lunedì 30 novembre 2015

Marcia per l'ambiente - Domenica 29 novembre ore 15 in piazza della Borsa a Trieste

si sono ritrovate centinaia di persone per manifestare, riunirsi , parlarsi e promuovere conoscenza e solidarietà, mobilitazione e sostegno alle tante iniziative e battaglie che da tempo si conducono per prevenire i disastri ambientali ed il caos climatico.


A Trieste circa  una trentina di associazioni e comitati hanno promosso ed aderito all' iniziativa: Avaaz, ACLI, AIAB-FVG, ARCI, Bottega del mondo, BIOEST, FederConsumatori , Legambiente ;i sindacati NCCdL CGIl e CCdl -UIL, il Comitato pace e Convivenza Danilo Dolci , COPED- Cammina Trieste, e poi ancora  il Forum regionale Acqua Bene Comune, Konrad, Marevivo, Rete della Conoscenza, SlowFood, UISP, UDS, WWF, la Kmecka Zveza, , l' ISDE, la FIAB Trieste Ulisse, etc.
Una manifestazione vivace e colorata , con ecociclisti, giovani , lavoratori e pensionati, famiglie e tanti  cartelli plurilingue , un gioioso assembramento che ha ricoperto la fontana del Nettuno , con le note delle canzoni dei Drifting Wawes , che  protetti dal gazebo del Circolo verdazzurro di Legambiente - posizionato quasi  davanti alle gigantesche colonne doriche che dal 1806 sorreggono l' atrio di palazzo Molari - hanno accompagnato il prosieguo della manifestazione  fino alle 17.30.
Le richieste avanzate nella piattaforma politica , che ha unito le migliaia di altre manifestazioni svoltesi contemporaneamente in tantissime città, italiane, europee, con respiro globale , sono riassumibili nell' obiettivo di rimettere in discussione quell' obsoleto modello di sviluppo fondato sulla distruzione ambientale, sullo scempio della natura,  sullo sfruttamento delle energie fossili, sul produttivismo, sull' ipercompetitività , il consumismo, la distruzione e lo spreco  delle risorse.
Non v'è dubbio che la 21esima conferenza ONU sui cambiamenti climatici , che si terrà da domani 30 novembre sino all' 11 dicembre , non potrà non prendere posizione sui guasti che ormai la degenerazione di questo  modello produttivo sta realizzando a livello planetario,  e che la sola riduzione della emissione dei gas serra non basta. 
L' anidride carbonica emessa nel mondo nel 2014 risultava pari a  oltre 42 miliardi di tonnellate , - erano "solo" 35,3 q  l'anno precedente-( cfr: AFP,joint research center -european commission, Noaa, cop21 paris.org) e questo fatto avrà  conseguenze, in termini di surriscaldamento globale  purtroppo facilmente prevedibili: non solo l' innalzamento del livello degli oceani,  ma la sua  acidificazione , la modifica della circolazione oceanica di profondità con l' erosione delle barriere coralline , e poi  la diffusione delle siccità , la carenza d' acqua in zone già esposte a problemi di degrado e desertificazione, lo scongelamento del permafrost ,  quindi altri drammi, ambientali e soprattutto umani, con milioni di persone in fuga dalla loro terra e dal  modello del neoliberismo globale .                             
Oltre 10 miliardi di tonnellate di  anidride carbonica , delle 42 precedentemente citate , ad esempio,  sono state prodotte dalla sola Cina , ma logicamente è insostenibile il mantenimento di un modello di produzione che comporta costi sociali ed ambientali di impatto cosi' devastante .Ed infatti, non a caso il presidente della RPC Xi Jinping  ha da tempo preannunciato una correzione di rotta per contenere le emissioni.Ma , appunto, la sola riduzione  non sarà sufficiente se analoghe misure , aldilà dell' esito della COP21 , non saranno prese a livello ,locale, non solo dai paesi sovrani , ma dalle comunità, dagli enti locali , da chi governa e/o amministra il territorio. E se non si passerà ad un altro modello di civiltà, ad un' altra qualità dello sviluppo.  
Il  sistema industriale, produttivo e di consumo, del  nostro paese , concorre all' inquinamento atmosferico ed al caos climatico in misura contenuta, ma non per questo giustificabile, solo 0,3 mld di tons di CO2..ma è uno di quei  paesi ( con Germania, Francia Polonia, Inghilterra) a produrre i 70 % delle emissioni di tutta la Ue. Con quali posizioni l' Italia si reca a questa conferenza?  la domanda  non è retorica, ma considerato il tipo di scelte politiche sin qui fatte in materia ambientale dal governo Renzi non è   proprio il caso di dormire sonni tranquilli.

