoro, la raccolta firme promossa dalla FIOM CGIL di Trieste volta a richiedere alle istituzioni locali sette immediati interventi a salvaguardia del lavoro, e per suscitare nuova occupazione.




  1.  Il risanamento ambientale delle zone industriali inquinate;
  2. Far intervenire la Provincia e la Regione, con azioni di tutela, per garantire la ricollocazione lavorativa di tutti i lavoratori della Sertubi,espulsi dal ciclo siderurgico locale;
  3. Consolidare e rilanciare i centri di ricerca per internazionalizzarne le attività, ed interconnetterle con attività industriali per una positiva ricaduta sul territorio;
  4. Riutilizzo del bacino 4 di Fincantieri per attività di riparazioni di grandi navi, industrializzazione delle aree ex Sertubi;
  5. Implemento della banda larga ed investimenti per l' informatica pubblica regionale ;
  6. Realizzare la Piattaforma logistica e creare nel Porto Vecchio un progetto di sviluppo organico con le attività industriali presenti;
  7. Manutenzione straordinaria del territorio e degli edifici pubblici finalizzata al risparmio energetico ed a ridurre le emissioni inquinanti di CO2.


INTERVENTO PUBBLICO, LAVORI SOCIALMENTE UTILI, PROGETTI PER UNA CITTA' ECOCOMPATIBILE, RILANCIO DEI SETTORI MANIFATTURIERI  E DELL' ATTIVITA' PRODUTTIVA, DALLA RICERCA ALLA CANTIERISTICA ED ALLA NAVALMECCANICA:

E' una vera e propria piattaforma progettuale e rivendicativa che sentiamo di dover sostenere, e che merita di essere diffusa e fatta propria, non tanto e non solo dal sindacato (..chè poi, se questa battaglia ha valenza generale perchè è partita solo dalla FIOM?) o dai partiti democratici, ma soprattutto da quanti, - dai tanti ! che, - forse troppo, disillusi nelle possibilità e nella credibilità dell' offerta politica di oggi, fatta di decreti, annunci- spot, hastag e spazzatura antidemocratica,- avrebbero maggior ragione a pretendere, finalmente dopo tante parole vuote e promesse fasulle, impegni certi, concreti, con tempi ed obiettivi verificabili, quindi appoggiandosi a basi concrete ed alla certezza di un percorso motivato e non demagogico.

Dobbiamo crederci ?
CERTO CHE SI'.

Stamane al banchetto organizzato dalla FIOM in Scala dei Cappuccini, una " Scala di Climaco" tra la CGIL e Montuzza, passando il Centro per l' impiego, molti si sono fermati a firmare, mentre i delegati e gli operai della FIOM, tra cui i cassintegrati Sertubi, spiegavano il senso della loro iniziativa.





Diceva Alexander Vecchiet, RSU in Insiel : "Che senso ha svendere una fabbrica che puo' produrre tubi di ghisa, molto migliori di quelli di plastica oggi usati in molte citta? Noi, con le competenze acquisite che ci sono, potremmo fornire una produzione di qualità su quei mercati che oggi richiedono, sempre piu' spesso, questo tipo di prodotti."

Il segretario della FIOM, Stefano Borini, è convinto che l'iniziativa prenderà piede, i tempi sono dilatati ma non lunghissimi, "tre mesi per raccogliere 5-6mila firme" e poi presentare al sindaco ed alle istituzioni questa richiesta", se no la città non puo' vivere.
Come recita il volantino che sarà distribuito in tutto questo tempo e in cui si richiede la partecipazione ed il sostegno della città.

La battaglia per il lavoro, la necessità di un intervento straordinario per salvare e creare occupazione, sono obiettivi irrinunciabili per una battaglia di civiltà.

Sulla stessa lunghezza d' onda il Comitato Nojobact, che ricorda, in un volantino che distribuiva la portavoce Silvia di Fonzo, come " il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti" di per se' non comporti alcuna garanzia per il lavoratore neoassunto, che potrà essere licenziato con motivazioni economiche in qualunque momento, e le norme sui licenziamenti collettivi non seguiranno piu' le regole di tutela per i lavoratori piu' deboli.

Siamo in un momento politico difficile, greve di incognite e di minacce che pesano sulla nostra democrazia, sulla coesione sociale del paese, sulla capacità di rinnovamento e di autoriforma delle nostre istituzioni e delle stesse articolazioni democratiche dello Stato.

Quindi è giusto riprendere il tema, la centralità che una lotta generale, com'è quella sul lavoro, in tutte le sue accezioni, necessita per contrastare il Job Act di Renzi, Poletti, e Confindustria che è un progetto politico compiuto che contempla sia la demolizione dei Contratti collettivi nazionali di categoria, la soppressione della cassa integrazione, il mantenimento della legge 30 e di quella Fornero, l' inganno mediatico del progetto "Garanzia Giovani" sia,inoltre, con la "buona scuola", lo "Sblocca Italia", la legge elettorale, la manomissione della Costituzione, la trasformazione involutiva, regressiva ed ademocratica del Paese : non sono "riforme" o "modernità", quelle di Renzi ma barbarie medievale, sudditanza attiva ai poteri forti, espressione di inciviltà giuridica e di stravolgimento reazionario della Costituzione.

