(Aggiornamento 14 maggio) Il manifesto della manifestazione: per scaricarlo in formato stampabile, seguire QUESTO LINK
Sabato
23 maggio 2015 Casa Pound sarà in piazza a Gorizia con un corteo
nazionale vergognoso per motivazione, luogo e scelta della data. In
Friuli Venezia Giulia risponde l'Osservatorio Antifascista Regionale, e
qui di seguito pubblichiamo il suo appello per la mobilitazione.
Appello per una Manifestazione Regionale
È degno dei fascisti celebrare milioni di morti inviati al macello per il riassetto di quei poteri che subivano prima e subirono ancora dopo nelle loro vite. Proprio i fascisti sono sempre stati e sempre saranno i migliori alleati di quegli stessi poteri: le prime azioni squadriste furono proprio contro gli scioperi e le autorganizzazioni popolari per garantire gli interessi e i profitti di quei poteri o contro gli sloveni, in queste terre, per creare il mito di una identità nazionale contro “i barbari”.
“Risorgi, combatti e vinci” dice Casa Pound.
Casa Pound sceglie Gorizia perché fu l'unica città conquistata con le armi, al prezzo di decine di migliaia di vite e della distruzione e abbandono dell'intera città – l'8 agosto 1916 vi era tra le macerie solo un decimo degli iniziali trentamila abitanti – che di “redenzione” visse assai poco e, in più, conobbe la prima deportazione razzista a danno degli sloveni che erano circa la metà della popolazione iniziale.
Ma sceglie Gorizia anche perché da decenni è stato seminato in questa città, da parte di alcune organizzazioni, un seme nazionalista, irredentista, che legittima operazioni come quelle che ora si vorrebbero attuare. Solo dei fascisti possono trovare in tutto questo qualcosa di degno e glorioso.
Il 23 maggio a Gorizia ci saranno manifestazioni antifasciste e rivolgiamo un appello per una mobilitazione ampia e plurale a tutte e tutti coloro – antifascist*, antirazzist*, movimenti sociali, associazioni, individualità – che hanno per patria il mondo intero, che odiano la guerra ma amano la resistenza e la liberazione dai fascismi di ieri e di oggi.
Antifascista e Antimilitarista
a Gorizia per il 23 maggio 2015
a Gorizia per il 23 maggio 2015
Il
24 maggio di cent'anni fa l'Italia entrò nella Prima Guerra Mondiale e i
fascisti del terzo millennio scelgono questo giorno di vergogna per
ribadire il loro slogan demenziale: “alcuni italiani non si arrendono”.
Infatti per sabato 23 maggio 2015, Casa Pound ha convocato un corteo nazionale a Gorizia.
È degno dei fascisti celebrare milioni di morti inviati al macello per il riassetto di quei poteri che subivano prima e subirono ancora dopo nelle loro vite. Proprio i fascisti sono sempre stati e sempre saranno i migliori alleati di quegli stessi poteri: le prime azioni squadriste furono proprio contro gli scioperi e le autorganizzazioni popolari per garantire gli interessi e i profitti di quei poteri o contro gli sloveni, in queste terre, per creare il mito di una identità nazionale contro “i barbari”.
“Risorgi, combatti e vinci” dice Casa Pound.
A
parte il fatto che ben poco fu vinto e molta ignominia ricade ancora
sul comportamento dei “generali” sadici che mandarono al macello
seicentomila persone, certamente non si trattò di un risorgimento perché
in quella guerra e dalla sua mitologia nazionalista e razzista si
propagarono poi i prodromi e le radici lunghe del fascismo e degli
orrendi crimini di cui si macchiò poi lungo questi confini.
Si trattò certamente per centinaia di migliaia di uomini di combattere una guerra che non era la loro, strappati a forza dalle loro terre e mandati al massacro in condizioni disumane: è facile trovare testimonianze, foto e video che restituiscono lo schifo e l'orrore di quella “bella morte” che esiste solo nei deliri fascisti.