Marino Calcinari
Associazione Politica per la Costituente della Sinistra
"TSXTsipras" 

domenica 29 novembre 2015

Stop TTIP: il dibattito pubblico del 27 novembre 2015


All' assemblea di ieri venerdi 27 novembre, nell' Aula magna della sede Universitaria di Via Filzi , oltre settanta persone hanno seguito, per oltre due ore, le riflessioni e gli aggiornamenti sulla vicenda TTIP, un appuntamento doveroso dopo la settimana di mobilitazione dello scorso ottobre, e di continuità verso le prossime scadenze di lotta per la prossima primavera.


Click sulle immagini per ingrandirle - una photo gallery piu' ricca e' QUI

La coordinatrice nazionale Elena Mazzoni ha infatti ricordato che la battaglia prosegue, e che solo grazie alla caparbietà ed alla determinazione di milioni di cittadini europei, il tentativo di far passare, in tempi rapidissimi, e sulla testa delle persone, l' accordo capestro delle multinazionali, è stato smascherato, e che la sua approvazione, nei termini originari in cui esso era stato pensato, non è piu' così scontata.



Le recenti manifestazioni di Bruxelles e di Berlino, gli oltre tre milioni di firme raccolte, la capillarità del lavoro dei Comitati STOP TTIP sui territori, anche in Italia, sono il lievito che può far crescere la consapevolezza di poter esigere esigere, per il prossimo futuro, uno scenario di sviluppo diverso, in un quadro di regolamentazione delle politiche economiche e di effettiva tutela dei diritti del cittadino. 

Sui lavori assembleari saranno resi disponibili, a breve, i testi delle relazioni svolte dalla prof.ssa Roberta Nunin, docente di diritto del lavoro, 



e dalla dott.ssa laura Chies, docente di politiche economiche. 



All' assemblea non hanno potuto partecipare i consiglieri comunali a causa della convocazione d'urgenza del Consiglio sul PRG, ma un intervento non formale - anche a nome della Giunta e del sindaco Cosolini - è stato portato ai partecipanti dall' assessore Roberto Treu. 



Il suo intervento - cosi' come tutte le altre domande ed interventi dei presenti -, il dibattito , che pur nella ristrettezza del tempo a disposizione si è riusciti a sviluppare, l' intero svolgimento dei lavori, sono stati videoregistrati e questo materiale verrà socializzato sulla rete; e tramite le associazioni e le organizzazioni culturali, sociali e politiche che hanno dato vita al Comitato Cittadino, esso sarà conseguentemente diffuso ai rispettivi contatti.

Nel corso dell' assemblea sono state raccolte altre adesioni al Comitato e un centinaio di euro di sottoscrizione, una piccola ma significativa risorsa che servirà a coprire, in parte, i costi dell' iniziativa ma che cercheremo di consolidare con altre, più efficaci e visibili forme di autofinanziamento. 



Ricordiamo che, sinora, possiamo contare solo sul contributo individuale dei nostri aderenti, e sulla liberalità di alcune delle associazioni che formano il Comitato. L' invito, non formale, è dunque quello di dare una mano, di sostenere e partecipare al lavoro politico, necessario per far crescere, anche a Trieste, un punto di riferimento per questa battaglia di civiltà, una battaglia gravosa e difficile ma che ha respiro europeo e coltiva l'ambizione di ottenere risultati. 

Per il Comitato STOP TTIP TRIESTE 
(Legambiente-FederConsumatori-Konrad-Bioest-UDS-APCS) 
Marino Calcinari

MARCIA GLOBALE PER IL CLIMA

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

INVITO
Domenica 29 novembre dalle ore 15 alle 17 in piazza della Borsa
MARCIA GLOBALE PER IL CLIMA

click sull'immagine per ingrandirla


Anche a Trieste domenica 29 novembre – come in altre migliaia di località di tutto il mondo – molte persone e associazioni si riuniranno per sensibilizzare i concittadini e le autorità sulla lotta ai cambiamenti climatici e per la riduzione delle emissioni di gas serra.

