lunedì 22 agosto 2016
mercoledì 6 aprile 2016
Jelka Gherbez, una donna da non dimenticare
Riceviamo e volentieri pubblichiamo l'invito pervenutoci dalla Casa Internazionale delle Donne di Trieste
venerdì 1 aprile 2016
martedì 8 marzo 2016
Sabato 12 marzo piazza della Borsa ore 16
MOBILITIAMOCI
IN TUTTO IL PAESE
E
ANCHE A TRIESTE
MANIFESTIAMO
SABATO 12 MARZO
PRESIDIO
CITTADINO
IN
PIAZZA DELLA BORSA DALLE ORE 16.00
- Per la fine immediata di ogni partecipazione italiana alle guerre in corso, con il ritiro delle truppe
- Per lo smantellamento delle basi e delle servitù militari, per la fine del commercio e della produzione delle armi
- Per l’uscita dell’Italia dalla NATO e da ogni alleanza di guerra
- Contro le spese militari che sottraggono risorse ai servizi sociali
LE
GUERRE NON COMBATTONO IL
TERRORISMO
MA
LO PROVOCANO !
TRIESTE
PER LA PACE CONTRO LE GUERRE
Stpr
via Valdirivo 30 Ts
sabato 5 marzo 2016
PRIMAVERA IN VAL ROSANDRA
A QUATTRO ANNI DAL DISBOSCAMENTO EFFETTUATO E' - COMUNQUE - PRIMAVERA IN VAL ROSANDRA. Domenica
6 marzo alle ore 10 presso il rifugio Premuda, per sollecitare un
recupero del sito protetto in Glinščica / Val Rosandra, nel rispetto
della Costituzione italiana.
Domenica 6 marzo alle ore 10 presso il rifugio Premuda, si ritroveranno i partecipanti alla verifica avvenuta un anno fa sul Sito d'importanza europea sottoposto a un disboscamento selvaggio, in Glinščica / Val Rosandra; per spostarsi poi a monte del ponte di legno, nella Zona di protezione speciale ove sussisteva la bellissima "foresta a galleria".
La necessità di monitorare il sito e proteggere le piante pregiate dalle invasive, era stata affermata dagli scienziati Poldini Dolce Nimis Bressi Colla e Gasparo, che abbozzarono all'amministrazione le linee di un Piano di ripristino fondato
su monitoraggio, prevenzione, coltivazione, formazione e inserimento nei progetti Interreg.
Spiace constatare che il recupero in oggetto non risulti, per quanto oggi a conoscenza nelle intenzioni della Regione e nemmeno del Comune, il quale non ne introduce il concetto nel Piano di Conservazione della Valle, in corso di redazione.
A questo indirizzo il primo degli articoli in argomento
Domenica 6 marzo alle ore 10 presso il rifugio Premuda, si ritroveranno i partecipanti alla verifica avvenuta un anno fa sul Sito d'importanza europea sottoposto a un disboscamento selvaggio, in Glinščica / Val Rosandra; per spostarsi poi a monte del ponte di legno, nella Zona di protezione speciale ove sussisteva la bellissima "foresta a galleria".
La
tutela dell'ambiente rappresenta un principio basilare del nostro
paese. La suprema Corte ha stabilito che è fissata dagli articoli 9 e 32
della Costituzione Italiana, e che assume il valore dl diritto
fondamentale, qualificandolo come "valore costituzionalmente protetto".
Il
23 maggio di quattro anni fa, un incontro in Comune a Dolina tra
amministrazione e scienziati naturalisti, produsse un accordo verbale
per l'avvio di un Piano di recupero nell'area protetta,
rimasto disatteso per le resistenze legate al processo sulla vicenda.
La necessità di monitorare il sito e proteggere le piante pregiate dalle invasive, era stata affermata dagli scienziati Poldini Dolce Nimis Bressi Colla e Gasparo, che abbozzarono all'amministrazione le linee di un Piano di ripristino fondato
su monitoraggio, prevenzione, coltivazione, formazione e inserimento nei progetti Interreg.
Fu
ipotizzato anche un intervento di pulizia da ailanto e robinie col
coinvolgimento di abitanti e "cittadini". Il recupero del Sito distrutto
era stato solecitato pure con una mozione dalla Provincia nell'aprile
2012.
Spiace constatare che il recupero in oggetto non risulti, per quanto oggi a conoscenza nelle intenzioni della Regione e nemmeno del Comune, il quale non ne introduce il concetto nel Piano di Conservazione della Valle, in corso di redazione.
L'importante
procedura d'infrazione europea in corso, e ancor più la mobilitazione
dei cittadini a difesa di un diritto riconosciuto, fanno sperare che la
primavera favorisca un ripensamento generale e l'avvio del risanamento,
che richiede inevitabilmente i tempi lunghi ma certi della natura.
A questo indirizzo il primo degli articoli in argomento
giovedì 3 marzo 2016
Presentazione libro "il fuoco a mare" di Andrea Bottalico
Venerdi 11 marzo 2026 ore 18:00
ANDREA BOTTALICO
presenta
IL FUOCO A MARE
(Monitor, 2015).
Incontro a cura del Circolo del Manifesto “Raffaele Dovenna”
INGRESSO LIBERO E GRATUITO
Libreria Lovat di Trieste -Viale XX Settembre 20 - stabile OVS .
