giovedì 30 aprile 2015

Barbara Spinelli - Morti nel Mediterraneo: J’ACCUSE

Sessione plenaria del Parlamento europeo
Strasburgo, 29 aprile 2015

Barbara Spinelli, eurodeputata del Gue-Ngl, si è rivolta al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e al Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, invitati a presentare le posizioni della Commissione e i risultati del Consiglio europeo straordinario del 23 aprile scorso. Il tema della sessione era: Le ultime tragedie nel Mediterraneo e le politiche dell’Unione su migrazione e asilo.



Morti nel Mediterraneo: J'ACCUSE

mercoledì 29 aprile 2015

Pinzano, 3 maggio - incontro e pranzo conviviale

Domenica 3 maggio, ore 10, a Pinzano

"1915-2015: la disobbedienza civile alla guerra"

incontro e pranzo conviviale

(click sull'immagine per ingrandire)

30 aprile 2015 SI INTITOLA UNA STRADA A MUGGIA PER MARIANNA DI DOMENICO

GIOVEDI 30 APRILE 2015 alle ore 18.45 a Muggia avrà luogo la  cerimonia di intitolazione di una via dedicata a Marianna Di Domenico, lavoratrice interinale di Pasta Zara, morta sul lavoro il 21 luglio 2004 a soli 26 anni.




domenica 26 aprile 2015

Il nuovo sito del Comitato LIP Trieste

Il comitato LIP  (Legge di Iniziativa Popolare per una Buona Scuola per la Repubblica) di Trieste



dispone ora di un piccolo sito Web

http://www.terra32.it/LIP_ts/

dove sono reperibili documenti, materiali ed i servizi fotografici (Photo galleries) sugli eventi. Il primo servizio fotografico riguarda il flash mob che si è svolto in Piazza Unità giovedì 23 aprile 2015:

http://www.terra32.it/LIP_ts/LIPgallerie/

mercoledì 22 aprile 2015

21 aprile, due giorni dopo l'ecatombe del naufragio nel Canale di Sicilia, giornata di mobilitazione nazionale in tutta Italia "Fermare la strage. Subito!"



Promossa da: Arci, Acli, Act, Action, Amnesty International, Antigone, Archivio Memorie Migranti,  Articolo 21, Asgi, Carovane migranti, Casa dei diritti sociali, Centro Astalli, Cgil, Cild, Cittadinanzattiva, Cnca, Comitato verità e giustizia per i nuovi desaparecidos, Comunità di S. Egidio, Consorzio città dell’altra economia, Cospe, Cric, Emergency, Emmaus Italia,  Fiom-Cgil, Forum Terzo Settore, Gruppo Abele, Left, Legambiente, Libera, Link-coordinamento universitario, Lunaria, Medici Senza Frontiere, Nessun luogo è lontano, Rete della conoscenza, Rete degli studenti medi, Sos razzismo Italia, Terra del fuoco, Uds, Udu, Uil. Con l'adesione di L'Altra Europa, Sel, Prc, Green Italia, la partecipazione della CISL, e si prega di scusare le involontarie omissioni.


A Trieste, ragazzi e ragazze, donne, uomini, facenti capo ad almeno quattro diversi gruppi od organizzazioni (gli scriventi, l'ARCI, la Consulta degli immigrati residenti a Trieste, Trieste Antifascista e Antirazzista), senza nemmeno accordarsi fra loro, si sono ritrovati alle 18 -chi mezz'ora prima, chi mezz'ora dopo- in piazza Unità, davanti alla Prefettura, per far arrivare al Governo la richiesta forte che si aprano immediatamente corridoi umanitari per gli esseri umani in fuga dalla guerra, dalla dittatura, dalla violazione dei diritti umani, dalla miseria; che si ripristini Mare Nostrum per il soccorso in mare, che venga garantita a tutti e tutte una accoglienza piena e degna nel Paese europeo di loro scelta.