Il vertice mondiale di Parigi COP21, che si svolgerà dal 30 novembre all'11 dicembre, dovrà produrre accordi vincolanti per bloccare l'innalzamento della temperatura globale. In caso contrario, la vita delle persone, gli ecosistemi, intere città e territori sono minacciati da disastri naturali, alluvioni, carestie e dai conflitti e migrazioni che ne nasceranno.

La Coalizione Italiana per il Clima, che riunisce centinaia di associazioni, e la comunità di Avaaz, a cui partecipano migliaia di giovani, stanno organizzando la marcia a Roma e in tutta Italia.

A Trieste la Coalizione ed Avaaz hanno deciso di unire le forze, per cui l'evento viene organizzato insieme.

Le 26 associazioni che promuovono l'iniziativa sono:

Avaaz, Acli, AIAB-FVG, Arci Servizio Civile, Arci Trieste, BdM Senza Confini Brez Meja, Bioest, CCdL-UIL, CGIL, Centro Italo-Sloveno Trieste, Comitato Pace e Convivenza Danilo Dolci, COPED-CamminaTrieste, Federconsumatori, FIAB Trieste Ulisse, Forum regionale Acqua Bene Comune, ISDE, Kmečka Zveza, Konrad, Legambiente, Marevivo, Rete della Conoscenza, Slow Food, Studenti per l'ambiente, UISP, Unione degli Studenti, WWF, ZSKD

La presenza di associazioni così diverse: ambientali, culturali, sindacali, ricreative, sportive, studentesche, testimonia il fatto che il problema dei cambiamenti climatici riguarda tutti noi e viene visto come uno dei problemi più urgenti con cui si confronta l'umanità.

A Trieste la “marcia” sarà una grande festa con animazione, giochi, letture, musica, destinato soprattutto ai giovani, ai bambini ed alle famiglie, per partecipare tutti a questo momento di importanza storica.

Interverranno gli animatori di Arci Trieste, i gruppi musicali Drifting Waves e Azoto liquido, i giovani di Acli e Arci Servizio Civile leggeranno i testi sui cambiamenti climatici, un gruppo di ciclisti di Fiab Trieste Ulisse testimonierà di come ci si può muovere e divertirsi senza produrre gas a effetto serra.

gruppo facebook: Marcia per il clima a Trieste

mercoledì 25 novembre 2015

L’abbattimento dell’aereo russo è un atto di guerra


L’Altra Europa con Tsipras

Il salto di gravità dell’offensiva terroristica guidata dall’Isis continua a dare i suoi terribili frutti velenosi. 
Oltre a spingere la Francia verso l’instaurazione di uno stato di emergenza che porta alla sospensione dei diritti civili e verso logiche di coinvolgimento degli altri paesi europei in atti di guerra, con il beneplacito formale degli organi della Ue, scatena antichi contrasti, rivalità e regolamenti di conti. 
Il governo turco - che ha finora utilizzato la guerra al terrorismo per farla contro i Curdi che si battono contro l'Isis difendendo loro territori che la comunità internazionale continua a negargli, riconquistando città e posizioni che sembravano perse - ha deciso con un atto di guerra vero e proprio di abbattere un aereo russo. 
Non si tratta qui di disputare di quanto e se il velivolo russo abbia violato lo spazio aereo turco. Si tratta di fermare una spirale che ci può portare verso il baratro di una guerra generale. La Turchia ha chiesto la convocazione immediata del Consiglio della Nato Nord. Dal canto suo Putin reagisce parlando di crimine e di conseguenze tragiche. 
Chiediamo che l’Onu si occupi immediatamente della questione per fermare il crescendo dello scontro e le sue possibili ripercussioni militari su larga scala. L’Unione europea è chiamata direttamente in causa e deve svolgere finalmente un’iniziativa di pacificazione. Altrimenti assisteremo al trionfo contemporaneo delle strategie terroristiche e di guerra secondo una spirale che ben conosciamo e che ha già portato milioni di morti dalla prima guerra del Golfo, passando per la guerra in Afghanistan, in Iraq, in Libia, fino alla tragedia siriana.
Un contributo decisivo deve e può giungere dai popoli di tutto il mondo, dai movimenti per la pace, da parte di tutti coloro che sono contro il terrorismo e la guerra, due aspetti della stessa barbarie.