(click sull'immagine per ingrandirla)
mercoledì 2 marzo 2016
Tsipras: Intervista al "Corriere della Sera"
«Greci volto umano della Ue - Ora solidarietà o sarà la fine»
È la più grave crisi migratoria in Occidente dalla Seconda guerra
mondiale. Oggi la Commissione europea presenta un piano d’emergenza per
le operazioni di soccorso con una proposta di finanziamenti per 700
milioni di euro da destinare ai Paesi più esposti su un arco di tre
anni. La prima linea è la Grecia di Alexis Tsipras.
Primo ministro Tsipras, dopo l’inasprimento dei controlli e la chiusura
dei confini lungo la rotta balcanica ha dichiarato che il suo Paese non
può diventare un «deposito d’anime». In Grecia l’Europa si gioca l’anima?
«In una crisi di dimensioni umanitarie la Grecia e il popolo greco
rivelano il volto umano dell’Europa. E lo fanno di fronte a un’Unione
che chiude le frontiere, dove crescono la xenofobia e la retorica
intollerante dell’estrema destra. La Grecia è il territorio nel quale
l’Europa confermerà i suoi principi e valori fondanti, come l’umanesimo
e la solidarietà, o li tradirà. Sono convinto che non possa esistere
un’Europa unita senza il rispetto assoluto per le lotte e i valori
comuni, ma anche per le responsabilità e gli impegni condivisi. Dobbiamo
affrontare insieme le difficoltà. Tutti insieme riusciremo, o tutti
insieme falliremo».
Vienna rimprovera ad Atene «mancanza di volontà politica per ridurre il
flusso». Il suo governo chiede che l’onere dell’accoglienza sia
equamente ripartito tra le capitali, in un contesto dove si procede in
ordine sparso e Paesi come la Grecia, già stremata dalla crisi
economica, restano penalizzati dal sistema di Dublino che assegna allo
Stato di primo ingresso il compito di curare le domande d’asilo. Cosa
impedisce il decollo di una strategia coordinata?
«Noi non pretendiamo nulla più della solidarietà, che è un principio
fondamentale dell’Unione Europea. Esigiamo che sia condivisa dagli Stati
la gestione di una crisi che è superiore alle nostre forze. Dobbiamo
passare a un impegno vincolante di tutti e per tutti, orientato alla
ripartizione obbligatoria della responsabilità dei flussi, in
proporzione — sottolineo — alle rispettive capacità. Perché l’Unione non
può essere costruita su una logica che prevede regole per alcuni e solo
benefici per altri, una logica profondamente anti-europea, in netto
contrasto con il principio dell’integrazione. È impensabile che Paesi
che non hanno accettato di accogliere nemmeno un profugo puntino il dito
contro di noi. Riguardo alle accuse di non fare quanto dobbiamo sulle
frontiere marittime, le considero un pretesto per giustificare azioni
unilaterali che violano decisioni europee assunte collegialmente. Su
Dublino, penso che sia ormai chiaro e accettato da tutti gli Stati che
la sua riforma è necessaria. Inoltre è stupefacente dover ricordare così
di frequente l’obbligo di rispettare il diritto internazionale ed
europeo. Quando ci sono persone che rischiano la vita in acque greche,
vale a dire europee, la Guardia costiera è obbligata al soccorso».
In concreto, come evitare le morti nell’Egeo?
«Dobbiamo individuare e reprimere il circuito dei trafficanti che agisce
sulla costa turca. In questo ambito rafforziamo la collaborazione con
Ankara. Sosteniamo con fermezza il piano d’azione Ue-Turchia e abbiamo
concordato il supporto delle forze Nato per gestire la situazione.
Speriamo che queste misure nonché il cessate il fuoco in Siria
contribuiscano alla riduzione degli sbarchi».
In Europa i confini tornano linee di frattura in un generale
rimescolamento di alleanze, dall’asse Berlino-Atene al blocco
centro-orientale all’intesa Austria-Balcani. Italia e Grecia affrontano
crisi incrociate. È immaginabile un compattamento del fronte
mediterraneo sul doppio fronte dell’immigrazione e della flessibilità
economica?
«Le alleanze non devono servire ad approfondire le contrapposizioni. Ora
vedo la possibilità di una stretta vicinanza politica tra Grecia e
Italia, perché condividiamo rivendicazioni e inquietudini. Abbiamo una
visione comune. Credo che sul tema dell’equa ripartizione dei migranti
ci sarà una buona collaborazione. Non intendo però sovrapporre le crisi
facendo leva sull’emergenza migranti per ottenere flessibilità, non è il
mio obiettivo».
Vede la necessità di un diverso approccio delle forze della sinistra
europea?
«Chi deve cambiare approccio è l’Europa. Il linguaggio dell’odio trova
terreno fertile perché negli ultimi anni hanno prevalso politiche di
austerità che hanno generato povertà ed emarginazione. Ma per cambiare
questo, occorre modificare gli equilibri politici. Quello che viviamo
oggi è un conflitto di idee, tra progressisti e conservatori, tra la
Sinistra e la Destra. A mio avviso, la Sinistra è in prima linea nella
difesa dei valori europei di democrazia, giustizia e coesione sociale e
costituisce l’unica valida alternativa alla destra estrema e populista.
Ma è necessario che tutte le forze progressiste, indipendentemente dalla
famiglia politica alla quale appartengono, comincino un vero dialogo per
riportare l’Unione a questi principi. Credo che noi, i progressisti
europei, possiamo ritrovare un’andatura comune verso un obiettivo
comune: erigere un muro contro chi alza muri e divide l’Europa».
martedì 1 marzo 2016
Uno sfratto incomprensibile.