L' Associazione Politica per la Costituente della Sinistra condivide ed appoggia l' iniziativa della FIOM, ed invita tutti/e a firmare ed a far firmare la petizione.

giovedì 12 febbraio 2015

Piazza della Borsa, 11 febbraio


11 FEBBRAIO 2015 A TRIESTE : IN PIAZZA, CON TSIPRAS, CON IL POPOLO GRECO, CONTRO LA TROJKA E L' AUSTERITA'

14 FEBBRAIO MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA!

UN' ALTRA EUROPA E' POSSIBILE !



(Click sulle immagini per ingrandirle)




Dopo otto anni di crisi forse ora la Grecia volta pagina .

Per la Germania ed i burocrati della UE è comunque uno smacco: si doveva dire basta e passare all' incasso, invece la Grecia ha detto no e sta negoziando una soluzione diversa da quella che la troika vorrebbe imporre.


La Grecia, che avrebbe dovuto accettare quello che altre entità avrebbero voluto imporle, a prescindere dall' esito del voto, quindi stracciando ogni residua vestigia di democrazia parlamentare ed ignorando del tutto quanto i Greci avevano votato (il Programma di Salonicco), ha alzato la testa ed ha detto no!



 OXI!


NOI SIAMO CON LA GRECIA CHE RESISTE AL NEOLIBERISMO E CHE CON SYRIZA HA ALZATO LA TESTA!




I rinnovati fattori di coesione del popolo greco – la solidarietà militante, l' autogestione di interi settori di welfare , il Programma di Salonicco, la coalizione antiausterity ( Syriza e Anel) che guida il governo, dovrebbero aprire gli occhi alla Germania e sconsigliarla a persistere nell' accanimento con cui a suo tempo aveva impedito il referendum sul' austerità, ed alla stessa UE , cui suoi esponenti hanno di volta in volta avanzato provocatorie o grottesche pretese , dalla vendita all' asta del Partenone alla cessione di intere isole , per non dire dell' invadenza di multinazionali che chiedevano l' abbassamento del salario minimo in contratti a part-time per assumere personale (a 250 euro al mese!).

Oggi il problema è non solo economico/contabile( Atene dovrebbe rastrellare 3 mld di euro entro marzo e 7 entro agosto da versare alla Bce ed al FMI mentre abbisogna di una dilazione e di un prestito ponte , non un prolungamento di aiuti , per affrontare l' emergenza umanitaria.), ma un problema di civiltà, e su questo fronte ci si schiera.


NOI STIAMO CON LA GRECIA!



Ritorniamo infine alle vicende di questi giorni e dei motivi per cui siamo scesi in piazza , l' 11 febbraio in cinquantaquattro piazze d' Italia e saremo a Roma il 14 con la Fiom, la CGIL, il PRC, Sel, i movimenti, le associazioni.

Ci saremo per ribadire che non la Grecia è il problema, ma questa idea di Europa, la troika, l' arroganza e lo strapotere delle lobbies che dettano legge a Buxelles, e che contro questa deriva di civiltà il popolo greco è insorto , e che tutti noi abbiamo il dovere internazionalista di aiutare.

A Trieste – al presidio hanno partecipato un centinaio di persone, in rappresentanza del' APCS, di PRC, SEL ,della Casa delle Culture- continueremo questa mobilitazione di solidarietà con altre iniziative , il primo passo da fare, per cui mi rivolgo ai compagni ed alla compagne della comunità greca, che so essere in contatto col nostro sito e che spesso hanno partecipato alle iniziative della nostra Associazione è quello di dare una mano , ciascuno con le proprie competenze, per realizzare un gemellaggio non simbolico , una sorta di ponte radio permanente, tra l' Associazione per la Costituente della Sinistra di Trieste e la Federazione di Syriza di Ioannina nell' Epiro con cui avevamo realizzato già un primo contatto durante la campagna elettorale di gennaio.

Una proposta operativa , dunque , che mira alla concretezza, di un risultato praticabile.

Le cui finalità, conoscere, essere informati, ascoltare e socializzare è la precondizione per condividere e partecipare alla prova che il popolo greco sta sostenendo, perchè ora veramente

LA SPERANZA ARRIVA E NOI DOBBIAMO ESSERCI.

Marino Calcinari















mercoledì 11 febbraio 2015

La scuola di oggi, la scuola del futuro

Qui le foto del convegno e le registrazioni audio integrali degli interventi



In un incontro parecchio partecipato (quasi 70 persone) convocato per paragonare Buona Scuola, proposta La Scuola Giusta della CGIL, e LIP, ieri sera a TRIESTE è nato il Comitato Territoriale a sostegno della LIP.

Circa 30 persone (fra cui una decina di studenti dell'UDS) hanno dato la loro adesione per portare avanti l'iniziativa.


Si è costituita una mailig list locale che raccorderà tutti i partecipanti e si è deciso di individuare a breve alcune azioni presso le scuole per veicolare testo e storia della LIP.

Un grazie di cuore ai triestini, in particolare a Marino Calcinari e Maria Barbara Giacometti per aver reso possibile l'evento e la nascita del comitato.

Carlo Salmaso






Si è svolta ieri, martedi 10 a Trieste, nell' Aula Magna dello storico Liceo Dante  l'assemblea sul "modello" scuola del futuro nelle tre versioni  che sin qui tengono banco nel dibattito politico, in un confronto  solo apparentemente a distanza, ma che incrocia bensi' i tanti e gravi punti di caduta  che disvelano impietosamente la crisi del sistema istruzione nel nostro paese.