Ufficio stampa

giovedì 19 novembre 2015

19 e 20 novembre - iniziative comitato Danilo Dolci


Con gentile preghiera di dare notizia delle due iniziative qui sotto riportate e supportate dalle motivazioni del documento di seguito trascritto. 
Per il Comitato Pace Convivenza e Solidarietà Danilo Dolci, Luciano Ferluga
  
Prima iniziativa:
Perché Parigi? Perché le ingiustizie producono le guerre? Perché le guerre producono anche il terrorismo? 
Quali responsabilità ha l’occidente sulle tragedie del nostro tempo? 
Discutiamone insieme giovedì 19 Novembre 2015 alle ore 18:30 nella sala del centro ItaloSloveno di via Valdirivo 30 - Trieste. 
Interverrà don Mario Vatta -della Comunità di San Martino al Campo e un rappresentante della comunità islamica di Trieste. 
Seguirà alle ore 20 e30 la proiezione del film “L’ospite inatteso” di Tom McCarthy della rassegna  “Cinema e Migranti- Popoli in cammino”. 
L’evento è promosso dal Comitato pace convivenza e solidarietà Danilo Dolci e dal Circolo cinematografico Charlie Chaplin.


Seconda iniziativa:
No alle guerre - No al terrorismo - No all’odio religioso e razziale
8 giorni dopo il massacro di Parigi
A Trieste “Un ponte illuminato”
per ricordare le vittime e condannare le guerre e il terrorismo nelle varie parti del mondo.
Venerdi 20 novembre alle 17.30 al “ponte curto
di via Cassa di risparmio.
Portate una candela.Iniziativa del Comitato Pace Convivenza e Solidarietà “D.Dolci”  



Motivazioni: 
Esprimiamo profonda solidarietà alle vittime e ai familiari dell'attacco terroristico di Parigi. Ci stringiamo a tutta la popolazione francese per il dolore e il lutto che hanno subito, ma non scordiamo l'angoscia in cui sono quotidianamente immersi popoli come quello siriano, iracheno o nigeriano. Condanniamo nel modo più netto e deciso la follia distruttiva della violenza e del terrore che attraversa il Mediterraneo, l'Europa, il Medio Oriente e l'Africa. 

La guerra è dentro le nostre società. E' dentro il nostro quotidiano. E' dentro il nostro modello di sviluppo. La nostra società si arricchisce con la produzione di armi che servono per fare le guerre che poi condanniamo e che vorremmo reprimere con nuove armi e nuove guerre. Una spirale che va fermata e sostituita con una diversa idea di società e di convivenza universale, fondata sugli stessi valori che oggi sono stati brutalmente attaccati in Francia: libertà, uguaglianza, fratellanza. 

Proviamo rabbia e delusione per il fallimento delle istituzioni, nazionali e internazionali cui tutti noi abbiamo delegato la sicurezza, il rispetto dei diritti umani, che non hanno fatto leva su diplomazia e cooperazione per prevenire e gestire i conflitti. 

Non vogliamo nuove spedizioni ed avventure militari. 

Vogliamo costruire la pace e fermare la spirale di violenza e di follia umana con il diritto, le libertà, il dialogo, la solidarietà, la cooperazione, la giustizia sociale, il lavoro dignitoso, il rispetto dell'ambiente, la costruzione di una difesa comune europea, a partire dalla difesa civile non armata e nonviolenta con l'istituzione dei Corpi Civili Europei di Pace. 

Non è più tempo di ipocrisie, di tolleranza e favoritismi politici, di deroghe ai principi fondanti della nostra società, di premiare gli interessi propri sottomettendo gli interessi universali, di giustificare le occupazioni, i regimi autoritari per non disturbare i mercati o il prezzo del petrolio. 

Basta produrre e vendere armi per fare le guerre. Basta dire che non esiste alternativa alla guerra. 

Il razzismo e i predicatori d’odio vanno fermati per impedire che la paura e la violenza dilaghino e che in nome della sicurezza siano demolite progressivamente le nostre libertà e le conquiste democratiche. 