Il centro multiculturale di via Valdirivo 30
rappresenta da decenni un punto di riferimento per l’incontro di comitati,
gruppi, associazioni impegnati sul fronte sociale, ambientale, della pace e
della convivenza, culture diverse accomunate dal vivo senso di partecipazione
agli eventi internazionali, nazionali e locali, per la difesa dei diritti
sociali e individuali, dei principi costituzionali, dalle lobby che inquinano e
devastano il territorio, cementificando le aree verdi e optando per attività
industriali utili al profitto delle multinazionali ma non alla popolazione.
In particolare l’Ente
italiano per la conoscenza della lingua e della cultura slovena è stata la
prima organizzazione che fin dal 1970 ha attivato corsi e iniziative con le
finalità della miglior convivenza tra italiani e sloveni.
E’ sconvolgente che un
centro che ha ospitato dibattiti pubblici, incontri di tante realtà locali,
fornendo una sede per il confronto libero e democratico a tanti cittadini,
anche di nazionalità diverse, debba abbandonare gli storici locali per far
spazio a attività commerciali che pur nella loro dignità imprenditoriale
chiuderebbero un percorso storico che ha contraddistinto in questi decenni il
centro multiculturale, impoverendo la città di un centro di aggregazione che ha
offerto ospitalità a tante iniziative culturali nate sul territorio.
Per questo chiediamo che
tutti coloro che sono stati partecipi, hanno apprezzato e hanno ritenuto il
centro un essenziale punto di riferimento triestino, i politici e gli
amministratori locali, le associazioni che hanno potuto contare sulla sua
ospitalità per realizzare le proprie iniziative, italiani e sloveni si uniscano
per evitare che il centro chiuda. Si apra in città un dibattito che coinvolga
tutti per trovare una via di uscita da questa disastrosa evenienza.
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Trieste
domenica 14 febbraio 2016
BRATSKA PISMA - LETTERE FRATERNE
“anche le idee sono contente quando gli esseri umani si incontrano”
L’Associazione Tina Modotti e il
Comitato Srebrenica (Trieste)
invitano alla presentazione del
libro
Palestina, storia di una terra
Siete invitate/i a questi incontri.
Un caro saluto,
Gianluca Paciucci
“anche le idee sono contente quando gli esseri umani si incontrano”
L’Associazione Tina Modotti
organizza
quattro incontri su
Palestina, storia di una terra
di musulmani, cristiani, ebrei
a cura di Giorgio Stern
Casa del Popolo
via Ponziana, 14 - Trieste
[Dal passato al 1917] la Palestina della convivenza – Petrolio
Mercoledì 24 febbraio ore 20.00
[1918 - 1948] Colonialismo – Rivolta - Terrorismo sionista
Mercoledì 2 marzo ore 20.00
[1948 - 1987] La Nakba (catastrofe) – Israele – Intifada
Mercoledì 9 marzo ore 20.00
[1987 - oggi] I “colloqui di pace” – Arafat e Rabin – Apartheid
ingresso libero - incontri programmati su 60 minuti
venerdì 12 febbraio 2016
ultimo saluto a Giulio Regeni
marino calcinari
Fiumicello (Flumisin) ieri era immobile nell'attesa dell'ultimo saluto a Giulio Regeni.
Qui le vie si chiamano Primo maggio, Fratelli Rosselli, Antonio Gransci, Falcone e Borsellino. La centrale via Gramsci a un certo punto è stata bloccata per due ore per permettere l'afflusso. Lutto non solo cittadino ma di tutta la provincia di Udine che ha fermato per un'ora ogni attività. Questo è il paese originario e di vita di Giulio Regeni che ieri, dopo la straordinaria, partecipata e silenziosa cerimonia, è come se fosse tornato per stare assieme alla sua famiglia. A riattraversare i luoghi da dove partiva per le sue ricerche sul mondo.
Un cielo livido, poca pioggia ma tanto freddo. Anche la rabbia sembrava fredda. Un piccolo squarcio di sole incredibile s'è intravisto a pochi minuti dall'inizio della cerimonia d'addio
Tanti, tantissimi dentro la palestra disposta per l'onoranza funebre. Tanti, tantissimi fuori. Tra il pianto e l'incredulità delle persone colpite al cuore da questa morte che ha squassato ogni casa.
Noi c'eravamo, per testimoniare “di persona”, così aveva chiesto del resto la famiglia perché tutti abbandonassero vessilli e simulacri per restare semplicemente umani.
Per testimoniare il dolore che noi proviamo per la sua così crudele e tragica scomparsa. Perché sentiamo la perdita di Giulio come una ferita nostra, un delitto che, per tante ragioni, ci ha direttamente colpito.
Fuori ancora nel freddo, arrivavano le parole dell'altoparlante di chi salutava Giulio Regeni dentro la palestra, frammiste all'aria aperta a quelle immediate e a mezza bocca di chi quasi ammutoliva e piangeva. Maledetti, nemmeno i nazisti si accanivano così contro un corpo inerme, contro un giovane innocente in cerca di verità e giustizia. Ma “per cambiare il mondo”, hanno insistito ragazze e ragazzi accanto.
Un lungo addio che ha voluto tracciare ancora una volta una strada di pace, con i rappresentanti della comunità musulmana e di quella ebraica uniti nella preghiera. Facendo sgombra la via del perdono e della riconciliazione, con la disperata compostezza della famiglia, con le parole, italiane e inglesi, di chi è venuto da vicino e da lontanissimo a salutarlo. E tanti giovani, mai così tanti e tutti uniti a dire: “Non è giusto”.