Il dibattito in cui si sono confrontati i relatori ha evidenziato le contraddittorie carenze della  proposta del governo Renzi (la cd." buona scuola") - che è stata illustrata da Franco Codega.

La proposta della CGIL, su cui ha relazionato la segretaria provinciale della FLC CGIL, si rivolge ad una idea di scuola che non escluda nessuno, che sia capace di rimotivare le persone, i docenti, gli studenti, i genitori che oggi suppliscono alle carenze del Ministero, e soprattutto alle carenze di risorse economiche che vengono impiegate anche per la normale amministrazione.

Infine c'è la la Legge di iniziativa Popolare oggi DdL n° 1583  presentata già nel 2005 da decine di comitati e migliaia di cittadini, docenti, insegnanti, genitori e studenti e riproposta nel 2014 per iniziativa di alcuni senatori, sollecitati dai comitati stessi.

Questa proposta  "La scuola che vogliamo" recita di "norme generali sul sistema educativo d'istruzione statale nella scuola di base e nella scuola superiore" illustrando e definendo in 29 articoli (l' ultimo abroga tutte le porcherie fatte nel ventennio berlusconiano) i livelli essenziali delle prestazioni in materia, dai nidi d' infanzia alla secondaria. Insomma contiene il quadro generale del sistema educativo dai 3 ai 18 anni, come ha ricordato Carlo Salmaso, docente a Padova ed  animatore dei Comitati per la "buona scuola della Repubblica".

All' assemblea hanno partecipato una settantina di persone, tra cui diversi studenti. Il dibattito è stato condotto da Pierluigi Sabatti; le varie voci che hanno interpellato i relatori, si sono comunque espresse  per una scuola laica, unitaria e pluralista, che abbia risorse e personale motivato tra le sue fila, che risolva il problema del precariato, che fuoriesca dalla logica aziendalista e dal rigore contabile cui le cosiddette "riforme" dei vari governi  l' hanno costretta negli ultimi anni , che si ispiri agli art.33 e 34 della Costituzione.

In conclusione si è convenuto sulla necessità di dare vita anche a Trieste ad un Comitato di sostegno alla LIP, di cui l' Associazione Politica per la Costituente della Sinistra s'è fatta carico, e di cui ha iniziato a raccogliere da subito le prime adesioni.

Marino Calcinari





martedì 10 febbraio 2015

La disperazione di Cassandra

Quando dire "l'avevamo previsto" è terribile

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BARBARA SPINELLI: RESTAURARE MARE NOSTRUM

Strasburgo, 11 febbraio 2015
 
“Le notizie dal Mediterraneo sono tragiche: fra 300 e 400 morti, come nel 2013 a Lampedusa”, ha detto Barbara Spinelli intervenendo nella seduta plenaria di Strasburgo dedicata alla discussione sull’agenzia europea Frontex e sull’EASO. “Ormai i fatti parlano da sé: la fine di Mare Nostrum produce ancora una volta disastri umanitari, e la missione Frontex che era stata descritta come risolutiva – mi riferisco a Triton – si rivela quella che è: una falsa sostituzione, e un fallimento radicale. È il motivo per cui non ritengo, nelle presenti circostanze, che Frontex debba ricevere ulteriori risorse: a dispetto di regolamenti troppo vaghi e non applicati, il suo compito è esclusivamente il pattugliamento delle frontiere, non la ricerca e il salvataggio di  fuggitivi da guerre e caos che s’estendono anche per nostra responsabilità”.

“Frontex mette addirittura in guardia il governo italiano, ricordando che i soccorsi da lei coordinati sono vietati oltre le 30 miglia dalla costa”, ha continuato l’eurodeputata del GUE-NGL “I naufragi di questi giorni sono tutti avvenuti in alto mare, presso le coste libiche. Dove appunto operava Mare Nostrum.

La verità è che Mare Nostrum, nonostante le dichiarazioni delle autorità europee e italiane, non è mai stato sostituito”.

“Due cose dovremmo a questo punto chiedere, come Parlamento”, ha concluso l’onorevole Spinelli. “Primo: che Frontex non opponga ostacoli, quando è chiamata a soccorrere oltre le 30 miglia. Secondo: che l’Europa si decida a sostenere finanziariamente la restaurazione di missioni come Mare Nostrum. Sia l’Alto Commissariato dell’Onu, sia il Consiglio d’Europa, hanno dichiarato che Triton ‘non è all’altezza’. Cosa aspettiamo per far sentire la nostra opinione?

Ha detto il presidente del Senato italiano, Pietro Grasso: ‘Agire ora è già troppo tardi’”.




Adnkronos,  09/02/2015

Lampedusa, 29 morti assiderati. Procura apre inchiesta
Il medico dell'isola: "La strage si poteva evitare"

Lampedusa strage di immigrati 29 morti assiderati  e  polemica


Sono 29 i profughi morti per assideramento dopo il trasbordo sulle motovedette e i mezzi della Guardia costiera nel Canale di Sicilia. Lo conferma all'Adnkronos il direttore sanitario dell'isola di Lampedusa Pietro Bartolo che ha accolto i cadaveri al molo Favaloro. La Procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta sulla vicenda. Lo conferma all'Adnkronos il Procuratore capo di Agrigento Renato Di Natale che spiega: "Al momento è un fascicolo contro ignoti, prima dobbiamo leggere le informative e poi decideremo per quali reati procedere. Non escludiamo l'omicidio colposo o doloso, ma è ancora troppo presto".

