Al lavoro per una Sinistra, e basta
Buongiorno a tutti/e
in ordine cronologico, fatti recenti:
- Renzi trasla sempre più a destra, lancia il "Partito della nazione", detta la linea politica dalla Leopolda piuttosto che dal PD.
- 1 milione di persone in piazza per il lavoro e i diritti (e per le pensioni, per la scuola, ecc).
- Nichi Vendola invita a "dare forma politica alla piazza del 25 ottobre"
- Marco Revelli scrive un manifesto molto condivisibile per continuare nello spirito originario dell'Altra Europa, con un livello di analisi e di ragionamenti conseguenti che si innalza, e di molto, rispetto alla media della discussione degli ultimi mesi su questo strumento. E che pone punti molto più condivisibili e inclusivi della media delle pratiche che portano al fiorire di, a mio avviso deboli, scimmiottature regionali dell'esperienza europea. (e la risposta di Riccio su Altra Puglia conferma i miei dubbi)
- il governo carica gli operai e attacca il sindacato, ponendo come punto ormai assodato lo sciopero generale della CGIL, facendo incazzare Landini e creando sgomento nel Paese.
Io mi chiedo: se non ora, maledizione, quando?
Quando
capiremo che è ora ognuno di lasciare indietro le proprie sempre più
piccole e dividenti appartenenze e certezze (e parlo anche delle
certezze che in molti pensano di avere con se stessi) per buttarsi in un
progetto collettivo, plurale, semplificato, attraente, prendendo il
buono da ogni parte?
Divisi e arroccati abbiamo già tutti fatto il nostro tempo, siamo già tutti fuori dalla percezione di massa.
In
più iniziano a uscire sempre più stimoli, e da più parti, per un
ragionamento secondo me ben sintetizzato in questa intervista al
sondaggista Amadori, semplice, realistica, tutt'altro che politicista.
Sono certo che questa ipotesi a qualcuno qua sopra non piacerebbe. Ma Tsipras, che ne direbbe? :)
Nicolò Ollino
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.