Addio Giulio, sarà impossibile dimenticarti. Faremo della ricerca della verità e della giustizia su questa giovane vita spezzata da crudeli assassini, una ragione in più per esistere e resistere. Con questa promessa, anche nell'amarezza dei malintesi che siamo sicuri di chiarire assieme, abbracciamo Claudio Regeni e Paola Deffeni, i genitori di Giulio, con tutta la famiglia.
Restiamo umani.
Tommaso Di Francesco
giovedì 11 febbraio 2016
Tempo di lupi e di comunisti
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Carissim@,
(click sull'immagine per ingrandire)
Carissim@,
Il Circolo Che Guevara di Trieste ha organizzato per martedì 23 Febbraio prossimo alle ore 17.30 nella Libreria Antico Caffe’ San Marco, la presentazione del libro di VERA PEGNA
“TEMPO DI LUPI E DI COMUNISTI”
edito da Il Saggiatore.
Il libro racconta la storia di una ragazza che a Caccamo (Palermo) sfidò la Mafia. Sullo
sfondo di una Sicilia rurale e remota, eppure così familiare, di morti
sparati e silenzi colpevoli, il libro è la storia vera di una donna
vulcanica e agguerrita, di un Peppino Impastato al femminile che non ha
mai smesso di combattere a fianco degli oppressi, per cercare la verità.
Alla presentazione sara presente l’AUTRICE che dialogherà con Daniele Amati e Gabriele Pastrello.
Spero di vedervi e vi chiedo la cortesia di far conoscere questa iniziativa a tutti gli interessati.
Cordiali saluti, Riccardo Devescovi.
(click sull'immagine per ingrandire)
lunedì 8 febbraio 2016
16 febbraio 2016 Presentazione del volume "Sfascismo costituzionale"
Circolo della Stampa di Trieste, Corso Italia 13
martedì 16 febbraio 2016,
con inizio alle ore 17:30
Presentazione del libro di Giulio Ercolessi
"Sfascismo costituzionale.
Come uscire vivi da un azzardo politico temerario. Una proposta liberale",
Aracne Editrice, Roma.
Parteciperanno, assieme all’autore, il prof. Mauro Barberis e l’avv. Andrea Bitetto e, con un messaggio video registrato, il prefatore Sir Graham Watson.
Introduce il Presidente del Circolo della stampa, Pierluigi Sabatti.
Un pamphlet di critica argomentata che parte dalle proposte renziane di riforma costituzionale e si pone tra gli obiettivi quello di suggerire soluzioni alternative rispettose delle garanzie delle libertà costituzionali. Un libro in cui si cerca di capire come mai il governo Renzi abbia scelto di concentrarsi sulla riforma del Senato e sulla legge elettorale quando l'Italia boccheggia in un clima di aridità culturale, economica, lavorativa.
Dalla quarta di copertina: «Nell’Italia di Renzi e di Berlusconi chi difende il costituzionalismo liberale viene paradossalmente considerato un nostalgico delle culture politiche dei partiti di massa della cosiddetta “Prima Repubblica”. Questo libro è dedicato a chi non capisce perché la riforma costituzionale ed elettorale del governo Renzi costituisce un grave pericolo per il futuro della democrazia liberale e delle libertà costituzionali degli italiani e cerca di delineare una proposta liberale alternativa, praticabile e realistica. Se questa proposta non sarà presa in considerazione, questo libro potrà contribuire a fornire argomenti alla campagna per il NO nel referendum costituzionale».
Giulio Ercolessi (Trieste, 1953) è membro dei board del European Liberal Forum, che raccoglie i centri studi facenti capo al partito liberale europeo ALDE, e del European Humanist Federation, che riunisce le organizzazioni laiche europee. In gioventù è stato un dirigente nazionale del Partito radicale e suo segretario nazionale nel 1973-74, nonché consigliere comunale a Trieste ai tempi delle controversie sul Trattato di Osimo. Ha abbandonato la politica attiva nel 1982. Ha collaborato a lungo alla rivista Critica liberale, al mensile Confronti, al quotidiano di Genova Il Secolo XIX, a MicroMega e all’edizione italiana di Lettera Internazionale. Nel 2009 ha pubblicato il volume “L’Europa verso il suicidio? Senza unione federale il destino degli europei è segnato” (Edizioni Dedalo).
Mauro Barberis (Genova, 1956), dopo aver insegnato a Genova e Bologna, è ordinario di Filosofia del diritto presso l’università di Trieste. Fra i suoi lavori, Benjamin Constant (Il Mulino, 1988), L’evoluzione nel diritto (Giappichelli, 1998), Libertà (Il Mulino, 1999), Etica per giuristi (Laterza, 2006), L’Europa del diritto (2008), Giuristi e filosofi (Il Mulino, 2011), Dei diritti e delle garanzie (Il Mulino, 2013, con Luigi Ferrajoli). Dopo aver collaborato con L’Unità, è editorialista del Secolo XIX, membro del Comitato di direzione della rivista Il Mulino e del Comitato di Presidenza della Fondazione Critica liberale. Tiene blog sui siti del Fatto quotidiano e di Micromega.
Andrea Bitetto (Roma, 1975), avvocato e dottore di ricerca in sistemi giuridici comparati ed europei, membro del direttivo di Società Libera, socio ordinario del Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi di Torino. Cura per Linkiesta il blog "La pelle di zigrino". Ha curato per gli anni 2013, 2014, 2015 il Rapporto sulla Giustizia in Italia, pubblicato annualmente da Società Libera nel Rapporto sulle liberalizzazioni in Italia.
Il prefatore del libro, Sir Graham Watson, è stato fino allo scorso novembre, per i due mandati previsti come termine massimo dallo statuto, il Presidente dell’ALDE, il partito europeo che riunisce i partiti liberali europei.
con inizio alle ore 17:30
Presentazione del libro di Giulio Ercolessi
"Sfascismo costituzionale.