I corpi delle vittime, tutti uomini, verranno sistemati nella vecchia aerostazione di Lampedusa in attesa dell'ispezione cadaverica. Non potranno essere trasferiti prima di mercoledì con la nave. "Tra i profughi salvati l'unico ce n'è uno, in ipotermia, che desta qualche preoccupazione. Sarà trasferito in ospedale" spiega all'Adnkronos il direttore generale dell'Asp di Palermo, Antonio Candela. .

"Sono sconvolto, sono davvero sconvolto - si sfoga il direttore sanitario di Lampedusa Pietro Bartolo -. Non riuscirò mai ad abituarmi a queste tragedie. Ma questa volta posso dire che questa strage di poteva evitare. Mi spiace dirlo, ma con la fine di Mare nostrum siamo tornati a contare i morti in mare"."Sono stanco - dice all'Adnkronos - Questi profughi potevano essere salvati. Sarebbe bastato che li andassero a prendere con le navi militari e non con i gommoni o le motovedette in mare aperto con questo gelo e con questo maltempo". "Non ci risulta che ci siano altri cadaveri al momento - dice Bartolo - Speriamo che la conta dei morti si fermi qui. Non vorrei si ripetesse un'altra strage del 3 ottobre 2013".

Secondo una prima ricostruzione i profughi, già debilitati per la traversata sul barcone con il freddo e la pioggia, sono morti per assideramento durante e, dopo il trasbordo sui mezzi della guardia costiera, arrivati da Lampedusa. L’arrivo delle 2 motovedette a Lampedusa, previsto inizialmente nella mattinata di oggi, è ritardato a causa del maltempo che sta imperversando nel Canale di Sicilia e che rende la navigazione particolarmente difficoltosa.

"I 366 morti di Lampedusa non sono serviti a niente, le parole del Papa non sono servite a niente, siamo tornati a prima di Mare Nostrum. E' la realtà" ha detto all'Adnkronos Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa. "E' la prova che Triton non è Mare Nostrum - dice ancora Giusi Nicolini - Siamo tornati indietro". E annuncia che chiederà "al più presto un incontro al Viminale per sapere come dobbiamo organizzarci in vista dell'arrivo della primavera".

"Dovremmo metterci tutti in ossequioso silenzio e pensare che questi erano uomini come noi e sono morti in una maniera indegna per un essere umano" ha detto a Radio Vaticana il vescovo di Agrigento, mons. Francesco Montenegro.

"La Guardia costiera sta facendo il proprio lavoro oltre ogni limite. Gli uomini della Capitaneria di porto di Lampedusa sono fuori da oltre 24 ore, in condizioni meteo proibitive. Ma come diciamo da tempo i mezzi messi in campo da Triton non sono sufficienti" ha detto all'Adnkronos Carlotta Sami, portavoce dell'Unhcr. “Lampedusa oggi accoglie di nuovo i corpi senza vita di migranti in fuga da guerre, fame, violenze o gravi rischi per la loro vita, morti in mare per il freddo. Le cattive condizioni climatiche invernali non hanno interrotto il flusso degli arrivi via mare, a dimostrazione della mancanza di alterative per chi è costretto, nonostante tutto, a tentare la traversata” scrive Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children.

Dal Centro Astalli chiedono che siano aperti subito canali umanitari. “Ancora una volta, attoniti davanti all’orrore, ci troviamo a chiedere la creazione immediata di canali umanitari sicuri che evitino a uomini e donne in fuga da guerre e persecuzioni di rischiare la vita affidandosi a trafficanti di essere umani”, ha detto afferma P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli. "Mentre il dibattito tra Stati e istituzioni europee continua a essere sempre più incentrato su questioni prettamente economiche e finanziarie - prosegue Ripamonti - la vita e i diritti dei migranti vengono regolarmente messi in secondo piano. Ma noi non vogliamo e non possiamo accettare che il Mediterraneo continui a essere un cimitero”.