Va contrastata concretamente la deriva politico culturale che spinge l’Europa verso un ritorno al passato, dove erigere muri e indicare lo straniero, il migrante, il rifugiato, come nemico, serve per raccogliere consensi elettorali e distrarre l’opinione pubblica dai problemi interni. 

L’islamofobia rischia di diventare un sentimento diffuso e di alzare dentro le nostre società muri invalicabili, producendo discriminazioni e divisioni. 
Spingendo una parte della popolazione, soprattutto le giovani generazioni, a ricercare identità e appartenenza tracciando confini invalicabili tra differenze religiose e culturali concepite come inconciliabili tra loro. 

Bisogna fare presto per fermare questa follia umana, con gli strumenti che già abbiamo a disposizione: le armi del diritto e della democrazia. Per evitare che l’Europa, il pianeta intero e i suoi abitanti vengano travolti in una spirale distruttiva irreversibile, a partire dagli impegni che gli stati debbono assumere alla COP21 che si terrà proprio a Parigi, dal 30 novembre prossimo, vero banco di prova del cambiamento necessario ed indispensabile. 

Abbiamo bisogno di fare società, tessere relazioni sociali, ricostruire spazi collettivi di confronto e di scambio culturale. 

Questo è il nostro impegno per ricordare il sacrificio di chi ha perso la vita e i propri affetti a causa delle guerre che non ha voluto e della follia che non ha potuto fermare. 

Per questo invitiamo tutte le organizzazioni sociali a organizzare a partire da quanto prima iniziative, momenti di riflessione, assemblee nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nei circoli, nelle sedi sindacali, nelle parrocchie per definire dal basso e facendo partire territorio un piano di azione contro il terrorismo, le guerre e il razzismo.


sabato 7 novembre 2015

Il caso TTIP - dibattito, 27 novembre



Il Comitato Stop TTIP di Trieste

presenta


Il caso TTIP

Accordo di libero scambio tra USA e Unione Europea

Tutto affidato al mercato: salute, acqua, scuola, ambiente, alimentazione……

La metamorfosi: da cittadini con diritti a clienti delle multinazionali






Dibattito pubblico aperto a cittadini e amministratori


Relazioni di Roberta Nunin e Laura Chies dell’Università degli Studi di Trieste

Con la partecipazione di Elena Mazzoni - coordinatrice del Comitato nazionale Stop TTIP

Presenta Lino Santoro - Comitato Stop TTIP di Trieste
Modera Simonetta Lorigliola - direttrice del mensile Konrad naturalmente liberi


Trieste 27 novembre 2015 dalle 17 alle 19.30

Aula Magna - Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori dell’Università degli Studi di Trieste

Via Filzi 14, Trieste  


Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) ovvero il Parternariato Transatlantico su Commercio e Investimenti è un trattato in via di negoziazione tra Stati Uniti e Unione Europea che dovrebbe integrare le due economie per favorirne la crescita nel lungo periodo. In realtà i vantaggi si concentrerebbero nelle mani di pochi poiché l’obiettivo reale è la riduzione delle barriere non tariffarie ovvero di leggi e di regolamenti che oggi esistono per la tutela dei diritti dei cittadini sul piano politico-sociale ed economico. 

I negoziati sono svolti senza trasparenza e sotto l’influenza costante delle lobby economico-finanziare. La governance antidemocratica è confermata dal proposto Regulatory cooperation council (Consiglio per la Cooperazione Regolativa) che dovrebbe armonizzare verso il basso le normative europee, come il principio di precauzione, che è necessario per prevedere il possibile impatto negativo di un’attività o di un prodotto su ambiente e salute. 

L’obiettivo principale del TTIP è la mercificazione e la privatizzazione di beni e servizi, la sottrazione ai cittadini dei beni comuni come l’acqua, il territorio, la cultura, il welfare

I servizi pubblici non sono oggetto dei negoziati viene affermato, ma negli accordi la definizione di servizio pubblico è confinata solo all’amministrazione della giustizia, all’ordine pubblico e alla regolazione delle rotte aeree internazionali.
Istruzione, sanità, servizio idrico, servizio postale, comunicazioni sarebbero alla mercè delle multinazionali. Gli standard in campo ambientale, alimentare, chimico, biotecnologico, agricolo, cosmetico verrebbero armonizzati in difesa degli interessi delle grandi lobby degli affari. L’armonizzazione avrebbe un pesante impatto occupazionale e sociale, sarebbero ridotti i diritti dei lavoratori, la democrazia contrattuale e limitati gli spazi delle rappresentanze sindacali.

