lunedì 31 agosto 2015

Report della riunione del 28 agosto per una Coalizione sociale a Trieste


A cura di Marino Calcinari, Alessandro Capuzzo e Andrea Nicolini


Si è svolta venerdi 28 agosto in Via valdirivo 30 la riunione per la Coalizione Sociale, un primo momento di incontro fra esponenti di associazioni, movimenti, comitati, cittadini e rappresentanti di partiti per valutare le ragioni e le possibilità di dare vita, nella realtà cittadina, ad una prima esperienza aggregativa di carattere civico, le cui finalità " di riunificare e ricostruire i diritti di cittadinanza , delle donne e degli uomini, nel lavoro e nella vita, di ricucire lo strappo che si è creato nel tessuto sociale e quindi di rafforzare la democrazia" possano essere raggiungibili promuovendo un percorso comune, praticando nuove forme di solidarietà, di mutualismo, cooperazione, e rivitalizzando la partecipazione alla vita pubblica; anche mettendo in comune esperienze di azione , pratiche sociali, intelligenze individuali e collettive, e competenze specialistiche culturali e professionali.



La proposta politica avanzata dal leader della Fiom Maurizio Landini è stata citata, raccolta e riproposta, con diversi accenti e sfumature , negli interventi che hanno fatto seguito alla presentazione di Andrea Nicolini ( UDS ) e di Alessandro Capuzzo ( Comitato Pace ). Assieme alla necessità di una difesa comune delle norme Costituzionali, anche attraverso una nuova spinta referendaria, e di costruzione di interconnessioni tra gli argomenti di attività delle associazioni.

Alla riunione iniziata alle ore 18 e protrattasi sino alle ore 21 hanno partecipato 22 persone.
Erano diversamente rappresentati l' ARCI , la Federazione Anarchica , la FIOM Cgil di Trieste, il PRC, il PCdI, il Centro delle Culture, LegAmbiente , L' APCS e l' AltraEuropa con Tsipras , Sinistra Anticapitalista.

La necessità di individuare o almeno delineare, sin dall' inizio del confronto una metodologia di lavoro, i punti fondamentali di un programma , le prossime scadenze di lotta , le modalità di partecipazione e condivisone del percorso possibile hanno quindi decisamente condizionato l' evoluzione del dibattito negli interventi che si sono succeduti.

Da in lato l' esigenza di individuare le priorità politiche ( Difendere la democrazia e la Costituzione ; recuperare lo spirito partecipativo dei Referendum; nuove forme di mutualismo, partecipazione ed associazionismo; reddito di dignità e redistribuzione della ricchezza) e di declinare le possibilità di aggredirne le soluzioni sul versante nazionale e locale, dall' altro il presupposto del COME praticarne gli obiettivi, oggi messi in evidenza dal perpetuarsi della crisi.

"I partiti non c' entrano" - ha sottolineato nel suo intervento Stefano Borini - e la precisazione era dovuta se non giustificata, dalle diverse opzioni che sul tema delle alleanza e della costruzione della coalizione sociale che si vorrebbe realizzare, a suo tempo si erano assunte, ripartendo dalle persone e non dagli apparati, dagli uomini e dalle donne e non dai ceti politici, distinguendo tra associazioni, movimenti, sindacati e comitati, cioè tra una soggettività sociale che non trova piu' accoglienza nè cittadinanza nella forma partito tradizionale, ed una " necessità di unirsi, fare rete, coalizzarsi " in una forma innovativa e radicale, per superare certo in tempi non brevi ma sicuramente non biblici, l'attuale idea di società fondata su individualismo, competizione, consumismo e mercato.

Il documento della Fiom di Trieste "Lavoro e Diritti" è stato proposto quale punto di partenza per un lavoro ad hoc. A Trieste si contano piu' di 9000 disoccupati; servono risposte immediate, non politiche di ordinaria amministrazione ed è dal lavoro - è opinione condivisa dalla stragrande maggioranza dei partecipanti - che si deve partire: da quello che non c'è, dal lavoro nero ( Raffaela ) dal lavoro col voucher , dal lavoro intellettuale ( il comitato per la LIP ha dimostrato che si possono fare battaglie sul tema dei diritti e dei saperi, della scuola pubblica e della didattica, dell' edilizia scolastica e della contestazione della precarietà), dal lavoro per l' ambiente, che va rivendicato ed indicato come base per un altro modello di sviluppo: ma è importante avere conoscenza dei problemi locali e partire da essi ( Lino )

A Trieste infatti la crisi ha prodotto quattro emergenze : occupazione, ambiente, casa e welfare , quindi è logico che, se si vuole ragionare per rendersi utili in questa circostanza, l' invito ( Ivano ) non può che essere di "costruire una iniziativa collettiva", perchè da soli non siamo sufficienti. La coalizione può essere anche un' opportunità in tal senso. Fare rete, comunicare, agire.