Una fotogallery della manifestazione è disponibile qui:
http://www.terra32.it/TSxTs/gallerie/index.php?spgmGal=21_aprile_2015-Basta_stragi
(suggerita la slideshow)




Una delegazione dei cittadini che a Trieste si riconoscono nel programma europeo della lista elettorale "L'Altra Europa con Tsipras" è stata ricevuta in Prefettura dal Capo di Gabinetto dott. Enrico Roccatagliata, al quale hanno consegnato ed illustrato una lettera indirizzata al Prefetto, che riporta le richieste al Governo di tutti i promotori:



Molti dei presenti si sono poi recati all'imbarcadero del Mandracchio antistante la piazza, dove hanno posato dei fiori: nello stesso mare dove, anche se tanto più a Sud, tanti "uomini e donne come noi, fratelli nostri che cercano una vita migliore, affamati, perseguitati, feriti, sfruttati, vittime di guerre, cercano una vita migliore, cercavano la felicità" sono annegati senza poter nemmeno tentare la ricerca.









Dopo la toccante cerimonia, i ragazzi e ragazze della casa delle Culture hanno iniziato davanti alla Prefettura un presidio con striscione autoprodotto sul momento, gruppo elettrogeno ed amplificatore per chi avesse voluto intervenire.








E il primo intervento è stato quello di Lidia Menapace, che dall'alto dei suoi 91 anni ha tenuto una lezione magistrale sulle migrazioni in epoca romana e normanna, le navi negriere del XVI secolo e le carrette del mare che naufragano nel Mediterraneo, che i e le (neanche) ventenni hanno ascoltato con incredibile attenzione e interesse.





lunedì 20 aprile 2015

Basta con le stragi di fuggiaschi nel Mediterraneo



Fermare la strage. Subito! 

Martedì 21 aprile 2015

Giornata di mobilitazione nazionale in tutta Italia 


A Roma appuntamento ore 17:00 davanti a Montecitorio 

Nelle altre città gli appuntamenti saranno articolati secondo quanto deciso dalle organizzazioni locali.

A Trieste ci troviamo in Capo di piazza alle 18
Porteremo queste richieste in Prefettura
e poi deporremo in mare un mazzo di fiori dal molo Audace.


650,700, 800, 950... quanti morti nel naufragio di sabato notte? Quanti altri ancora oggi?




In una settimana più di mille morti in due stragi annunciate.

Stragi che hanno responsabilità precise: le scelte politiche e le leggi dei governi dell’UE (compreso quello italiano) che consegnano le persone in cerca di protezione nelle mani dei mercanti di morte.

Aumentando controlli e mezzi per pattugliare le frontiere non si fermeranno le stragi come dimostra quest’ultima tragedia con più di 900 morti avvenuta a poche ore da quella che ha portato a morire altre 400 persone. Chi scappa per salvare la propria vita e quella dei suoi cari non si ferma davanti al rischio di morire in mare.

Non c’è più tempo da perdere.

Si aprano subito vie d’accesso legali, canali umanitari, unico modo per evitare i viaggi della morte.

Il governo italiano, in attesa dell’intervento europeo, assuma le sue responsabilità e riattivi subito un programma di ricerca e salvataggio

Chieda contemporaneamente all’UE di farsi carico di un programma di ricerca e salvataggio europeo.

Si sospenda il regolamento Dublino e si consenta alle persone tratte in salvo di scegliere il Paese dove andare sostenendo economicamente con un fondo europeo ad hoc l’accoglienza in quei Paesi sulla base della distribuzione dei profughi.

Questi morti non consentono più rinvii, basta con le parole che non si traducono in azioni concrete e immediate.

Erano persone in carne e ossa. E invece sembrano fantasmi.


I cittadini di Trieste che si riconoscono nel programma europeo di Alexis Tsipras avevano già, nel 2014, ricordato Naseri Mohamad Gul, profugo afghano, cha a 21 anni a Trieste, s'è tolto la vita con un colpo di pistola il 12 marzo 2014; Alina Bonar, trattenuta in una stanza del commissariato di Opicina, che si è suicidata il 16 aprile 2012; sei giovani senegalesi che molti anni prima, nel 1973, morirono assiderati dalle parti di Dolina mentre cercavano di raggiungere Trieste, ed oggi riposano al cimitero di Moccò:

e denunciato l'inadeguatezza del programma europeo Frontex Triton come sostituto dell'operazione Mare Nostrum:




Questa la mozione approvata ieri, 19 aprile, dall'Assemblea nazionale de L'altra Europa per Tsipras a Roma:

