Cari
amici ed amiche.
A
proposito delle recenti polemiche seguite all’articolo di Marco Coslovich sulla
presunta contrapposizione fra la Giornata della Memoria ed il Giorno del
Ricordo. Ognuno ha il diritto di onorare i propri morti come gli pare, ma vorrei
ricordare che il primo atto del neo eletto Presidente della Repubblica on.
Sergio Mattarella, prima ancora dell’insediamento ufficiale nell’augusta carica,
è stato quello di una visita privata al sacrario delle Fosse Ardeatine.
Questo
secondo me denota una precisa scelta del campo antifascista, senza se e senza
ma.
Tutti quelli che parlano della rinascita della Balena Bianca sotto altre
spoglie, dovrebbero sapere che la vecchia Democrazia Cristiana faceva parte
delle forze politiche dell’Arco Costituzionale, nate dalla Resistenza
antifascista, il cui compito principale era quello di difendere i valori
dell’Italia repubblicana. E la stessa cosa credo e spero farà il nuovo Capo
dello Stato, che si tratti della prima, della seconda , oppure della terza
Repubblica.
Da parte mia il 27 gennaio, 70° anniversario della liberazione del
campo di sterminio di Auschwitz, alle ore 12.15 sono andato ad assistere
all’intitolazione del giardino di piazzale Giarizzole alla compagna Ondina
Peteani, scomparsa nel 2003, ex partigiana ed ex deportata ad Auschwitz e a
Ravensbruck. Erano presenti oltre al figlio Gianni, anche numerose autorità
cittadine,a cominciare dal sindaco Cosolini i rappresentati del clero ortodosso,
ed una piccola folla di persone che hanno voluto così onorare la Giornata della
Memoria. Io Ondina l’avevo conosciuta negli anni '70 quando viveva con il
compagno Brusadin il quale teneva un'agenzia degli Editori Riuniti in via
Crispi. Una signora assai riservata sulla cinquantina con i capelli grigio ferro
tagliati molto corti. Sempre in prima fila in tutte le manifestazioni
organizzate dall' UDI e dal PCI.
Quando riuscivi a rompere l'armatura della sua riservatezza, si rivelava una
persona molto calda e fraterna.
Ho un bellissimo ricordo di lei, e mi sono molto
commosso leggendo il libro di Anna di Giannantonio intitolato “E’ bello vivere
liberi” uscito nel marzo 2008. . Mettere una targa con ilo suo nome in un
giardino dove giocano i bambini, è stato un atto di alto significato spirituale,
ed io sono contento di esserci stato.
Saluti da Gianni Ursini
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