Da Michele Negro
Lettera a Forum Salute Mentale FVG su riforma sanitaria reg.: intervento incontro 1 settembre
Alle amiche e agli amici del Forum SM FVG; all'attenzione di Roberto Mezzina
Come voi tutte/i sapete sta iniziando il percorso di discussione e
successivo varo in Consiglio Regionale di una nuova norma per la sanità
regionale sulla base di un corposo testo presentato dalla Giunta (ddl n.
59) e di due testi (ddl n.60 e 61) depositati da consiglieri di
opposizione.
Sappiamo anche che il Forum si riunirà il prossimo 1 settembre
primo pomeriggio a Trieste: condividendo molte delle osservazioni e
preoccupazioni contenute nella lettera di convocazione dell'incontro
avremmo voluto parteciparvi e dare un contributo di analisi e proposta
ma conoscendo la data dello stesso solo da pochissimo non ci è possibile
parteciparvi.
Voglio comunque inviare, almeno come contributo persoanle anche se
discusso con altre/i, alcuni brevi note che spero possano venire lette
nel corso dell'incontro del 1 settembre:
1) credo inutile ogni commento sui due tesi delle opposizioni sia
per la limitatezza dell'impianto complessivo, che testimonia la
strumentalità con cui sono stati presentati, sia per la riproposizione
di vecchie e sbagliate scelte organizzatrici accentratrici
della precedente legge di riordino approvata nella precedente
legislatura e per fortuna abrogata in quella vigente, a dicembre dello
scorso anno;
2) si notano preoccupanti differenze dal primo testo varato dalla
Giunta a quello presentato in Consiglio: ogni riferimento temporale
all'avvio dei nuovi servizi distrettuali (art.20), anche se troppo
lungho-entro 31/12/2016-, è stato cancellato e così pure nello stesso
articolo la previsione di un preciso e importante riferimento di orario
(12 h su 6 g.) per la medicina di gruppo è letteralmente scomparso. Ci
dobbiamo chiedere come mai nell'arco di un ferragosto la scelte di far
partire con tempi certi i nuovi servizi territoriali sia stata
cancellata. A chi giova tutto ciò? Quindi dal 1 gennaio 2015, cioè
SUBITO, partiranno sia le nuove organizzazioni sanitarie sia
l'applicazione degli standard quantitativi previstl dal "Balduzzi"
(non sarebbe obbligatorio nella nostra Regione con SSR) e
conseguentemente il taglio di numerosi posti letto arrivando subito ai 3
posti letto per abitante. Il tutto mentre si "promette" una nuova e
articolata sanità territoriale che però sappiamo ora la Regione non
avere nè tempi, nè denari nè personale per partire con il rischio
serissimo che resti sulla carta;
3) alcuni Servizi come quello che voi sostenete vedono anche qui
una loro previsione ma solo "cartacea": c'è infatti all'art. 22 il
confermato Dipartimento, diventato "strutturale", di Salute Mentale ma
le cui articolazioni territoriali (CSM) e quelle di assistenza
ospedaliera (SPDC) sono regolate dai Distretti, i primi, e
dall'Ospedale, i secondi. La problematicità di questa nuova
articolazione si evidenzia anche dal fatto che il responsabile del
Dipartmento faccia riferimento per le sue "funzioni struttuali" non alla
Direzione dei nuovi Enti di assistenza sanitaria ma solo ai
responsabili di distretto o degli ospedali, con tutto ciò che ciò vorrà
significare;
4) nell'articolato della legge c'è, inoltre, la previsione di 4
tipologie di Strutture Intermedie, art. 26, e nella prima di queste,
attivate nella rete dei servizi distrettuali, si parla di RSA destinate
ad offrire assistenza continuativa ad elevato contenuto sanitario e
prevalente indirizzo riabilitativo associando pazienti anziani non
autosufficienti con soggetti affetti da handicap fisico e psichico:
oltre a rilevare la persistenza di vecchie definizioni
pseudoscientifiche (soggetti affetti da handicap fisico e psichico) si
nota come ci sia il tentativo di reintrodurre cronicari dove accorpare
realtà diversissime finendo per privilegiare l'aspetto della contenzione
rispetto alla vera riabilitazione. Pensiamo a questo punto cosa vorrà
dire la riabilitazione dei per fortuna pochi trattenuti regionali negli
OPG e cioè l'inglobamento in strutture omnicomprensive che diverranno
cronicario finale di anziani con gravi patologie, persone disabili
gravemente non autosufficenti o affette da consistente disagio mentale.
Insomma così in questa Regione di frontiera per l'innovazione in
psichiatria si torna in poche settimane indietro di decine di anni...;
5) Sia nelle articolazioni funzionali del Distretto (art. 19 comma
12) sia in quelle ospedaliere (art.22) c'è una preoccupante accorpamento
dell'area del disagio infantile e adolescenziale con quello adulto
mentre dovrebbe essere l'area materno infatile a farsi carico di questa
realtà.
Queste possono essere le principali osservazioni che si possono qui
e ora evidenziare ma in realtà ci sono altri punti che finiscono per
deteriorare un impianto della legge che nei principi e nelle linee
guida, oltre che negli intenti dichiarati dalla Giunta e scritti nella
relazioni introduttiva non solo sono condivisibili ma avrebbero
permesso, se correttamente e conseguentemente applicati, di fare un
notevole e importante salto in avanti nella definizione di un sistema
sanitario pubblico veramente innovativo per la salute delle e dei
cittadini.
Occorrerà intanto nella fase delle audizioni in Commissione
evidenziare tali gravi previsioni e/o modifiche ma soprattutto battersi
allargando il fronte a Comitati territoriali, Associazioni e gruppi di
cittadine/i per chiedere sensibili modifiche al testo del ddl 59 con
confronto serrato con le forze politiche e sociali.
In questo senso auspichiamo la possibilità di un confronto tra di
noi: siamo disponibili a un incontro anche pubblico tra i Comitati
provinciali e regionale FVG che fanno riferimento alla lista "L'Altra
Europa con Tsipras" e il Forum regionale sulla Salute Mentale fin dai
primi giorni di settembre.
Michele Negro
membro della Commissione sanità del Coordinamento regionale "LAltra Europa con Tsipras"
tel 3384475550, mail michele-negro@libero.it
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