Sebbene la relazione votata dal Parlamento europeo sia contraria all’inclusione dell’ISDS (Investor to State Dispute Settlement: Meccanismo di risoluzione delle controversie fra Stato e investitori) che tutela gli interessi delle imprese, le proposte di inserire questo arbitrato fra investitore e governo limiterebbero la sovranità degli Stati su leggi e programmi in materia di sanità pubblica, di sostenibilità ambientale, di diritti dei lavoratori. Le Corti di arbitrato sono tribunali privati e semisegreti il cui giudice riceverebbe parcelle proporzionali alle compensazioni miliardarie che le imprese chiederebbero agli Stati per aver limitato la loro capacità di investimento in settori di pubblico interesse.





giovedì 5 novembre 2015

Tavolo del processo costituente: documento del 2 novembre 2015






1. NOI CI SIAMO, LANCIAMO LA SFIDA
Riteniamo non solo necessario ma non più procrastinabile avviare ORA il processo costituente di un soggetto politico di sinistra innovativo, unitario, plurale, inclusivo, aperto alle energie e ai conflitti dei movimenti dei lavoratori e delle lavoratrici, dei movimenti sociali, dell’ambientalismo, dei movimenti delle donne, dei diritti civili, della cittadinanza attiva, del cattolicesimo sociale.
Un soggetto politico in grado di lanciare in modo autorevole e credibile la propria sfida al governo Renzi e a un PD ridotto sempre più chiaramente a "partito personale del leader", in rappresentanza del variegato universo del lavoro subordinato e autonomo, degli strati sociali che più soffrono il peso della crisi, dei loro diritti negati e delle loro domande inascoltate, orientato a valorizzare la funzione dei governi territoriali e dei corpi intermedi.
 Dobbiamo rispondere in modo adeguato - con la forza, il livello di unità e la chiarezza necessarie - alla domanda sempre più preoccupata di quel popolo di democratici e della sinistra che non si rassegna alla manomissione del nostro assetto democratico-costituzionale, alla liquidazione dei diritti del lavoro e alla cancellazione del residuo welfare.
L'obiettivo è lavorare fin d’ORA, in un contesto di dimensione europea contro le politiche neoliberiste, all’elaborazione di un programma comune con cui candidarsi alle prossime elezioni politiche alla guida del Paese, con una proposta politica autonoma e in competizione con tutti gli altri poli politici presenti (la destra, il M5S e il PD), nella consapevolezza che in Italia la stagione del centro-sinistra è finita. In Europa è evidente la crisi profonda delle tradizionali famiglie socialiste.
Ogni giorno che passa aumenta il disagio e il disastro nel Paese. Renzi ha declinato il tema della vocazione maggioritaria come politica dell'uomo solo al comando, alibi per un partito trasformista pigliatutto in realtà dominato dall'agenda liberista dell'Eurozona. Noi vogliamo al contrario costruire una sinistra in grado di animare un ampio movimento di partecipazione popolare e di realizzare alleanze sociali e politiche che mettano radicalmente in discussione le “ricette” nazionali ed europee che hanno caratterizzato il governo della crisi da parte di Popolari e Socialisti.
Sappiamo perfettamente che non è sufficiente unire quel che c’è a sinistra del Partito Democratico, o autoproclamarsi alternativi, per costruire un progetto all'altezza della sfida, davvero in grado di cambiare la vita delle persone. Ma siamo altrettanto convinte/i che senza questa unità il processo nascerebbe parziale, o non nascerebbe affatto.
Per questo noi questa sfida la lanciamo oggi. Insieme.
 2. DEFINIZIONI DEL SOGGETTO
Il Soggetto politico che vogliamo sarà:
DEMOCRATICO, sia nel suo funzionamento interno (una testa un voto regola guida, strumenti e momenti di partecipazione diretta e online, pratiche di co-decisione tra rappresentanti istituzionali e cittadini, costruzione dal basso del programma politico) sia perché deve essere il punto di riferimento e di azione di tutte/i i democratici italiani