domenica 8 febbraio 2015

Atene chiama, Trieste risponde


dalla parte giusta 

sabato 14 febbraio MANIFESTAZIONE NAZIONALE - ROMA ore 14, P.za Indipendenza

mercoledì 11 febbraio PRESIDI in tutta Italia

A Trieste,  

MERCOLEDI 11 FEBBRAIO dalle ore 16

in PIAZZA DELLA BORSA

PRESIDIO davanti al Palazzo della Borsa Vecchia




La Grecia ha urgente bisogno della nostra solidarietà di Europei.
I prossimi giorno sono cruciali. Il nuovo governo di Alexis Tsipras ha intrapreso dei negoziati per attuare il mandato popolare. Applicando il suo programma di guarigione economica e democratica, Syriza può riuscire a cambiare la Grecia e, insieme a noi, cambiare le regole dell'Europa per poter uscire dall'austerità. La troika, Angela Merkel, i liberali e i poteri finanziari lo sanno. Vogliono azzerare questa possibilità.
Per questo la Banca Centrale Europea ha deciso di cambiare il sistema di garanzie sui prestiti nelle banche greche- Stanno cercando di creare il panico. Questa brutalità, di fronte alla buona volontà e agli sforzi di mediazioni intrapresi dal governo Tsipras, è un attacco contro tutti i popoli europei e contro la democrazia. Mostra a che quale livello si svolgerà lo scontro che è stato lanciato.
Dobbiamo essere al fianco del governo greco. I cittadini europei devono mettere pressione ai loro governi perchè rispettino il voto dei greci, perchè cambino le regole imposte dalla BCE e dalla troika e lascino respirare la Grecia. A Syriza deve essere lasciato il tempo che serve per riavviare lo sviluppo del paese su nuove basi, invece di soffocarlo. Questa è la nostra lotta comune. Tutte le nazioni europee devono uscire dall'austerità e agire per soluzioni europee basate sulla solidarietà.
Faccio appello a tutte le forze che rifiutano l'austerità e il ricatto del debito perchè si amplifichi la pressione popolare nei vari paesi dell'UE sui rispettivi governi, sulle banche centrale e sulla BCE, moltiplicando le azioni di solidarietà in tutta Europa l'11 Gennaio, il giorno dell'incontro straordinario dell'Eurogruppo. La mobilitazione deve continuare per tutta la settimana dall'11 al 17 Febbraio, durante il Consiglio Europeo del 12 e 13 Febbraio e arrivare fino all'Eurogruppo del del 17 Febbraio.


Pierre Laurent

Presidente del Partito della Sinistra Europea
Brussels, 6 Febbraio 2015 


click sull'immagine per ingrandire
il volantino in .pdf per la stampa e' scaricabile QUI


Riteniamo che il voto greco, democraticamente espresso nelle elezioni del 25 gennaio debba essere rispettato.

Riteniamo altresì che organismi non democraticamente eletti, non possano condizionare, influenzare, limitare o mettere in discussione gli orientamenti e le scelte politiche che da quel voto sono emerse e che il governo greco intende portare avanti.

Ricordiamo sommessamente che i valori dell'uguaglianza tra gli Stati, della pari dignità e della pratica democratica degli stessi sono alla base dell' Unione Europea .

I cittadini greci che sono scesi in piazza, in quella simbolica ed al contempo fisica agorà da cui trae origine la democrazia, ricordano agli immemori ed ai prepotenti di ogni luogo che la loro dignità non è in vendita, che non esiste ricatto contabileo finanziario da opporre alla loro storia, alla loro identità, alla loro cultura, per fiaccarne al resistenza, l'orgoglio e la determinazione. E che sono intenzionati a difendersi, a non accettare passivamente i ricatti, i diktat, le minacce. A dimostrare infine che una alternativa all' austerità, al rigore, alla miseria che la crisi finanziaria ha prodotto, è possibile: ma solo uscendo dai meccanismi perversi e distorti che l' hanno generata.

Ascoltiamo le loro voci, sosteniamo le loro ragioni, manifestiamo la nostra solidarietà, la nostra vicinanza alle loro giuste rivendicazioni.

Invitiamo quanti, pochi giorni fa hanno dichiarato la loro affinità alle posizioni politiche espresse da Syyriza - ad esempio la Presidente Debora Serracchiani e il capugruppo regionale di SEL Giulio Lauri - a essere presenti al PRESIDIO DI SOLIDARIETA' COL POPOLO GRECO, PER LA DIFESA DELLA DEMOCRAZIA GRECA CONTRO OGNI ILLECITA INGERENZA E PRESSIONE AUTORITARIA

mercoledi 11 febbraio
alle ore 16
in Piazza della Borsa





Atene chiama, l'Italia risponde

dalla parte giusta 

mercoledì 11 febbraio PRESIDI in tutta Italia
sabato 14 febbraio MANIFESTAZIONE NAZIONALE - ROMA ore 14, P.za Indipendenza


#dallapartegiusta



A Piazza Syntagma la Grecia è tornata  in piazza per difendere le proprie scelte, la dignità dei popoli e la democrazia di tutta Europa.

Il ricatto della BCE al nuovo governo greco è un ricatto contro tutti noi.

Il momento è ora, per fare in tutta Europa come hanno fatto i greci: alzare la testa e non avere paura. Siamo tutti in gioco.

La Grecia dimostra che una alternativa democratica e sociale alla austerità e al neoliberismo è possibile e può vincere.



Non siamo costretti a vivere strangolati nella trappola del debito e del pareggio di bilancio. Non sono obbligatorie le privatizzazioni, lo smantellamento dello stato sociale, la precarietà e la disoccupazione. Le sole riforme efficaci sono quelle che fanno pagare i ricchi e non i poveri, che combattono la corruzione, l’evasione fiscale, la fuga dei capitali - come propone il nuovo governo greco.

I prossimi giorni e settimane saranno cruciali. Non possiamo lasciare i greci da soli a combattere.

Facciamo la nostra parte. Il braccio di ferro fra la Grecia e la BCE è la prova di forza fra due idee di Europa - diamo forza alla parte giusta, insieme a tanti altri paesi del nostro continente.

Fermiamo i mercati, le banche, la Troika e i governi liberisti. La Grecia con il voto ha scelto la dignità, i diritti e la democrazia.  Anche noi.

Chiediamo a tutti e tutte uno sforzo straordinario di impegno e di attivismo per dare vita sabato 14 febbraio a una grande manifestazione nazionale a Roma, in connessione con le altre piazze europee e con la mobilitazione prevista ad Atene il 16 febbraio.



Ci rivolgiamo a tutto il mondo amplissimo che si è detto in questi giorni vicino a Tsipras e al popolo greco e a tutti coloro che hanno a cuore la democrazia, la dignità e una nuova Europa.