Dalle prime notizie che arrivano, sarebbero 700 le persone morte stanotte nel naufragio di una carretta del mare al largo delle coste libiche. Solo 28 i superstiti. È il più grande degli infiniti massacri di cui è responsabile l'Europa fortezza. Ci fa orrore una Unione Europea che fa affogare bambini, donne e uomini che fuggono dalle guerre, dalla violenza e dall'oscurantismo dilaganti a sud del Mediterraneo. Non riconosciamo alcuna dignità democratica a stati, governi e istituzioni che stanno compiendo un genocidio di richiedenti asilo: chiediamo con tutta la voce che abbiamo che si aprano immediatamente corridoi umanitari, che si ripristini Mare Nostrum per il soccorso in mare, e venga garantita a tutti e tutte una accoglienza piena e degna.


Alessandro Capuzzo 

Referente del Gruppo di Lavoro tematico 
pace-Europa-Mediterraneo-immigrazione
di Trieste per Tsipras

domenica 12 aprile 2015

Per un Piano di recupero del sito protetto in Glinščica / Val Rosandra - Relazione sul sopralluogo

Photogallery QUI


A tre anni dal disboscamento del sito protetto d'interesse europeo in Glinščica /Val Rosandra, l'Associazione Politica per la Costituente della Sinistra "Trieste per Tsipras” ha promosso domenica 12 aprile una gita in Valle di una delegazione per un verifica della situazione. 



Nel corso del sopralluogo si è potuto verificare come nel tratto più noto e frequentato del sito Natura 2000, dell’habitat originario rimanga ben poco. Spiace aver sentito dichiarare, nel dibattimento in corso in Tribunale sulla vicenda, che danno non c’è stato: è come affermare di fronte al furto dell’automobile, di non aver subito danno perché non si è in grado di sapere se il mezzo sia danneggiato, in quanto non c’è! 

L’habitat esistente in precedenza è stato infatti eliminato.

Quella definita dai manuali europei una foresta a galleria, come testimoniano diversi studi effettuati da esperti prima dell’intervento, è ora un'accozzaglia di piante di specie estranee, che non presentano più la morfologia “a galleria”, aspetto ecologico più caratteristico e importante formatosi in decenni di naturale sviluppo, e rappresentato dalla struttura ad alto fusto del bosco che aveva portato alla creazione di un microclima fresco ed ombreggiato, in grado di garantire a varie specie animali (per lo più pesci e anfibi) condizioni termiche ottimali, soprattutto in estate. Condizioni che non sussistono più come ha spiegato ai convenuti il naturalista Dario Gasparo.



I numerosi e imponenti tronchi di pioppo di 3 metri di circonferenza costituivano fonte di alimentazione per gli insetti xilofagi protetti dalla comunità europea e per le diverse specie di picchi; protezione e sito riproduttivo per i pipistrelli (tutti protetti dalle norme nazionali e internazionali), per i paridi (come cinciarella, cincia bigia e cinciallegra) e per importanti rapaci notturni quali l’assiolo e l’allocco.
Non v’è alcun dubbio che quelle condizioni non sono più presenti, ed è questo probabilmente il motivo per cui il giudice del Tribunale ha ritenuto di non chiedere ulteriori indagini sul danno ambientale (conclamato) ma di indagare esclusivamente l’aspetto idrodinamico, a verificare se effettivamente vi sia stata urgenza alla base della decisione d'intervenire, in presenza di un acclarato rischio d'inondazione o di piena. Basta leggere la definizione data dal decreto 152/2006 (norme in materia ambientale): “È danno ambientale qualsiasi deterioramento significativo e misurabile, diretto o indiretto, di una risorsa naturale o dell'utilità assicurata da quest'ultima”, per comprendere che l’incauta operazione ha determinato un cambiamento sostanziale del sito, forse il più rappresentativo dell'intera Riserva naturale.

I rilievi fotografici mettono in risalto la presenza dell’invasiva Robinia pseudacacia, spinosa specie eliofila di origine americana che sta sviluppandosi sul greto del torrente. 



