Marcia per l'ambiente - Domenica 29 novembre ore 15 in piazza della Borsa a Trieste
si sono ritrovate centinaia di persone per manifestare, riunirsi ,
parlarsi e promuovere conoscenza e solidarietà, mobilitazione e sostegno
alle tante iniziative e battaglie che da tempo si conducono per
prevenire i disastri ambientali ed il caos climatico.
A
Trieste circa una trentina di associazioni e comitati hanno promosso
ed aderito all' iniziativa: Avaaz, ACLI, AIAB-FVG, ARCI, Bottega del
mondo, BIOEST, FederConsumatori , Legambiente ;i sindacati NCCdL CGIl e
CCdl -UIL, il Comitato pace e Convivenza Danilo Dolci , COPED- Cammina
Trieste, e poi ancora il Forum regionale Acqua Bene Comune, Konrad,
Marevivo, Rete della Conoscenza, SlowFood, UISP, UDS, WWF, la Kmecka
Zveza, , l' ISDE, la FIAB Trieste Ulisse, etc.
Una
manifestazione vivace e colorata , con ecociclisti, giovani ,
lavoratori e pensionati, famiglie e tanti cartelli plurilingue , un
gioioso assembramento che ha ricoperto la fontana del Nettuno , con le
note delle canzoni dei Drifting Wawes , che protetti dal gazebo del
Circolo verdazzurro di Legambiente - posizionato quasi davanti alle
gigantesche colonne doriche che dal 1806 sorreggono l' atrio di palazzo
Molari - hanno accompagnato il prosieguo della manifestazione fino alle
17.30.
Le richieste avanzate nella piattaforma
politica , che ha unito le migliaia di altre manifestazioni svoltesi
contemporaneamente in tantissime città, italiane, europee, con respiro
globale , sono riassumibili nell' obiettivo di rimettere in discussione
quell' obsoleto modello di sviluppo fondato sulla distruzione
ambientale, sullo scempio della natura, sullo sfruttamento delle
energie fossili, sul produttivismo, sull' ipercompetitività , il
consumismo, la distruzione e lo spreco delle risorse.
Non
v'è dubbio che la 21esima conferenza ONU sui cambiamenti climatici ,
che si terrà da domani 30 novembre sino all' 11 dicembre , non potrà non
prendere posizione sui guasti che ormai la degenerazione di questo
modello produttivo sta realizzando a livello planetario, e che la sola
riduzione della emissione dei gas serra non basta.
L'
anidride carbonica emessa nel mondo nel 2014 risultava pari a oltre 42
miliardi di tonnellate , - erano "solo" 35,3 q l'anno precedente-(
cfr: AFP,joint research center -european commission, Noaa, cop21
paris.org) e questo fatto avrà conseguenze, in termini di
surriscaldamento globale purtroppo facilmente prevedibili: non solo l'
innalzamento del livello degli oceani, ma la sua acidificazione , la
modifica della circolazione oceanica di profondità con l' erosione delle
barriere coralline , e poi la diffusione delle siccità , la carenza d'
acqua in zone già esposte a problemi di degrado e desertificazione, lo
scongelamento del permafrost , quindi altri drammi, ambientali e
soprattutto umani, con milioni di persone in fuga dalla loro terra e dal
modello del neoliberismo globale .
Oltre
10 miliardi di tonnellate di anidride carbonica , delle 42
precedentemente citate , ad esempio, sono state prodotte dalla sola
Cina , ma logicamente è insostenibile il mantenimento di un modello di
produzione che comporta costi sociali ed ambientali di impatto cosi'
devastante .Ed infatti, non a caso il presidente della RPC Xi Jinping
ha da tempo preannunciato una correzione di rotta per contenere le
emissioni.Ma , appunto, la sola riduzione non sarà sufficiente se
analoghe misure , aldilà dell' esito della COP21 , non saranno prese a
livello ,locale, non solo dai paesi sovrani , ma dalle comunità, dagli
enti locali , da chi governa e/o amministra il territorio. E se non si
passerà ad un altro modello di civiltà, ad un' altra qualità dello
sviluppo.
Il sistema industriale, produttivo e
di consumo, del nostro paese , concorre all' inquinamento atmosferico
ed al caos climatico in misura contenuta, ma non per questo
giustificabile, solo 0,3 mld di tons di CO2..ma è uno di quei paesi (
con Germania, Francia Polonia, Inghilterra) a produrre i 70 % delle
emissioni di tutta la Ue. Con quali posizioni l' Italia si reca a questa
conferenza? la domanda non è retorica, ma considerato il tipo di
scelte politiche sin qui fatte in materia ambientale dal governo Renzi
non è proprio il caso di dormire sonni tranquilli.
Marino Calcinari
Associazione Politica per la Costituente della Sinistra
"TSXTsipras"
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