Il centro multiculturale di via Valdirivo 30
rappresenta da decenni un punto di riferimento per l’incontro di comitati,
gruppi, associazioni impegnati sul fronte sociale, ambientale, della pace e
della convivenza, culture diverse accomunate dal vivo senso di partecipazione
agli eventi internazionali, nazionali e locali, per la difesa dei diritti
sociali e individuali, dei principi costituzionali, dalle lobby che inquinano e
devastano il territorio, cementificando le aree verdi e optando per attività
industriali utili al profitto delle multinazionali ma non alla popolazione.
In particolare l’Ente
italiano per la conoscenza della lingua e della cultura slovena è stata la
prima organizzazione che fin dal 1970 ha attivato corsi e iniziative con le
finalità della miglior convivenza tra italiani e sloveni.
E’ sconvolgente che un
centro che ha ospitato dibattiti pubblici, incontri di tante realtà locali,
fornendo una sede per il confronto libero e democratico a tanti cittadini,
anche di nazionalità diverse, debba abbandonare gli storici locali per far
spazio a attività commerciali che pur nella loro dignità imprenditoriale
chiuderebbero un percorso storico che ha contraddistinto in questi decenni il
centro multiculturale, impoverendo la città di un centro di aggregazione che ha
offerto ospitalità a tante iniziative culturali nate sul territorio.
Per questo chiediamo che
tutti coloro che sono stati partecipi, hanno apprezzato e hanno ritenuto il
centro un essenziale punto di riferimento triestino, i politici e gli
amministratori locali, le associazioni che hanno potuto contare sulla sua
ospitalità per realizzare le proprie iniziative, italiani e sloveni si uniscano
per evitare che il centro chiuda. Si apra in città un dibattito che coinvolga
tutti per trovare una via di uscita da questa disastrosa evenienza.
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