Ai/lle compagni/e
che erano ieri presenti in piazza, e che hanno
testimoniato in maniera tangibile la loro vicinanza e solidarietà al
popolo curdo , e più generalmente ad una umanità internazionalista e
solidale che non si piega ai fondamentalismi ed all' intolleranza,
ricordo
che una delle parole d' ordine di quella manifestazione ,- che
compariva del resto ben visibile nello striscione che è stato esposto
davanti alla sede del Consolato onorario della Turchia ,- richiedeva il
pieno riconoscimento politico del PKK , il Partito dei Lavoratori del
Kurdistan, come organismo democratico e non già come oggi ancora viene
ignobilmente rappresentato , in primis dagli USA e dalla Turchia, cioè
come " organizzazione terroristica".
Questo titolo d' infamia andrebbe semmai , per un elementare ripristino di verità, applicato ad altri ...
La
realtà infatti è evidente : prima ancora che con le armi i curdi di
Kobane, della Rojava si difendono con la democrazia, con la pratica
collettiva dell' autogoverno, con la realizzazione di istituti di
convivenza civile , di autodecisione, fondati sulla partecipazione
popolare, con criteri ispirati all' uguaglianza , alla fratellanza , al
rispetto delle diversità.
La resistenza di Kobane va aiutata e
sostenuta, essa esemplarmente ci consegna una lezione di civiltà che
è un messaggio di speranza, e di lotta irriducibile contro la barbarie
della guerra e del fondamentalismo ; è una lotta che parla anche a noi,
e di cui dobbiamo saperci fare carico, con molta umiltà ma anche con
altrettanta determinazione , continuando a sostenere la giusta causa
del popolo curdo , ed appoggiando concretamente , da qui in avanti , le
prossime iniziative del "Comitato Save Kobane" di Trieste.
un fraterno saluto,
Marino Calcinari
Comitato Lista Tsipras
Associazione Politica per la Costituente della Sinistra
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