Decidere di fare una manifestazione nazionale in una settimana è una scelta impegnativa. Ma sentiamo che non si può fare diversamente.

C’è bisogno di un impegno straordinario perchè la manifestazione unitaria sia grande e all’altezza di una sfida cruciale, da cui dipende il futuro nostro e di ciò che abbiamo a cuore.



10 febbraio: TAVOLA ROTONDA sulla SCUOLA

RICORDIAMO IL CONVEGNO DI MARTEDI' 10 FEBBRAIO                                                         



click sull'immagine per ingrandire
Volantino in formato pdf stampabile QUI

Ai docenti, al personale della scuola, ai genitori, agli studenti, alle associazioni, a tutti coloro che credono in una scuola democratica rivolgiamo l'invito a partecipare alla tavola rotonda che si terrà

Martedi 10 febbraio - ore 18
nell' AULA MAGNA del liceo Dante Alighieri
via Giustinani 7 a Trieste

TAVOLA ROTONDA sulla SCUOLA
" LA SCUOLA DI OGGI , LA SCUOLA DEL FUTURO"


L' iniziativa è un momento di riflessione e di dibattito, un ragionamento a più voci sulle ideeed i modelli oggi in campo:
  • "LA BUONA SCUOLA" il progetto di legge di Matteo Renzi
  • "CANTIERE SCUOLA" la proposta della FLC CGIL
  • "UNA BUONA SCUOLA PER LA REPUBBLICA" la legge di Iniziativa popolare dei Comitati Cittadini
Ne parleranno:

  • FRANCO CODEGA - Consigliere Regionale, Responsabile Settore Scuola provinciale PD ed ex Dirigente Scolastico
  • ANNA BUSI - Docente, Segretaria Provinciale FLC CGIL
  • CARLO SALMASO - Docente , Coordinamento Nazionale per "La scuola della Costituzione"
           Moderatore PIERLUIGI SABATTI
           presenta MARINO CALCINARI


venerdì 6 febbraio 2015

Monfalcone - presentazione libro Storia PDUP

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Si è svolta ieri, giovedi 5 febbraio  a Monfalcone, la presentazione del libro di Carlo Latini e  Valerio Calzolaio dedicato alla storia del PDUP.

All' iniziativa organizzata dal circolo SEL di Monfalcone, in collaborazione e col sostegno del Circolo del Manifesto di Trieste " Raffaele Dovenna" e dell' APCS "TSxTipras"hanno partecipato una trentina di persone tra cui  l' assessore al lavoro della Regione FVG, Loredana Panariti e l' on. Serena Pellegrino (SEL), componente della Commissione Ambiente alla camera dei Deputati.

Non solo una iniziativa di carattere culturale ma un momento di esposizione ed ascolto finalizzato a riflettere sulla comprensione di  problematiche e temi di stretta attualità, che quella piccola ma non minoritaria formazione politica della sinistra comunista seppe evidenziare ed analizzare sin dagli anni 70, come le TESI del manifesto sulla maturità del comunismo, e poi piu' compiutamente nel breve periodo in cui si organizzò e strutturò come partito in maniera definitiva dal 1979 al 1984: il femminismo, il tema della pace e del disarmo, oltre la logica dei blocchi,la proposta del servizio civile e di un nuovo modello di difesa, , l' ecologismo, la critica al produttivismo, l' antinuclearismo,la ricerca di una politica energetica fondata sulle energie rinnovabili. 


Un piccolo partito che si richiamava al comunismo ,ma che, nella consapevolezza del fallimento del modello del socialismo reale,non indulgeva a nostalgiche rivisitazioni ideologiche, ma già allora cercava e praticava le vie inusuali e difficili della rifondazione della sinistra.

Perchè PdUP per il comunismo?

"PARTITO perchè la lotta proletaria  contro lo sfruttamento capitalistico non puo' vincere senza una organizzazione ed una strategia;
DI UNITA' perchè non vuole aggiungere una nuova organizzazione a quelle che già esistono , ma operare per la ristrutturazione di tutta la sinistra, con un dibattito chiaro, ma una costante tensione unitaria;
PROLETARIA perchè la rivoluzione deve essere opera  del proletariato stesso , della sua lotta, della sua presa di coscienza, della sua diretta partecipazione politica;
PER IL COMUNISMO perchè oggi il contenuto reale di una alternativa già presente nei bisogni e nelle esperienze delle masse , è l' abolizione del capitalismo, cioè del profitto, come regola dell' attività produttiva, dell' individualismo come principio regolatore del consumo e della organizzazione civile, della delega come forma di gestione del potere." 
 ( da un tatzebao di quegli anni)  

Ed " essere per la rifondazione della sinistra alla fine degli anni sessanta e settanta in parte voleva dire finalizzare  un sommovimento generale , dare un senso piu' compiuto  a un 'egemonia culturale "di sinistra" : i valori della solidarietà, e della giustizia sociale, la visione della politica  come affermazione di un interesse generale, la diffusione della cultura e dello spirito critico come risorse preziose , la rottura di ordini precostituiti  opprimenti e burocratici." (pagg.369)

Una attualità che rimane e che le vicende della Grecia, di questi giorni, testimoniano in maniera netta, inequivocabile, paradigmatica: la mutazione del capitalismo fordista in finanzcapitalismo passando attraverso le due fasi evolutive del reganismo/tatcherismo prima , della globalizzazione poi. 