Come uscire vivi da un azzardo politico temerario. Una proposta liberale",
Aracne Editrice, Roma.
Introduce il Presidente del Circolo della stampa, Pierluigi Sabatti.
Un pamphlet di critica argomentata che parte dalle proposte renziane di riforma costituzionale e si pone tra gli obiettivi quello di suggerire soluzioni alternative rispettose delle garanzie delle libertà costituzionali. Un libro in cui si cerca di capire come mai il governo Renzi abbia scelto di concentrarsi sulla riforma del Senato e sulla legge elettorale quando l'Italia boccheggia in un clima di aridità culturale, economica, lavorativa.
Dalla quarta di copertina: «Nell’Italia di Renzi e di Berlusconi chi difende il costituzionalismo liberale viene paradossalmente considerato un nostalgico delle culture politiche dei partiti di massa della cosiddetta “Prima Repubblica”. Questo libro è dedicato a chi non capisce perché la riforma costituzionale ed elettorale del governo Renzi costituisce un grave pericolo per il futuro della democrazia liberale e delle libertà costituzionali degli italiani e cerca di delineare una proposta liberale alternativa, praticabile e realistica. Se questa proposta non sarà presa in considerazione, questo libro potrà contribuire a fornire argomenti alla campagna per il NO nel referendum costituzionale».
Giulio Ercolessi (Trieste, 1953) è membro dei board del European Liberal Forum, che raccoglie i centri studi facenti capo al partito liberale europeo ALDE, e del European Humanist Federation, che riunisce le organizzazioni laiche europee. In gioventù è stato un dirigente nazionale del Partito radicale e suo segretario nazionale nel 1973-74, nonché consigliere comunale a Trieste ai tempi delle controversie sul Trattato di Osimo. Ha abbandonato la politica attiva nel 1982. Ha collaborato a lungo alla rivista Critica liberale, al mensile Confronti, al quotidiano di Genova Il Secolo XIX, a MicroMega e all’edizione italiana di Lettera Internazionale. Nel 2009 ha pubblicato il volume “L’Europa verso il suicidio? Senza unione federale il destino degli europei è segnato” (Edizioni Dedalo).
Mauro Barberis (Genova, 1956), dopo aver insegnato a Genova e Bologna, è ordinario di Filosofia del diritto presso l’università di Trieste. Fra i suoi lavori, Benjamin Constant (Il Mulino, 1988), L’evoluzione nel diritto (Giappichelli, 1998), Libertà (Il Mulino, 1999), Etica per giuristi (Laterza, 2006), L’Europa del diritto (2008), Giuristi e filosofi (Il Mulino, 2011), Dei diritti e delle garanzie (Il Mulino, 2013, con Luigi Ferrajoli). Dopo aver collaborato con L’Unità, è editorialista del Secolo XIX, membro del Comitato di direzione della rivista Il Mulino e del Comitato di Presidenza della Fondazione Critica liberale. Tiene blog sui siti del Fatto quotidiano e di Micromega.
Andrea Bitetto (Roma, 1975), avvocato e dottore di ricerca in sistemi giuridici comparati ed europei, membro del direttivo di Società Libera, socio ordinario del Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi di Torino. Cura per Linkiesta il blog "La pelle di zigrino". Ha curato per gli anni 2013, 2014, 2015 il Rapporto sulla Giustizia in Italia, pubblicato annualmente da Società Libera nel Rapporto sulle liberalizzazioni in Italia.
Il prefatore del libro, Sir Graham Watson, è stato fino allo scorso novembre, per i due mandati previsti come termine massimo dallo statuto, il Presidente dell’ALDE, il partito europeo che riunisce i partiti liberali europei.
martedì 2 febbraio 2016
Flores - Il genocidio degli Armeni, 5 febbraio
Venerdì 5 febbraio - ore 18:00
PRESSO LA LIBRERIA LOVAT
Viale XX 20 Settembre, c/o stabile OVS, 3° piano - TRIESTE
MARCELLO FLORES presenta il suo volume IL GENOCIDIO DEGLI ARMENI (Il Mulino, 2015)
(Click sull'immagine per ingrandirla)
L’autore prende le mosse dal declinare dell'Impero ottomano e mostra come, già sul finire dell'Ottocento, i governanti turchi mettano in opera un piano per insediare in Anatolia i loro concittadini espulsi dai territori perduti dell'Impero. Durante la prima guerra mondiale il governo ultranazionalista dei Giovani turchi compie la scelta di turchizzare totalmente l'Anatolia e decide di deportare e di sterminare la minoranza armena che viveva lì da secoli.
L'iniziativa è organizzata dalla Associazione "Tina Modotti", dal Circolo de Il Manifesto "Raffaele Dovenna" di Trieste e dal Comitato Srebrenica.
Modera l'incontro Gianluca Paciucci.
MARCELLO FLORES è docente di Storia dei diritti umani e Storia della cultura presso l'Università di Siena. Già docente presso l'Ateneo triestino, ha pubblicato “Il secolo-mondo" (2005), "Storia dei diritti umani" (2007) e "Traditori. Una storia politica e culturale" (2015); ha inoltre curato il volume "Stupri di guerra. La violenza di massa contro le donne nel Novecento" (2010).
sabato 30 gennaio 2016
Report dell' ASSEMBLEA regionale indetta da SEL di VENERDI 29 gennaio a Udine
L' assemblea regionale
indetta da SEL ed a cui hanno partecipato Claudio Riccio (ACT) ,
Alfredo D' Attorre (SI) e Serena Pellegrino(SEL) ha richiamato in
Sala Aiace oltre un centinaio di persone ed è stata arricchita ,
oltre che da un non formale dibattito, che ha coinvolto molti
partecipanti , dall'intervento del sindaco di Udine Furio Honsell
che senza mezzi termini , intervenendo all' apertura dei lavori , ha
invitato la platea a diffidare ed a contrastare l' attuale “
totalitarismo degli interessi privati che oggi mette in ginocchio il
welfare, la democrazia, i diritti dei cittadini” .