DI TUTTE E TUTTI, perché deve essere il luogo in cui tutte/i coloro che si contrappongono alle politiche neoliberiste, alla distruzione dell’ambiente e dei beni comuni, alla svalutazione del lavoro, alla crescente xenofobia, alle guerre, all’attacco alla democrazia possono ritrovarsi e organizzarsi in un corpo collettivo capace di superare antiche divisioni nell’apertura e nel coinvolgimento delle straordinarie risorse fuori dal circuito tradizionale della politica.
ALTERNATIVO e AUTONOMO rispetto alle culture politiche prevalenti d’impronta neoliberista che ci condannano al declino sociale e culturale, di cui oggi il PD tende ad assumere il ruolo di principale propulsore e diffusore.
INNOVATIVO sia nelle forme sia per la rottura con il quadro politico precedente, così come sta avvenendo in molti paesi europei. Differente dal sistema politico corrotto e subalterno di cui siamo avversari.
EUROPEO in quanto parte di una sinistra europea dichiaratamente antiliberista, che, con crescente forza e nuove forme, sta lottando per cambiare un quadro europeo insostenibile.
3. L'anno che verrà - Il 2016
Il 2016 ci presenta passaggi politici di grande importanza: le amministrative che coinvolgono le principali grandi città, il referendum sullo stravolgimento della Costituzione e la possibile campagna referendaria contro le leggi del governo Renzi. In coerenza con il nostro obiettivo principale per la scadenza delle amministrative vogliamo lavorare alla rinascita sociale, economica e morale del territorio, valutando in comune ovunque la possibilità di individuare candidati, di costruire e di sostenere liste nuove e partecipate in grado di raccogliere le migliori esperienze civiche e dal basso e di rappresentare una forte proposta di governo locale in esplicita discontinuità con le politiche dell’attuale esecutivo. Fondamentale è la costruzione di una forte campagna per il NO nel referendum sulla manomissione della Costituzione attuata dal governo Renzi e il sostegno alle campagna referendarie in via di definizione contro le leggi approvate in questi 2 anni.
4. QUINDI...
Al fine di avviare il processo Costituente di questo soggetto politico, convochiamo per 15-16-17 gennaio 2016 una assemblea nazionale aperta a tutti gli uomini e le donne interessati a costruire questo progetto politico. Da lì parte la sfida che ci assumiamo e li definiremo la nostra carta dei valori.
L'assemblea darà avvio alla Carovana dell'Alternativa, individuando le forme di partecipazione al progetto politico. Si tratta di definire il nostro programma, le nostre campagne e la nostra proposta politica in un cammino partecipato e dal basso che con assemblee popolari e momenti di studio e approfondimento coinvolga movimenti, associazioni, gruppi formali e informali unendo competenze individuali e collettive.
Entro l’autunno del 2016 ci ritroveremo per concludere questa prima fase del processo e dare vita al soggetto politico della sinistra.
Roma, 3 novembre 2015
Il documento è stato elaborato e condiviso da Act!, Altra europa con Tsipras, Futuro a Sinistra, Partito della Rifondazione Comunista, Possibile, Sinistra Ecologia Libertà. Alle riunioni del tavolo hanno parteciapato Sergio Cofferati e Andrea Ranieri

domenica 1 novembre 2015

richiedenti asilo a Pordenone: piantata grande tenda scout al parco




Montata questa mattina al parco di S. Valentino a Pordenone  una grande tenda messa a cura del gruppo scout di Villanova-Vallenoncello grazie alla disponibilità di don Giacomo Tolot e della parrocchia di Vallenoncello. Servirà come deposito cibo/vestiario, spazio comune per mangiare il cibo offerto da diverse persone, luogo d'incontro e di piccoli corsi "informali" per apprendere la lingua italiana.



E' stata inviata dal sottoscritto una precisa comunicazione alla Prefetta e Sindaco di Pn (sotto riportata) per renderli edotti del fatto e formulare una denuncia della situazione che si sta creando in spregio delle recenti disposizione di legge che, considerando anche le condizioni atmosferiche, è grave.