Si trattò certamente per centinaia di migliaia di uomini di combattere una guerra che non era la loro, strappati a forza dalle loro terre e mandati al massacro in condizioni disumane: è facile trovare testimonianze, foto e video che restituiscono lo schifo e l'orrore di quella “bella morte” che esiste solo nei deliri fascisti.
Casa Pound sceglie Gorizia perché fu l'unica città conquistata con le armi, al prezzo di decine di migliaia di vite e della distruzione e abbandono dell'intera città – l'8 agosto 1916 vi era tra le macerie solo un decimo degli iniziali trentamila abitanti – che di “redenzione” visse assai poco e, in più, conobbe la prima deportazione razzista a danno degli sloveni che erano circa la metà della popolazione iniziale.
Ma sceglie Gorizia anche perché da decenni è stato seminato in questa città, da parte di alcune organizzazioni, un seme nazionalista, irredentista, che legittima operazioni come quelle che ora si vorrebbero attuare. Solo dei fascisti possono trovare in tutto questo qualcosa di degno e glorioso.
Noi
ci troviamo solo putrefazione e morte: per dirla con Kafka, a noi “La
guerra non suggerisce nessuna idea degna”.
Come dice Dürrematt “Quando
lo stato si prepara ad assassinare, si fa chiamare patria”.
Non
ci piace quell'Europa nella quale gli stati e il capitalismo a suon di
patriottismo costruivano e affermavano il loro dominio con la guerra e i
massacri e ci opprime quella di oggi fondata sull'austerity imposta
dalla Banca Centrale e dalla Commissione Europea, sulla privatizzazione
di tutto, sulla distruzione dei diritti e la precarizzazione di ogni
aspetto della vita, mentre l'1% si arricchisce tanto da possedere quanto
il rimanente 99%.
Il
nostro nemico non è chi vive oltre una qualche linea chiamata confine
ma chi ci opprime ogni giorno e, a ben guardare, non è cambiato poi
molto. Si è solo organizzato meglio.
Di queste terre a noi piace ricordare le rivolte, l'ammutinamento e la resistenza di tante e tanti nelle fabbriche, nei quartieri, nei luoghi di lavoro che si diedero allora così come in altre forme quarant'anni dopo e poi ancora, sino ad oggi, nella trama di una società che, quella sì, non si arrende mai reclamando diritti e dignità per tutte e tutti.
Di queste terre a noi piace ricordare le rivolte, l'ammutinamento e la resistenza di tante e tanti nelle fabbriche, nei quartieri, nei luoghi di lavoro che si diedero allora così come in altre forme quarant'anni dopo e poi ancora, sino ad oggi, nella trama di una società che, quella sì, non si arrende mai reclamando diritti e dignità per tutte e tutti.
Ci
è impossibile accettare che il 23 maggio a Gorizia si celebri l'infamia
dei massacri, tanto più da parte di un’esplicita organizzazione
neofascista come Casa Pound che, nella fattispecie, sfrutta proprio le
coincidenze simboliche degli anniversari per esaltare la guerra da un
lato e infangare la Resistenza Antifascista dall’altro.
Il 23 maggio a Gorizia ci saranno manifestazioni antifasciste e rivolgiamo un appello per una mobilitazione ampia e plurale a tutte e tutti coloro – antifascist*, antirazzist*, movimenti sociali, associazioni, individualità – che hanno per patria il mondo intero, che odiano la guerra ma amano la resistenza e la liberazione dai fascismi di ieri e di oggi.
Allo
stato attuale è stato comunicato alla Questura di Gorizia un presidio
per tutta la giornata di sabato 23 maggio in Piazza della Vittoria e lo
svolgimento di due cortei: uno che parte da Piazza Transalpina e
raggiunge Piazza della Vittoria e l’altro che parte dalla stazione
ferroviaria e arriva, a sua volta, in Piazza della Vittoria.
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