L' assemblea è stata
presentata da Marco Duriavig , coordinatore regionale di Sel
ed ha fatto perno sulla declinazione di tre concetti: L' agire
politico tramite la riappropriazione di una autonomia (di pensiero)
dal PD ; l' alternativa al modello neoliberista a cominciare da
quello economico ; la radicalità come ritorno alla concretezza della
pratica politica ed alla comprensione dei fenomeni sociali , nella
consapevolezza che prima vengono le persone e che l' iniziativa
politica non possa prescindere dal misurarsi sul tema dell' Europa,
- e con le contraddizioni in cui essa si agita , indebolita dallo
strapotere della finanza e dal riapparire di nuovi confini - ed
indicare per essa una strada diversa..
“ La necessità di
reagire con efficacia non puo' oggi non essere sorretta se non
riconnettendo le diverse esperienze dell' agire collettivo,
rivolgendo uno sguardo critico al nostro recente passato, quindi
unire le esperienze migliori della sinistra italiana . “
Per svolgere il proprio
intervento Claudio Riccio ha utilizzato una metafora teatrale
: “Se la politica è diventato un teatro
dove prevalgono i brutti spettacoli , noi non possiamo rassegnarci ad
essere spettatori di questa brutta politica , bisogna rompere questo
quadro e irrompere sulla scena”.
Che vi sia questa
necessità è evidente , tanto piu' se oggi il disorientamento
causato dalla cattiva politica non permette all' opinione pubblica
nemmeno piu' di distinguere i rapporti tra causa ed effetto e la
stessa valutazione sul decorso del governo ( le recenti nomine a
rafforzamento del sottogoverno nell' esecutivo NdR) sono ben
oltre il politicismo storicamente acquisito del manuale Cencelli ,
non è la “politica politicista” , ma qualcosa di molto peggio; è
l' avveramento di una prassi falsamente innovativa che comporta la
distruzione di diritti, lavoro, ambiente, cultura , che smantella la
democrazia e fa leva sulla diseguaglianza sociale che le politiche
neoliberiste attuate da Renzi hanno disseminato nel paese e contro
cui oggi serve una vasta mobilitazione.
Il compito è
impegnativo e Riccio rivolge una domanda niente affatto retorica ai
presenti , su come oggi possa ricostruirsi un partito, riprendendo in
parte l' auspicio e le indicazioni che Duriavig aveva citato nell'
introduzione ai lavori: il compito che ci si assume è certo
impegnativo ; e la sola certezza che si ha è quella che il 19,
20, 21 febbraio a Roma , ci sarà un' assemblea nazionale che
stabilirà un percorso costituente .
Da qui riparte
iniziando il suo intervento, il deputato ex PD Alfredo d'
Attorre , innanzitutto con la precisazione che “ non si
tratterà di assemblaggio di ceti politici , ma un vero percorso
aperto di costruzione di una forza politica che a Roma muoverà il
primo passo”.
Poi nel ribadire , come
a fugare dubbi e domande sospese a mezz' aria che vi sarà in
questo processo la piena sovranità del singolo iscritto ,
allorquando il Comitato promotore che sarà individuato dall'
assemblea di Roma , ritornerà sui territori per verificare , in
piena sintonia con le persone , la praticabilità dell' insediamento
sociale della nuova forza politica , che D' Attorre immagina come una
sinistra larga , che non cede alla deriva settaria, ma che si pone
come alternativa al PD che sta diventando il partito della nazione e
che soprattutto inizia sin da oggi a misurarsi nella battaglia per
difendere la Costituzione.
L' on. Serena
Pellegrino ,Vicepresidente della Commissione Ambiente della
Camera , ha quindi riferito , della degenerazione progressiva in
cui il renzismo ha fatto precipitare il Parlamento , sottraendo all'
organo legislativo per antonomasia la sua principale facoltà ed
ascrivendone la funzione di fatto al governo ( o a una sua ristretta
cerchia) che procede ed impone la logica dei decreti e della loro
mera ratifica senza discussione e confronto di merito.
Tutto cio' non solo
mortifica il ruolo sociale ed istituzionale che il parlamentare è
chiamato a svolgere come rappresentante del popolo e della nazione,
ma nel dispregio delle prassi democratiche tale mutazione è anche
concausa della disaffezione del cittadino al voto, dell'
astensionismo e della dilagante sfiducia verso le istituzioni .
“ Eppure è da
questo punto di caduta che la sinistra deve ripartire se si vuole dar
modo ai cittadini di riprendersi la rappresentanza.”
Spetta alla sinistra
rimotivare le persone , riportarle al voto.
