Si
è svolta ieri nella sede dell' USB la prima riunione del COMITATO
contro il job act e le politiche economiche del governo Renzi.
Alla
riunione erano presenti sindacalisti della CGIL dei sindacati di base,
dei sindacati anarchici , esponenti dei movimenti giovanili e
studenteschi, partiti ed associazioni della sinistra, semplici
cittadini.
L' assemblea, nel ribadire la propria volontà di
opporsi e far crescere nel paese una opposizione forte e consapevole al
job act, ai decreti attuativi, alle nuove ed inique norme sulla
disoccupazione, ha evidenziato nei suoi interventi, la necessità che
si informi l' opinione pubblica su quanto sta accadendo, che si
continui la mobilitazione dei mesi scorsi che ha portato alla
realizzazione di due scioperi generali e che anche con altre forme di
coinvolgimento e di partecipazione si promuovano più incisive ed
efficaci azioni di resistenza attiva e di opposizione sociale al
neoliberismo renziano, che traduce le politiche regressive , recessive e
reazionarie della troika.
Oggi il compito del sindacato,
della sinistra, delle forze di opposizione democratica del paese è
infatti quello di organizzare , su una piattaforma alternativa a
quelle politiche , uno sbocco credibile, di lavoro , diritti e tutele,
al quadro di crisi che deprime e fa crollare ogni speranza di riscatto
al paese.
Noi denunciamo infatti, che, lungi dal creare
lavoro, il job act si scaglia contro tutto il mondo, del lavoro e del
non lavoro, per rendere permanente la sua subordinazione alle leggi del
comando capitalistico, un comando che proprio nei periodi di crisi
assume il suo volto più reazionario e feroce.
La
costituzione del Comitato cittadino contro il job act è un primo passo ,
politico, che lancia un segnale: nonostante la crisi possa dividere, cresce e si fa strada tra molte/i la tensione verso l' unità, la solidarietà, la consapevolezza di poter
resistere, e che serve piu'
democrazia, e non meno, per sconfiggere prevaricazioni e soprusi; quindi è anche una battaglia di civiltà quella che ci apprestiamo a
sostenere, e c'è il bisogno di tutti voi. Per lottare uniti.
Marino Calcinari
Marino Calcinari
IL COMUNICATO STAMPA
Per il Comitato cittadino contro il Jobs ActA tutti gli organi di informazionecon gentile preghiera di pubblicazioneMartedì 13 gennaio 2015 si è costituito a Trieste il Comitato cittadino contro il Jobs Act.Durante la riunione di fondazione, molto partecipatacon circa una cinquantina di persone presenti, il tema del Jobs Act è stato sviluppato dai rappresentanti di molte realtà della vita politica e sociale triestina.Le motivazioni per la fondazione di tale Comitato risiedononel giudizio profondamente negativo sul Jobs Act, visto come strumento di attacco senza precedenti ai diritti dei lavoratori, che alimenta false speranze verso i disoccupati e indirizza le risorse pubbliche a vantaggio dei profitti e delle rendite finanziarie;nella consapevolezza che questo governo e chi lo sostiene stanno costruendo un consenso di massa mistificando la realtà con frasi ad effetto prive di ogni logica, come quella che il precariato generalizzato introdotto da queste riforme costituirebbe una vera garanzia contro la disoccupazione e arginerebbe quindi lo sprofondamento di larghi strati della nostra società sotto le soglie di povertà relativa ed assoluta;nella inadeguatezza dimostrata da tutte le organizzazioni sindacali, sia nei tempi che nei modi, nel rispondere a tale attacco e ad organizzare una risposta efficace;nell’esistenza ancora di margini per opporsi al varo dei provvedimenti sul lavoro, alcuni ancora in cantiere ed alcuni già varati ma che, nonostante i proclami di Renzi, sono ancora in attesa di un parere da parte del Parlamento;nella possibilità di indire un referendum abrogativo sui decreti attuativi, come proposto dal giurista del lavoro Piergiovanni Alleva;nella necessità di informare i lavoratori, sia privati che pubblici, nei luoghi di lavoro, nelle piazze ed attraverso la Rete, sulla gravità e nocività di tali provvedimenti, sia sotto il profilo dei diritti e dei pericoli crescenti per la salute e la sicurezza dei lavoratori che verso la ripresa e l’occupazione;Hanno aderito in questa prima fase-- Il sindacato è un’altra cosa, rivendicazioni per una Cgil Indipendente Democratica, che lotta,-- R.o.s.s.@ – Movimento anticapitalista e libertario-- Sinistra Anticapitalista-- Partito Comunista d’Italia, PCdI-- Rifondazione Comunista, PRC-- Associazione Politica per la Costituente della Sinistra "Trieste per Tsipras"-- La segreteria provinciale di Trieste della FIOM-- Paolo MENIS, consigliere comunale M5S-- L'Altra Europa per TsiprasIl Comitato si riunirà la prossima settimana per definire un appello che contenga tutti gli elementi di cui si è discusso e per intraprendere un lavoro di informazione capillare sui luoghi di lavoro e nelle piazze cittadine.Trieste 14 gennaio 2015
Silvia Di Fonzo
Segue una breve sintesi dei lavori della riunione di
martedi 13 gennaio del
COMITATO NO
JOB ACT
cui hanno partecipato 29 compagni/e .