Per Marino, l'Associazione per la Costituente della Sinistra è disposta a lavorare su questi obiettivi; a costruire insieme iniziative e progetti che aiutino soluzioni positive alle emergenze cittadine. Non si pensa a una finalità elettoralistica ma ad agire per una iniziativa tutta da costruire, che non lasci sguarnito un presidio di civiltà oggi occupato da populismi, affarismo e xenofobia.

Elisabetta propone iniziative di solidarietà concreta coi migranti in arrivo in città. Federico ricorda la manifestazione in solidarietà alla Resistenza curda organizzata dal Coordinamento Libertario Regionale FVG a Trieste sabato 12 settembre; mentre Luciano informa delle due iniziative promosse dal Comitato Danilo Dolci: il 18 settembre alle ore 17 in Piazza Unità in commemorazione delle vittime delle Leggi Razziali, ed il 21 settembre per la Trieste Multietnica in piazza. 

Andrea sarà a Roma assieme ad altri dell'UDS il 13 settembre per l' assemblea nazionale della Coalizione sociale e riferirà al ritorno; infine il 4 settembre alle ore 18 alla LOVAT, si svolgerà una iniziativa contro il TTIP organizzata dal circolo del Manifesto, cui partecipa Monica Di Sisto.
Andrea informa dell'intenzione dell'UDS di aprire una vertenza sugli Spazi di mutualismo giovanile. Alessandro propone la ripresa della fortunata iniziativa per il recupero del sito degradato in Val Rosandra, affinchè possa tornare col tempo al suo livello di Sito protetto d'interesse europeo. Fabio ha proposto un appello di solidarietà al popolo greco in opposizione al nuovo memorandum.

Alla riunione ha partecipato Peter Behrens segretario provinciale del PRC, che ha invitato a non demonizzare la figura dei partiti, e coglierne quanto di buono ne viene dal patrimonio ideologico e dalla struttura organizzata. Il segretario regionale del PCdI Stojan Spetic ha ricordato la necessità di mobilitarsi per difendere la Costituzione, qui aggredita anche a livello regionale dalla Giunta Serracchiani; per cui ritiene necessario un referendum che bocci la "riforma" degli Enti locai, che mira a depotenziare il ruolo dei cittadini ed il funzionamento della democrazia.

La riunione si chiude alle ore 21, ci si aggiorna alla terza decade di settembre. Verranno nel frattempo raccolti i dati delle persone interessate a partecipare, che vengono invitate a pronunciarsi in merito rispondendo alla presente. Sarà stimolata la nascita di gruppi di lavoro sugli argomenti citati, e di un'eventuale mailing list di collegamento.