La periodizzazione che caratterizza lo svolgimento narrativo di quella nostra vicenda politica si giustifica con la necessità di far comprendere l' evoluzione di quel fenomeno che cambio' il volto dell' Italia, e non solo di essa.

Carlo Latini , già dirigente del Pdup ed oggi presidente dell' istituto Gramsci , nel suo intervento , ricorda alcuni fatti che si svolsero nel 1980 e che cambiarono il corso della storia:  la sconfitta alla Fiat e la " scoperta "  di una componente moderata della fabbrica , estranea ed ostile alle lotte operaie ( ottobre 1980), poi: la prima trasmissione di canale 5 , emittente privata,  il 30 settembre, il 4 novembre l' elezione di Regan.

In un quadro politico che declinava il suo aspetto piu' involuto, ottuso e corrotto ( craxismo, P2 ,Caf , etc) il Pdup non si sottrasse al dovere politico di condurre battaglie , in parlamento e nel paese, dure ed intransigenti  .

E nel 1981 il PdUP fu nel movimento per la pace contro i missili a Comiso, contro chi voleva abolire la legge 194,fu a fianco del PCI nel solco dell' alternativa democratica  alla DC , e nello strappo verso l' URSS, una posizione , questa , che il gruppo originario del manifesto , aveva già assunto all' inizio del suo percorso politico.


Com' era allora questo partito? per Luciana Castellina , che Latini cita per la prefazione , il PdUP era  "un' organizzazione molto severa, che non ha nulla concesso all' approssimazione, ma ha costruito una propria  collettiva cultura , imponendo innanzitutto a se stessa , una riflessione critica costante  sul proprio fare." E che ha prodotto una ricchissima anticipatrice analisi dei mutamento in corso come risulta dagli scritti, dai documenti tematici, dai tanti contributi pubblicati via via sul manifesto e gli altri bollettini, riviste e periodici con cui il Pdup si attrezzò in tutto quel periodo.

Franceschino Barazzutti, che fu consigliere regionale del PDUP dal 1978 al 1983 ha ricordato come, in Regione , i consiglieri del PCI guardassero con attenzione e piu' spesso con preoccupazione le posizioni politiche che lui e Giorgio Cavallo , consigliere di DP , prendevano nel merito di TUTTI i singoli problemi, " ci rispettavano" - dice- " perchè sapevano che eravamo seri. E determinati""

Il PDUP nel FVG fu un piccolo partito di quadri ( come allora si usava dire ) che aveva non piu' di cinquanta iscritti, ma che- ancora citando le parole di  Luciana Castellina- sentiva la stessa responsabilità di una grande forza,, rifuggiva il minoritarismo, evitava le facilonerie estremiste   e si dava il senso di responsabilità.

Gianni Iacono, oggi avvocato e consigliere comunale di SEL ricorda  che ricevette la sua prima tessera del PDUP a 15 anni da Vittorio Moioli , nel 1980, e che quella scelta, impegnativa, fu a tutti gli effetti una scelta di vita .

Edoardo Gallovics, operaio, delegato di fabbrica e RSU , da alcuni anni in pensione ha ricordato le motivazioni con cui allora decise di  aderire  al Pdup, e come anche dopo il suo scioglimento, con l' ingresso o per alcuni il ritorno, nel PCI, non abbia mutato le proprie convinzioni." 
Dopo il 1984 - ha detto- ho aderito per un periodo al MPA, il Movimento Politico per l' Alternativa , e nel 1992 a Rifondazione Comunista , dove milito tuttora"

In effetti, la scelta del 1983, che Lucio Magri impose al partito in regione fu mal digerita : non ripresentarsi alle elezioni regionali ma dare indicazione di voto o stare nelle liste del PCI, fu una scelta che pochissimi di noi allora approvarono e condivisero , ma nondimeno causò non poche amarezze.
Franceschino Barazzutti, di quella vicenda ha conservato anche le tracce cartacee ( alcune poi sono rintracciabili nel sito del circolo del manifesto di Trieste : www.circolomanifestotrieste.wordpress.com).

La nostra fu comunque una bella storia , che non si concluse con la confluenza nel PCI , ma proseguì nell' 89 , nella battaglia con cui ci impegnammo per difendere la sopravvivenza del PCI, prima , per ricostruire e rifondare una forza comunista  dopo,e  quella storia, come si vede dalla quotidianità, dalle vicende politiche di oggi può proseguire. La Grecia dimostra che si possono battere la rassegnazione  e l' assuefazione , che il neoliberismo non è l' ultima spiaggia dell' umanità .

A tale scopo anche un libro che non sia solo strumento di conservazione della memoria , ma anche strumento di conoscenza per le battaglie da fare oggi, torna immensamente utile. 
La riunione si conclude con una piccola cena e con l' impegno a proseguire una comune collaborazione politica e culturale col circolo di SEL di Monfalcone .

Marino Calcinari

  APCS
"TSXTSIPRAS"

Vedi anche l'allegato sulla storia del PdUP del Friuli Venezia Giulia: https://sites.google.com/site/triestepertsipras/home/documenti/Marino.C.PDUPLIBRO2015.pdf?attredirects=0&d=1

Noi siamo con la Grecia e l’Europa. Appello internazionale di economisti e accademici


Trecento economisti e accademici provenienti da tutti i continenti, da James Galbraith a  Stephany Griffith-Jones, da Jacques Sapir a Dominique Meda, invitano i governi europei e le istituzioni internazionali a “rispettare la decisione del popolo greco”



Per il testo francese e l'elenco completo dei firmatari vedi:
Si ringrazia PRC per la traduzione:


Chiediamo ai governi d’Europa, alla Commissione europea, alla Banca centrale europea e al Fondo monetario internazionale di rispettare la decisione del popolo greco di scegliere una nuova via e di avviare trattative in buona fede con il nuovo governo greco per risolvere il problema del debito.