Credo che pur constatando l'allargamento della "Rete Solidale Pordenone" , le disponibilità di una parrocchia e gruppo scout, tale situazione non si possa considerare in linea con quanto dovrebbe essere fatto secondo la legge e le precise disposizioni europee; al punto che occorrerà, se nulla cambia, attivare precisi canali di formale denuncia alla magistratura, alle Istituzioni nazionali ed europee.

Michele Negro



Invito

A Pordenone, come in tutta la nostra regione, sono aumentati da circa un anno gli arrivi di persone che fuggono da guerre, persecuzioni, discriminazioni, situazioni di grave pericolo.

I progetti attivati, come prescrive la legge seguendo direttive europee, dallo Stato/Prefettura dovrebbero assicurare accoglienza al momento della presentazione della domanda di asilo ma questo avviene oggi con parecchio ritardo: Diversi Comuni specie quelli dell'Ambito sociale pordenonese non attivano iniziative proprie o la costituzione di coordinamenti con associazioni e singoli per una ospitalità diffusa.

  • Noi crediamo che ACCOGLIERE questi richiedenti asilo (così come dare risposte concrete a chiunque si trovino in condizione di grave difficoltà) significhi gettare le basi di una nuova e vera cittadinanza.
  • COSTRUIRE non muri di divisione ma una grande RETE di SOLIDARIETA' che contrasti indifferenza, pregiudizi e sordità di amministratori e forze politiche. 
  • Un INVITO a PARTECIPARE

    LUNEDI' 9/11 ore 20,30
    Casa . Popolo di Torre-Pordenone (v. Carnaro 10)

    ad un incontro pubblico per valutare la situazione e confrontarci su proposte

     con Gianfranco SCHIAVONE
     presidente ICS, associazione di accoglienza a Trieste,  esperto nazionale ASGI

    promuove
    Rete Solidale Pordenone


Alla Prefetta di Pordenone
Al Sindaco di Pordenone


Io sottoscritto Michele Negro, residente a Pordenone in piazza *****
  • visto il perdurare della grave situazione di non accoglienza ora per una ventina di persone che pur avendo presentato richiesta di riconoscimento del diritto di asilo si trovano, come Voi sapete, in tende presso il parco di S. Valentino in città,
  • constata la non assolvenza alle precise disposizioni del decreto legge legge del corrente anno in recepimento delle direttive europee n. 32 e 33 (disposizione che sono entrate in vigore dal 30 settembre 2015) che dispongono "Le misure di accoglienza di cui decreto si applicano dal momento  della  manifestazione  della  volontà  di  chiedere  la protezione internazionale" e l'impegno richiesto anche agli Enti Locali nell'attrezzare tali misure di accoglienza,
comunico che per poter affrontare la difficile situazione di non accoglienza e di necessità comunque di reperire un "tetto coperto", vista la situazione metereologica a partire da questa mattina, domenica 1 novembre, grazie alla sensibilità e disponibilità di don Giacomo Tolot, della  parrocchia cittadina di Vallenoncello e del  gruppo scout di Villanova-Vallenoncello è stata montata una grande tenda dove poter effettuare pranzi e cene usufruendo di pasti caldi offerti da diverse/i cittadine/i, incontrare le persone, svolgere incontri, piccoli e "informali" corsi di lingua per la conoscenza e l'apprendimento della lingua italiana, nonché depositare cibo e indumenti.

Nel mentre si sollecita la Vostra iniziativa anche per la applicazione delle indicazioni di legge  per le quali si invita la Signora Prefetta ad attuare, se persistessero non disponibilità da parte del Comune, "le misure straordinarie di accoglienza in strutture temporanee" così come previsto nel citato Decreto Legislativo n.142/2015 in vigore da circa 1 mese.

Il sottoscritto ed altri membri di "Altra Europa con Tsipras"  che partecipano assieme a diverse/i cittadine/i e associazioni alla struttura di coordinamento denominata "Rete  Solidale PN" anche con questa azione informativa intende collaborare per la gestione della situazione anche chiedendo la immediata applicazione delle disposizioni di legge, riservandosi di svolgere  successive azioni di sensibilizzazione e denuncia che verranno prossimamente declinate cercando sempre il confronto con le Vostre persone.

A disposizione per ogni chiarimento ed eventuale incontro.

Michele Negro