Questa specie produce molti polloni e rami che si spezzano facilmente e la sua presenza porta a rischi ben maggiori se l’intento originario era quello di pulire il corso del torrente per facilitare il deflusso delle acque. Infatti le specie originarie come il pioppo e l’ontano sono adattate a vivere lungo i fiumi e presentano portamento flessibile in grado di assecondare l’impeto delle acque; inoltre i grossi tronchi presenti prima dell’intervento, senza sottobosco arbustivo, lasciavano certamente più libero il fluire acqueo rispetto all’intricata rete di rami e polloni che si sta sviluppando nel greto, in modo caotico.
Non più ad alto fusto ma come bosco ceduo. 

Grosse robinie ricoprono quasi interamente la riva sinistra del torrente a valle del ponticello, mentre un’altra specie invasiva “esperta” di neocolonizzazione in spazi aperti, che a livello nazionale si sta cercando di eradicare e che qui è stata invece avvantaggiata, l’Ailanto, sta colonizzando il torrente lungo la strada di collegamento tra Bagnoli superiore ed inferiore, avendo trovato un’ampia area soleggiata svuotata da specie autoctone originarie.

A tre anni di distanza dall'incontro in Comune a Dolina tra amministrazione e scienziati naturalisti promosso dall'ex consigliere verde Alessandro Capuzzo che produsse un accordo verbale per l'avvio di un Piano di recupero nell'area protetta, rimasto disatteso per le resistenze legate al processo sulla vicenda, la situazione del sito è quella descritta. La necessità di monitorare il sito e proteggere le piante pregiate dalle invasive era stata già allora affermata dagli scienziati Poldini Dolce Nimis Bressi Colla e Gasparo, che abbozzarono all'amministrazione Premolin le linee di un Piano di ripristino fondato su monitoraggio, prevenzione, coltivazione, formazione e inserimento nei progetti europei. Venne ipotizzato anche un intervento di pulizia da ailanto e robinie, col coinvolgimento diretto degli abitanti e dei "cittadini" mobilitatisi a difesa della Valle per l'incauto intervento.

Una lettera al nuovo sindaco Sandi Klun e all'assessore Franco Crevatin sottoscritta anche da Tiziana Cimolino del Comitato "Per l'acqua bene comune" e da Lucia Sirocco allora presidente di Legambiente, propose un anno fa di riunire in assemblea i soggetti coinvolti per sgombrare il campo dalle polemiche e allestire l'atteso Piano di recupero, ma ad un anno di distanza e a seguito di alcuni incontri informali nulla in questa direzione si è ancora mosso. 

Duole prendere atto come a trent'anni dalle prime affermazioni di politica ambientale l'informazione e la sensibilità su questi temi siano ancora poco considerate. Il consumo di territorio non conosce sosta ed i siti più belli sono trattati alla stregua di beni infruttuosi. Le responsabilità di questa situazione sono molteplici, vero è però che le istituzioni e quelle legislative in particolare, paiono contraddire se stesse quando non sono garanti del bene comune, contribuendo, com'è stato, a snaturare un sito protetto dalle direttive europee. Si rivolge pertanto un appello al Comune di San Dorligo della Valle / Dolina a farsi garante del recupero in Glinščica / Val Rosandra e ad aprire il confronto sul tema.




- o - 
Eco sulla stampa:

Il Piccolo ha dato ampio risalto all' Associazione Politica per la Costituente della Sinistra "Trieste per Tsipras” ed alla sua iniziativa per un piano di recupero del sito protetto in Val Rosandra:




Marina Rossi - SOLDATI dell' ARMATA ROSSA al confine orientale 1941-1943

Organizzata dall' ANPI - VZPI
Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - Comitato Provinciale di Trieste
Vsedržavno Združenje Partizanov Italije - Tržaški Pokrajinski Odbor

Sabato 18 aprile 2015
alle ore 18 
nella Casa del Popolo „Palmiro Togliatti“, 
Via Di Peco 14, Borgo San Sergio – Trieste 

gli storici 

Gorazd Bajc, Federico Tinca Montini e Sandi Volk 

dialogheranno con l'autrice del libro "Soldati dell'Armata Rossa al confine orientale 1941-1945"Marina Rossi.