 Il governo greco ha ragione nel sostenere che un importante cambiamento è necessario perché le politiche attuate finora sono un fiasco completo. Non hanno portato né alla ripresa economica, né alla stabilità finanziaria, non hanno creato  né posti di lavoro, né investimenti diretti esteri . Hanno danneggiato la società greca e indebolito le sue istituzioni.

 Hanno danneggiato la società greca e indebolito le sue istituzioni. L’approccio seguito è stato semplicemente nefasto, non ha permesso alcun progresso, mentre dovremmo difenderne la possibilità. Chiediamo ai partner europei di riconoscere questa realtà che è all’origine del l’elezione del nuovo governo greco.

 La Grecia ha bisogno di misure immediate umanitarie, di un salario minimo più elevato, della creazione di posti di lavoro, investimenti e misure per ripristinare e migliorare i servizi di base come la sanità e l’istruzione. Ha bisogno di avere un sistema fiscale più robusto e progressivo, che si basi meno sull’IVA e sia maggiormente in grado di tassare i redditi e la ricchezza. Il nuovo governo deve anche combattere, punire e sradicare la corruzione. Per realizzare queste politiche e dare loro il tempo di dimostrare la loro efficacia, i margini di bilancio sono necessari. Nel frattempo, il Paese ha bisogno del rifinanziamento della Banca centrale europea per stabilizzare il suo sistema bancario. Chiediamo alle autorità europee e dei governi per dare alla Grecia i margini di bilancio e garantire questo rifinanziamento.

 Il governo greco ha il diritto di esigere la cancellazione del suo debito in un confronto diretto con i partner europei. Questo debito è insostenibile e non sarà mai ripagato, qualunque esso sia.  Non vi è alcuna perdita economica per gli altri paesi e i loro contribuenti. Invece, un nuovo inizio per la Grecia permetterà di stimolare l’attività, incrementare il fatturato e creare posti di lavoro e, quindi, beneficerà anche i paesi vicini. Esortiamo i creditori della Grecia a cogliere questa opportunità ed esporre chiaramente e onestamente questi fatti alla gente.

  Ciò che è in gioco non è solo il destino della Grecia, ma il futuro di tutta l’Europa. Una politica di minacce, ultimatum, ostinazione e ricatto significa per tutti il fallimento morale, politico ed economico del progetto europeo. Esortiamo i leader europei a rifiutare e condannare ogni tentativo di intimidazione e coercizione del governo e del popolo della Grecia.

  Al contrario, il successo della Grecia può indicare un percorso verso la prosperità e la stabilità in Europa. Esso consentirebbe un rinnovamento della democrazia e aprirebbe il gioco elettorale ad altri cambiamenti positivi. Noi siamo con la Grecia e l’Europa, per la democrazia e il cambiamento. I leader europei devono riconoscere la scelta democratica fondamentale fatta dal popolo greco in circostanze estremamente difficili, fare una valutazione realistica della situazione e impegnarsi senza indugio sulla strada di un negoziato ragionevole.

Primi firmatari:

Trecento economisti e accademici provenienti da tutti i continenti, da James Galbraith a  Stephany Griffith-Jones, da Jacques Sapir a Dominique Meda, invitano i governi europei e le istituzioni internazionali a “rispettare la decisione del popolo greco”

Elmar Altvater (FU, Allemagne)
Philippe Askenazy (CNRS, France),
Clair Brown (University of California, Berkley, Etats-Unis)
Dorothee Bohle (Central European University, Hongrie)
Giovanni Dosi, (Pisa Institute of Economics, Italie)
Cédric Durand (Université Paris 13, France)
Gerald Epstein (UMASS, Etats-Unis)
Trevor Evans (Berlin School of Economics and Law, Allemagne)
James Galbraith (University of Texas at Austin, Etats-Unis)
Gaël Giraud (CNRS, France)
Stephany Griffith-Jones (Columbia University, Etats-Unis)
Laura Horn (Roskilde University, Danemark)
Robert Jessop (University of Lancaster, Royaume-Uni)
Steve Keen (Kingston University, Royaume-Uni)
Marc Lavoie (Ottawa University, Canada)
Tony Lawson (Cambridge, Royaume-Uni)
Dimitris Milonakis (University of Crete, Grèce)
Andreas Nölke (Goethe University Frankfurt/Main, Allemagne)
Dominique Meda (Paris Dauphine, France),
El Mouhoub Mouhoud (Paris Dauphine, France)
André Orléan (EHESS, France),
Henk Overbeek (VU University Amsterdam, Pays-Bas)
Mario Pianta (University of Urbino, Italie)
Alfonso Palacio Vera (Computense University of Madrid, Espagne)
Anwar Shaikh (New School for Social Research, Etats-Unis)
Jacques Sapir (EHESS, France)
Robert Wade (LSE, Royaume-Uni)

Per il testo francese e l'elenco completo dei firmatari vedi:

http://syriza-fr.org/2015/02/06/nous-sommes-avec-la-grece-et-leurope/