Nel suo intervento l'
on. Pellegrino ha ricordato tra le tante iniziative prodotte quella
dell' istituzione di una Commissione Parlamentare d' inchiesta,- di
fatto mai decollata- per fare luce sulla vicenda , e restituire
dignità , alla vita ed alla memoria del nostro conterraneo
Pierpaolo Pasolini, ed ha citato non casualmente la sua ultima opera
,”Petrolio”, ( pubblicata postuma nel 1992 , perchè interdetta
e censurata sino allora dai poteri forti ) , con riferimento alle
molte analogie tra le vicende di ieri e quelle di oggi, a
dimostrazione di come un sistema di potere, oscuro e violento ,
riesca a perpetuarsi e ad imporre il suo dominio, spesso in modo
palese col consenso popolare-la DC degli anni'60-'70 del secolo
scorso - , ma altrettanto ed ancor piu' spesso in modo piu' diretto e
subdolo – riferendosi alle conclusioni del COP 21 di Parigi sul
clima , ed al ruolo della multinazionali petrolifere- avvalendosi
delle opportunità legislative che governi , benevolmente
condiscendenti, rilascia ad esso ed alle entità di interessi forti
di cui esso è espressione ; in questo caso il governo Renzi s'è
speso tantissimo, in piu' circostanze e in diverse situazioni, e
soprattutto attraverso lo SbloccaItalia ha cercato di indirizzare una
svolta profonda per favorire asfalti e cemento , ma ora “ con la
possibilità data dal referendum contro le trivellazioni, un
referendum che Renzi ed i suoi temono , tanto piu' se venisse
accorpato alla scadenza elettorale di giugno, sarebbe possibile
infliggere una significativa battuta d' arresto a queste politiche.”
Nel dibattito che è
seguito ha preso la parola un iscritto del PD , docente universitario
alla Facoltà di Legge dell' Università di Udine , che non solo si
è espresso contro l' abnormità della manomissione della
Costituzione operata da Renzi , ed ha detto che voterà No al
referendum , ma ha spiegato , nel massimo di attenzione da parte
dell' assemblea , le modalità perverse con cui il governo ha
modificato la prassi legislativa , e l' obbrobrio rappresentato dall'
ipotesi di un Senato di cui ancora non è chiaro né il ruolo, né la
funzione , nè la stessa composizione e le modalità e
caratteristiche ed attribuzioni che gli sarebbero riconosciute ,il
tutto in un quadro alterato dal carattere incostituzionale del
Parlamento stesso (in quanto i parlamentari risultano eletti con una
legge di cui la Corte Costituzionale ha riconosciuto la palese
incostituzionalità) e dall' incombenza di una legge elettorale ancor
piu' pessima: “ una porcheria insomma “, ha concluso,tra
gli applausi dei presenti.
Gli altri interventi
hanno ripreso questo argomento ed unanime è stata la proposta di
intervenire, costruendo dovunque i COMITATI PER IL NO, per
difendere la Costituzione , quella della Resistenza e
dell' Antifascismo, la copia originale del 1947, non quella deformata
dagli interventi sull' art.81 del pareggio di bilancio, sugli
attacchi al diritto del lavoro, sulla articolazione democratica dello
Stato che si riparte in Regione , province e comuni.
E' stata convinzione
unanime che la democrazia non puo' essere considerata come un costo
economico , cui vanno ridotte le spese e mortificata la qualità ,
tanto piu' quando nel paese il vero spreco è dato dalle
privatizzazioni che hanno allargato a dismisura la forbice tra
retribuzione del lavoro dipendente e lo superstipendio del ceto
manageriale , cio' ha fatto crescere la disuguaglianza sociale, ed i
tanti fenomeni ad essa correlati, evasione fiscale, corruzione ,
microcriminalità , nuove povertà.
Contro questa deriva di
civiltà non si puo' fare argine se non attraverso una grande
iniziativa politica diffusa , in grado di riaggregare quanto/i la
crisi ha diviso; nell' intervento di Alessandro Metz , che ha
manifestato ottimismo sulla possibilità che l' assemblea di Roma
possa essere un segnale di rinnovato protagonismo sociale sui temi
del reddito,dell'accoglienza, dell' inclusione “che costruisca
legami sociali e solidarietà” , è stato apprezzato l' invito
a non indugiare , ad andare a Roma , perchè “ognuno puo' essere
protagonista”.
Lucio
Tollis ,
insegnante , di Tarcento, ha ribadito anch' egli nel suo intervento ,
oltre alla preoccupazione per quanto accade oggi in Europa,- il
respingimento , l' espulsione e l' accanimento xenofobo contro i
migranti, il riemergere di forme di razzismo , di prevaricazione ed
esclusione verso quanti fuggono dalla guerra , dalla miseria e dalla
fame , -la necessità di agire , ma di farlo con massimo spirito
unitario , perchè nella divisione la sinistra è destinata a
perdere .
Certo
il nemico qui in Italia “..e'
la destra, la Lega Nord, la xenofobia, il razzismo in tutte le sue
forme ”
ha detto nel suo intervento la segretaria provinciale di Sel di
Trieste , Sabrina
Morena
che ha però anche auspicato la determinazione a dare dei
contenuti , di indirizzo e di valori – l' antifascismo, l'
uguaglianza, i diritti , al solidarietà , l' accoglienza -alla
sinistra piu' larga che si vuole costruire.
L'
ultimo intervento è stato di Fabio,studente
diciottenne di Udine che non ha esitato di narrare , e di
descrivere , con dovizia di particolari le tante difficoltà che oggi
la sua generazione ritrova nel misurarsi con una politica , spesso
indistinguibile e scissa tra il piano della virtualità della rete e
quello piu' materiale dell' immediatezza e della quotidianità della
vita sociale , all' interno di una istituzione , quella della Scuola
pubblica , che dalla Gelmini a Renzi è andata sempre piu'
peggiorando , eppure “
nonostante queste difficoltà cerchiamo di non avvilirci e tenere
duro” .