Il volume sviscera la storia dei partigiani sovietici nelle fila della Resistenza italiana, le strategie di propaganda nazista verso i prigionieri dei lager dell’Austria e della Germania, la resistenza slovena e italiana, il ruolo delle missioni alleate al confine orientale, le ultime battaglie decisive e l’inizio della guerra fredda.




La seconda parte è dedicata alla traduzione del diario inedito del partigiano Grigoij Ziljaev, tra il 1943-1945. La storia del II Battaglione russo della 18° Snoub Bazoviska 349 occupa invece la terza e ultima parte. Il volume è corredato da un inserto fotografico. 

Si tratta di un capitolo di storia noto per molto tempo solo ai diretti protagonisti e ai compagni di lotta italiani, sloveni e croati, e sul quale si è riacceso l’interesse solo dopo il crollo del comunismo.

giovedì 2 aprile 2015

10 aprile: Assemblea provinciale preparatoria a quella "costituente" di Roma, 18 e 19 aprile


Dalla LISTA ELETTORALE “l'ALTRAEUROPA con TSIPRAS” 
 al SOGGETTO POLITICO UNITARIO DELLA SINISTRA E DEI DEMOCRATICI



Con l' assemblea che si terrà a Roma il 18 e il 19 aprile
http://listatsipras.eu/l-assemblea.html
avvieremo il processo costituente di un soggetto politico unitario, alternativo al neoliberismo, alle politiche di austerità e di rigore, ed ai governi che le esprimono e le impongono ai popoli che governano.
La Grecia di Tsipras dimostra che cambiare è possibile.

A Trieste, VENERDI 10 APRILE alle ORE 18
nella Casa del Popolo di Ponziana

tutti/e coloro che hanno aderito al processo costituente entro il 31 marzo 2015 secondo uno dei modi indicati dal Comitato Operativo Transitorio:
http://listatsipras.eu/l-assemblea/il-regolamento.html
si ritroveranno per la
ASSEMBLEA PROVINCIALE

che eleggerà i/le DELEGATI /e per l' ASSEMBLEA NAZIONALE secondo le regole illustrate e validate dal Comitato Operativo Transitorio.





L' assemblea di Roma sarà il luogo in cui i Comitati e le Associazioni che sin qui hanno dato vita a “L'AltraEuropa” sui territori, si costituiranno in forma democraticamente legittimata (con voto su base di delega) per consentire la prosecuzione del percorso politico avviato a Bologna e in quella sede si costituiranno le nuove forme di coordinamento e funzionamento.
Nel corso dell'Assemblea verrà votato il documento presentato a Bologna il 17 e 18 gennaio
http://listatsipras.eu/manifesto-siamo-ad-un-bivio.html
ed eventuali modifiche e integrazioni a valenza nazionale o locale.

PARTECIPA E AIUTACI A COSTRUIRE l' ALTERNATIVA DEMOCRATICA, DI PROGRESSO E DI CIVILTA' DI CUI L' ITALIA HA BISOGNO, IN UNA EUROPA LIBERATA DALLA TIRANNIDE DELLA TROIKA E DALLE LOBBIES DELLA FINANZA!



Gli organizzatori
ASSOCIAZIONE POLITICA
per la COSTITUENTE della SINISTRA
"Trieste per Tsipras”

In gita per un Piano di recupero del sito protetto in Glinščica / Val Rosandra



domenica 12 aprile 2015
ritrovo alle ore 11 presso il rifugio Premuda.


A tre anni dal disboscamento del sito protetto d'interesse europeo in Glinščica / Val Rosandra, l'Associazione Politica per la Costituente della Sinistra "Trieste per Tsipras” promuove una gita in Valle per verificarne la situazione attuale, in programma per domenica 12 aprile con ritrovo alle ore 11 presso il rifugio Premuda.



Il 23 maggio di tre anni fa, un incontro in Comune a Dolina tra amministrazione e scienziati naturalisti promosso dall'ex consigliere Alessandro Capuzzo, produsse un accordo verbale per l'avvio di un Piano di recupero nell'area protetta, rimasto disatteso per le resistenze legate al processo sulla vicenda.

La necessità di monitorare il sito e proteggere le piante pregiate dalle invasive, era stata affermata dagli scienziati Poldini Dolce Nimis Bressi Colla e Gasparo, che abbozzarono all'amministrazione Premolin le linee di un Piano di ripristino, fondato su: monitoraggio, prevenzione, coltivazione, formazione e inserimento nei progetti Interreg.