Il Documento dal sito http://www.coalizione-sociale.it/
PER LA COALIZIONE
Associazioni, movimenti, sindacati, donne e uomini che in questi anni si sono battuti contro le molteplici forme d'ingiustizia, di discriminazione e di progressivo deterioramento dei diritti, decidono oggi di promuovere un cammino comune. In una società fondata sull'individualismo e sulla competizione tra le persone è necessario unirsi, fare rete, coalizzarsi. Dopo anni di crisi economica, sociale e ambientale, di politiche di austerità, sappiamo che nulla può tornare a essere come prima, ma proprio per questo pensiamo sia possibile immaginare un futuro di solidarietà e giustizia. Consapevoli che nessuno di noi può farcela da solo a cambiare il corso degli eventi, che per evitare scelte individualistiche o corporative sia necessario unire le forze e l'impegno.
In questi anni le politiche europee e dei governi nazionali hanno liberalizzato il mercato del lavoro, ridotto gli spazi di cittadinanza, privatizzato la formazione, la sanità, i beni comuni e i servizi pubblici, avvelenato città e territori, impedito ogni politica industriale, ogni valorizzazione della conoscenza per tutti. Con l'obiettivo dichiarato di uscire dalla crisi.
Così non è stato: il lavoro manca o è sempre più precario e povero, anche il lavoro autonomo e le professioni soffrono profondamente gli effetti della crisi, mentre quelle politiche hanno indebolito la democrazia, affidando a organismi tecnocratici il governo della vita concreta delle persone, dei loro bisogni e speranze. In Europa e in ogni suo singolo paese ricchezza e potere sono sempre più concentrati nelle mani di pochi e aumenta il numero di coloro che sono spinti sotto la soglia della povertà. La corruzione e l'economia illegale sono ormai parti costitutive di un modello di società in cui le persone e l'ambiente sono sempre più una variabile del mercato, saccheggiando le risorse del pianeta e modificandone il clima.
Ciascuno di noi, in questi anni, in associazione o da solo, ha fatto i conti con tutto questo, provando a difendere i diritti che altri prima di noi avevano conquistato e che consideravamo storicamente acquisiti e i principi della nostra Costituzione, mai pienamente applicata e oggi progressivamente stravolta. È arrivato il momento di rivitalizzare la partecipazione alla vita pubblica sulla base di alcuni fondamentali valori e obiettivi.
Il lavoro non è una merce ma un diritto per tutti, base di un'esistenza libera e dignitosa; l'ambiente e i beni comuni vanno tutelati, come patrimonio collettivo non privatizzabile, anche attraverso percorsi di rigenerazione urbana e sviluppo locale, fonti di uno sviluppo e di un sistema energetico diversi per migliorare la qualità della vita di ciascuno; il diritto alla salute, all'istruzione, alla cultura, alla casa, alla pensione e all'assistenza devono essere assicurati a tutti da un sistema pubblico ed efficiente per costruire l'uguaglianza nella cittadinanza anche attraverso un fisco più equo e coerente con i principi costituzionali; per ridurre le disuguaglianze va garantito un reddito che metta le persone al riparo dalla povertà; il superamento del divario Nord-Sud è un obiettivo irrinunciabile di un paese più giusto; i diritti dei migranti, dei rifugiati e delle minoranze vanno tutelati promuovendo diritti di cittadinanza uguali per tutti; le mafie, le economie criminali, la corruzione vanno combattute con leggi adeguate, con la confisca e l'uso sociale dei beni, con politiche che trasformino la società della diseguaglianza e dei privilegi in società dei diritti e delle opportunità; la scuola va rimessa al centro dell'attenzione politica e ripensata, oltre che nei saperi, nella sua funzione formativa; la Costituzione va applicata per renderla davvero operativa; è necessario che l'Italia si adegui alle più avanzate legislazioni europee riformando il codice penale e abolendo i maltrattamenti inumani nelle carceri; l’Europa va sottratta alle logiche tecnocratiche che con il ricatto del debito impongono politiche d'austerità e riportata al senso di solidarietà, di collaborazione, di pacifica e rispettosa convivenza tra i popoli, nel ripudio della guerra e di ogni forma di xenofobia e razzismo, nella condivisione di opportunità e di comune crescita culturale. La risposta alla crisi climatica può diventare il volano di un nuovo modello di sviluppo liberato dalla dipendenza delle fonti fossili, dal saccheggio del pianeta e che comprenda la conversione dal modello agroindustriale a produzioni agroecologiche.
A partire da questi obiettivi proponiamo alle associazioni, ai movimenti, ai sindacati, ai singoli cittadini di mettere in comune esperienze di azione, volontariato, mutualismo, competenze, intelligenze per affrontare in modo solidale nei luoghi di vita e lavoro un cammino che con la partecipazione e il protagonismo delle persone conquisti giustizia e dignità: la coalizione sociale, con l'obiettivo di riunificare e ricostruire i diritti di cittadinanza delle donne e degli uomini nel lavoro e nella vita, di ricucire lo strappo che si è creato nel tessuto sociale e quindi di rafforzare la democrazia.
Non lasciare nessuno da solo è la prima ragione che ci porta a intraprendere questo percorso per cambiare il paese e l'Europa, formulare proposte e batterci per un'alternativa concreta alle divisioni e alle solitudini in cui ogni persona rischia di essere abbandonata. Vogliamo dimostrare – come ha compreso il movimento delle donne - che si può far politica attraverso un agire condiviso tra soggetti diversi, rimotivare le persone a occuparsi dell'interesse generale nello spazio pubblico - al di fuori e non in competizione rispetto a partiti, organizzazioni politiche o cartelli elettorali – realizzando un modello d'impegno che si manifesti e qualifichi a partire dai territori, dai luoghi di lavoro e si caratterizzi per il fatto che ciascuno di noi offrirà il contributo delle proprie migliori pratiche e dei propri saperi e sulla base di tali principi in reciproca autonomia aderirà alle campagne per obiettivi comuni che insieme decideremo di avviare.