All'assemblea hanno partecipato , come s'è detto , oltre un
centinaio di persone,ed in sala Ajace tra i tanti presenti,vi erano
rappresentanze individuali e collettive : Sel di Udine e di Trieste
ma anche Possibile , Casa delle Culture , APCS e poi Altraeuropa e
Rifondazione di Udine , il segretario del PRC di Gorizia, qualche
consigliere comunale del PD di Udine e di Sel di Trieste , molte
però anche , e significative , le assenze ( da Pordenone a
Monfalcone sino alla Carnia) .
Va
detto cioè , per integrare la cronaca dell' assemblea , pensata come
un momento di incontro “
per costruire allargando l' esperienza di Sel, un nuovo soggetto
politico, uno spazio aperto, autonomo e di governo” che
forse questo postulato, doveroso per chiarezza , ma limitativo per
definizione ed inserito nella lettera di invito , puo' esser stato
avvertito da alcuni, come ostativo e pregiudizievole a quel
“ cammino per condividere un processo e costruire un progetto
politico all' altezza della sfida.”
L'
iniziativa comunque è stata propositiva , partecipata , ha costituto
un momento di vero confronto tra diverse posizioni, ha evidenziato
sia aspettative che perplessità, ha espresso suggerimenti ed
auspici , ma - forse anche a causa di quel limite e delle
sopracitate assenze - essa non è stata in grado di sciogliere alcuni
interrogativi , né poteva , con beneficio d' inventario per quanto
in quella sede è stato espresso dai relatori, forse, nemmeno dare
risposte esaustive ed esaurienti , che pure alcune domande , negli
interventi avevano sollevato (
e per cui rimando all' altro documento allegato NdR), e
che qui trascrivo:
- l' unicità del percorso costituente per la costruzione di un unico soggetto politico della sinistra,
- il carattere inclusivo e le modalità “ non proprietarie “ del percorso stesso , nella condivisione delle qualità e caratteristiche del “ soggetto politico nuovo” come unitariamente espresse nel documento “NOI CI SIAMO”
- nessuna pregiudiziale all' iscrizione individuale- se ci sarà- di tutte le persone anche se fanno parte di altre organizzazioni ma che intendono concorrere con spirito unitario alla realizzazione del soggetto politico nuovo , tanto piu' se si parla , come nell' appello che abbiamo letto, della “sinistra di tutti e di tutte” per cui non si lascia indietro nessuno/a;
- alterità al PD sul piano politico, culturale, elettorale e coerenza di comportamenti sui territori alla prossima scadenza amministrativa .
Con queste finalità, che traducono altrettante difficoltà con cui
pure dobbiamo misurarci, e che non sono destinate a sciogliersi
facilmente , l' assemblea s'è ( formalmente) conclusa ma il
dibattito ed il confronto sono continuati, altrove ,al buffet, sulla
strada del rientro , come è giusto che sia.
Quindi teniamo assieme le due esortazioni:
“ NOI
CI SIAMO. LANCIAMO LA SFIDA. PER UNA SINISTRA DI TUTTE E DI TUTTI”
Marino Calcinari
giovedì 14 gennaio 2016
21 gennaio 2016 - TTIP su OGM: aggressione alla salute
Il Comitato Stop TTIP di Trieste prosegue la
TTIP: trattato transnazionale di libero scambio tra USA e Unione Europea che elimina i diritti dei molti per garantire i profitti ed i privilegi dei pochi.
Campagna Stop TTIP
TTIP: trattato transnazionale di libero scambio tra USA e Unione Europea che elimina i diritti dei molti per garantire i profitti ed i privilegi dei pochi.
INCONTRO PUBBLICO sul tema:
OGM: tutela alimentare e aggressione alla salute non possono convivere!
NICOLETTA DENTICO
giornalista, già direttrice di Medici Senza Frontiere
consigliera di Banca Popolare Etica
GIANNI TAMINO
professore di Biologia all' Università di Padova
già Europarlamentare Lista Verde
ADRIANO CATTANEO
medico epidemiologo,
presidente dell' OIGS (Osservatorio Italiano sulla Salute Globale)
del Comitato STOP TTIP di Trieste
presenta l'iniziativa PIERLUIGI SABATTI
giornalista, scrittore
GIOVEDI 21 GENNAIO ore 17.30
CIRCOLO DELLA STAMPA di TRIESTE
Corso Italia 13
L' iniziativa è stata promossa dal Comitato
Stop TTIP di Trieste
cui aderiscono:
Circolo Verdazzurro di LEGAMBIENTE; Federconsumatori; KONRAD; Associazione Bioest; Associazione Politica per la Costituente della Sinistra (APCS); Unione degli Studenti (UDS); l'Altra Europa per Tsipras - Trieste.
mercoledì 13 gennaio 2016
Da ANPI: Contro le guerre e il terrorismo - Sabato 16 gennaio
Contro le guerre e il terrorismo
Sabato 16 gennaio dalle ore 16 alle 18
manifestazione in Piazza della Borsa
Proti vojnam in terorizmu
V soboto, 16. januarja med 16. in 18. uro
manifestacija na Borznem trgu
Domenica 17 gennaio commemorazione a Štorje (Slo) in memoria del giovane partigiano Marjan Štoka di Prosecco torturato e impiccato il 9 gennaio 1944
V nedeljo, 17. januarja bo v Štorjah proslava v spomin na mladega partizana Marjana Štoko, ki je bil 9. januarja 1944 zajet, mučen in obešen sredi vasi
ANPI-VZPI
La manifestazioni si svolgono contemporaneamente al seminario di Milano
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