La relazione introduttiva è stata
svolta da Silvia di Fonzo della FIOM CGIL che ha evidenziato come la
natura iniqua e regressiva dell' operazione compiuta dal governo
Renzi contro i diritti dei lavoratori deve indurre tutti ad una
mobilitazione continua,e dunque come , anche attraverso una
metodologia nuova di lotta, , cioè innovativa dell' agire politico,
della nostra capacità di resistenza, possa portare a forme piu'
efficaci di relazione e di allargamento dell' opposizione sociale .
La sola arma dello sciopero generale
non basta piu' anche davanti ad una estesa platea di disoccupazione e
precarietà di massa dunque la connessione con piu' larghi settori
sociali che oggi sono colpiti dalla crisi e dalle politiche di
austerità ed antipopolari praticate dal governo deve passare anche
attraverso un salto di qualità , su altri terreni di lotta, -
pensiamo alle manovre contro la scuola pubblica- fermo restando il
dato centrale della contrapposizione capitale/lavoro che, nel caso
dei decreti attuativi in discussione( due sono già stati approvati)
e del collegato decreto sul NASPI ( che di fatto cancellerà la CIG
in deroga) sta subendo una pericolosa accelerazione.
Nostro compito, del comitato che oggi
viene costituito , è dunque quello di informare ed organizzare , per
costruire una risposta politica non effimera al tentativo di
cancellare i diritti del lavoro.
La prima proposta è quella di
redigere e far sottoscrivere un APPELLO , rivolto al mondo del lavoro
, e non solo, che illumini sulla necessità di salvaguardare un
principio costituzionale ed un diritto di civiltà giuridica
inalienabile.
A tal fine il Comitato si rapporterà
con giuslavoristi, avvocati del lavoro, RSU per indagare ogni
possibilità in tal senso, sia quella di invalidare il fondamento
giuridico della legge e dei decreti, sia quella di ricorrere al
referendum abrogativo laddove essi, come purtroppo sembra, venissero
approvati. (Su questo aspetto è reperibile in
rete un contributo di Piergiovanni Alleva , già membro della
Consulta legale della CGIL , apparso sul manifesto dello scorso 29
dicembre).
Gli interventi , pur nella loro
diversità, hanno pertanto sottolineato l' esigenza di:
- dare continuità alle iniziative ed agli scopi per cui il Comitato si è costituito ;
- non trascurare nessun dettaglio nella denuncia dei fini che il jobact si propone
- informare, sensibilizzare, promuovere conoscenza critica come presupposto da una
- piu' forte opposizione sociale
- chiamare le OO.SS che si sono dichiarate contro il job act, e le politiche economiche del governo a dare continuità alla loro posizione con scelte politiche coerenti:
La prossima riunione viene convocata
MARTEDI 20 gennaio alle ore 18 presso la sede USB di via Rittmeier 6, I° piano; nel frattempo le proposte operative emerse dal dibattito
si traducono in:
- prendere contatto con giuslavoristi ed avvocati del lavoro
- contattare RSU e delegati sui posti di lavoro sull' esistenza e le finalità del Comitato
- predisporre volantino da distribuire sui luoghi di lavoro
- convocare conferenza stampa
- produrre comunicato sulla riunione costitutiva di martedi' 13 gennaio.
Di tutto e come suddividere il lavoro
che c'è da fare, i compagni e le compagne presenti all' assemblea,
i cui nominativi sono stati forniti alla presidenza, in base alle
loro competenze ed alle loro disponibilità, sono pregati di dare
sollecita risposta allo scrivente, per una prima divisione dei
compiti.
Marino Calcinari
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