COOPCRACK ?! E poi non dite che non c'erano le avvisaglie..
Non stupisce quanto sta accadendo alle COOP , a suo tempo ne avevamo
parlato (e scritto) e traccia del nostro intervento è ancora
riscontrabile in rete, sul sito del circolo del Manifesto di Trieste,
allorquando alcuni di noi scesero in piazza con i lavoratori e le
lavoratrici minacciate di licenziamento (già, proprio cosi.. le
Cooperative Operaie intendevano licenziare chi, per legge avrebbero
dovuto tutelare! come scritto nell' ARTICOLO 45 della Costituzione
Repubblicana) ed a cui, in questa fase ancora piu' difficile per il loro
futuro , rinnoviamo la nostra solidarietà.
Ma dalle indagini della magistratura triestina sembra emergere un quadro ancora piu' fosco e preoccupante.
Lungi da noi voler fare allarmismi, ma il richiamo ad una precedente
grave vicenda, quella della PARMALAT, non sembra inappropriato,e
dovrebbe pure suggerirci qualcosa.
Se ciò
non fosse forse, allora sarebbe il caso di dire che, fatalmente si è
perduta memoria di cosa voglia dire oggi avere a che fare con la
finanza, il mercato, le speculazioni, l' arricchimento facile, mentre
si continuano a perseguitare i " soliti noti", cioè i poveri cristi, si
mancizzano i lavoratori con 80 euro - mentre si sottrae loro lo stato
sociale, - si condanna tutti alla precarietà a vita e a tirare la
cinghia fino a 67 anni.
(Ma, contro questo futuro da incubo, andremo tutti a Roma il 25 ottobre.)
Ora, del caso Parmalat, val bene ricordare che il crac fu di 14
miliardi di euro e coinvolse 32mila risparmiatori, i reati erano
quelli di associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, falso in
comunicazioni , aggiotaggio...e che però i cittadini si organizzarono
da subito e dopo una lunga battaglia ottennero un parziale successo,
riottennero qualcosa come 100 milioni di euro, costituendosi parte
civile contro Tanzi ed i vertici dell'impresa!
A Trieste di quali cifre parliamo? Con quale scenario vogliamo misurarci?
Lasciamo a fare tutto le istituzioni ?
Noi suggeriamo a quanti hanno versato soldi alle COOP a costituirsi
da subito in associazione o comitato, esigere da chi c'è al vertice e
nelle società collegate, azzeramento o meno, chiarezza su fondi e
risparmi, quindi invitiamo clienti e cittadini ad organizzare, assieme
, una giornata di solidarietà militante e di mobilitazione davanti ad
ogni centro e rivendita COOP.
Ricordando
che in ogni caso il salvataggio dell' impresa non puo' avvenire a spese
dei lavoratori, dei cittadini , dei clienti, fino a prova contraria del
tutto innocenti e inconsapevoli.
I silenzi, le complicità, le malversazioni, riteniamo stiano altrove.
PRIMA LE PERSONE, poi le imprese ed i profitti, prima i posti di lavoro, dopo le poltrone.
Marino Calcinari
socio COOP
Comitato Territoriale di Trieste per "L'altra Europa con Tsipras"
APSC (Associazione Politica per la Costituente della Sinistra)
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