Fu ipotizzato un intervento di pulizia da ailanto e robinie col coinvolgimento di abitanti e "cittadini".

Dopo le elezioni una lettera al nuovo sindaco Sandi Klun e all'assessore Franco Crevatin, inviata anche da Tiziana Cimolino del Comitato "Per l'acqua bene comune" e Lucia Sirocco allora presidente di Legambiente, propose di riunire in assemblea i soggetti coinvolti, per sgombrare il campo dalle polemiche e allestire l'atteso Piano di recupero. Ad un anno di distanza e a seguito di alcuni incontri informali, nulla si è ancora mosso in questa direzione.

A questo indirizzo il primo articolo in argomento, apparso sul Piccolo il 27 giugno 2012.





mercoledì 1 aprile 2015

Report - Assemblea cittadina indetta dal Comitato LIP


Lunedì 30 marzo, nella sala del Cinema Teatro dei Fabbri, si è tenuta una partecipata assemblea cittadina indetta dal Comitato di Trieste a sostegno della Legge di Iniziativa Popolare (LIP) “per la Buona Scuola per la Repubblica"


(click sulle immagini per ingrandirle)



Nella relazione introduttiva sono stati evidenziati i pericoli contenuti nel ddl del Governo della cosiddetta "Buona Scuola": non risolve il problema del personale precario (la cui assunzione andrebbe attuata con  un decreto stralcio) e invece mette in gioco la democrazia nella scuola, esautorando gli Organi Collegiali che diventano organi puramente consultivi, affidando al dirigente scolastico pieni poteri (in materia di assunzioni, allontanamento del personale, didattica, organizzazione del lavoro), introducendo finanziamenti privati per tutte le istituzioni scolastiche del sistema nazionale, mettendo così da un lato la scuola pubblica alla mercé del maggior investitore come le scuole private, dall'altro creando di fatto una scuola classista (scuole di serie a, con famiglie in grado di dare contributi sostanziosi, e serie b).


Il Disegno di Legge di Iniziativa Popolare “per la Buona Scuola per la Repubblica" (LIP) è l'unico argine a questa frammentazione e distruzione della scuola statale, e in questo senso si sono espressi tutti gli intervenuti.






L'ampio dibattito si è concluso con diverse indicazioni operative e con questo documento approvato all'unanimità:

L'assemblea indetta dal Comitato a sostegno alla Legge di iniziativa popolare “per la Buona Scuola per la Repubblica” esprime il proprio appoggio a tutte le forme di mobilitazione che si svolgeranno nel Paese per contrastare democraticamente l’ennesima deriva autoritaria che il Governo sta perseguendo: quella del disegno di legge che - in tempi strettissimi e con una serie di pericolosissime deleghe in bianco - minaccia di minare definitivamente la Scuola della Costituzione.  Un progetto di scuola che individua nella sostanziale applicazione del Jobs Act ai nuovi assunti, nella centralità autoritaria del ruolo del dirigente scolastico, nell’intervento dei privati e negli sgravi a vantaggio delle scuole paritarie i punti di forza di un’ideologia tesa a frantumare il modello laico, inclusivo, democratico e pluralista di questa istituzione dello Stato, depotenziando pericolosamente i principi della libertà di insegnamento e dell’unitarietà del sistema scolastico nazionale, garanzie di democrazia.


Il Comitato  


a) esprime un netto  rifiuto al ricatto di condizionare la rapida e necessaria assunzione dei precari alla rapida approvazione dell’intero DdL

b) rivolge un appello ai parlamentari a farsi interpreti di questa esigenza e nello stesso tempo di chiedere nel confronto parlamentare sia portata la LIP, già presentata nei due rami del Parlamento e non solo firmata da oltre 100 mila elettori, ma nella consultazione sulla proposta governativa nelle scuole dove è stata discussa, approvata in alternativa alla proposta del Governo.

c) auspica infine che sia quanto prima possibile giungere  alla proclamazione di una giornata di lotta del tutto unitaria, in grado di costituire la risposta non solo necessaria ma più forte possibile alla gravità dell’attacco alla scuola pubblica statale.