lunedì 17 agosto 2015

LIBERA MENTE A SINISTRA - FIUMICELLO 2015

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Bondì, con entusiasmo e piacere ti invito alla manifestazione politico - culturale che organizziamo il 21/22/23 agosto a Fiumicello.
Con questi tre giorni concludiamo il ciclo di sei giornate, iniziate a Turriaco il 3/4/5 luglio appena trascorsi, dedicate e per ringraziare i Partigiani e tutti gli antifascisti che ci hanno liberato 70 anni fa. 
Sei giorni di dibattiti legati agli articoli della Costituzione, da difendere ad applicare!!
In allegato trovi il pdf del pieghevole della manifestazione di Fiumicello e di quella già svoltasi a Turriaco, ed infine i pdf delle varie tematiche. 
Ti chiedo inoltre la cortesia di girare l'invito e tutto il materiale anche ai tuoi conoscenti affinchè il maggior numero di persone possibile porti il proprio pensiero e la propria esperienza.
Per quanto riguarda il dibattito di venerdì sera tra i relatori sarà presente anche Marco Cucchini, docente di diritto pubblico nelle università di Udine e Trieste.
A presto
Mattia Capuana

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mercoledì 5 agosto 2015

Hiroshima mon amour, 70 anni dopo - Trieste, Capodistria, Aviano

GIOVEDI’ 6 AGOSTO 2015

広島市


ATOMIC SOUND AND POETRY
in piazza VOLONTARI GIULIANI tra il Viale e via Giulia, ci troviamo per ricordare … respirare … dibattere … poetare … riflettere.  

(click sull'immagine per ingrandire)


Ore 19.00  Tecniche di respirazione CHIKUNG (pratica di lunga vita) a cura di EMAS – Italia tenuto da Cristian Vannicola
 
Ore 19.30 ANCORA OGGI IL NUCLEARE MILITARE E CIVILE DESTA PREOCCUPAZIONE: bombe atomiche USA ad Aviano – centrale di Krško – navi militari a propulsione nucleare nei porti di Trieste e Capodistria
 
QUALE PROTEZIONE CIVILE E PIANI D'EMERGENZA IN CASO DI INCIDENTE ? Intervista all’Assessore all’ambiente del Comune di Trieste Umberto Laureni, e incontro col dottor Franco Rotelli presidente della Commissione Sanità nella Regione FVG e con l’ex sindaco di Capodistria ed eurodeputato sloveno Aurelio Juri.

Banchetti a Km 0 con mini degustazioni
 
Ore 20.40 CONCERTO POETICO
Improvvisazioni musicali dei FREE MUSIC e Letture poetiche a tema di RAFFAELA RUJU – TONY PICCINI ed ALTRI
 
Ore 22.00  
Proiezione del Film LE GRU DI SADAKO
 
Per info: 
cell. – 345 5983725 / 338 1652364 / 338 2118453 
e-mail -  prolocosgc@libero.it / ilponte.ts@alice.it / comitatodanilodolci@libero.it


 
SABATO 8 AGOSTO verrà ricordata la seconda tragedia nucleare di Nagasaki del 9 agosto 1945, nella ricorrenza del settantesimo da quell’inutile massacro. L’iniziativa si svolgerà accanto all’albero di kako – discendente dall'unica pianta superstite dell'olocausto. L’evento si svolgerà come ogni anno nei pressi di villa Renner all’inizio del parco culturale di San Giovanni . L’orario sarà visionabile sulla pagina Facebook: Comitato Pace Danilo Dolci - Trieste


 
DOMENICA 9 AGOSTO Vallenoncello di Pordenone, partenza in bici ore 9 - AVIANO, BASE USAF 10.30, MEMORIA DELLE VITTIME DI NAGASAKI. Sindaci, Amministratori, Associazioni e Cittadini sono invitati a partecipare alla cerimonia organizzata da Beati i Costruttori di Pace.




SCHEDA - I PORTI NUCLEARI MILITARI DI TRIESTE E CAPODISTRIA - Un problema di sicurezza per l'area nord adriatica

Trieste è nell'elenco dei porti messi a disposizione dal Governo italiano per il transito e la sosta di navi e sommergibili a propulsione nucleare di flotte alleate. Come imposto dalla Legge e dalle Direttive europee, e dopo le richieste avanzate da ambientalisti pacifisti e sindacato, la Prefettura di Trieste ha emesso nel 2007 un Piano di emergenza in caso d'incidente nucleare militare.
L'Italia aderisce al Trattato di non proliferazione nucleare. Non è dato sapere peró se armi di distruzione di massa siano presenti sulle navi ospiti, mentre i reattori nucleari militari vincolati ovviamente dal segreto, non risultano essere sottoposti alle norme di sicurezza previste negli impianti nucleari civili. Fatto anacronistico visto che l'Italia s'è espressa due volte contro il nucleare coi referendum.
La Provincia è stata il primo Ente locale a chiedere di derubricare Trieste dall'elenco dei Porti militari nucleari, seguita dai Comuni di Sgonico/Zgonik, Muggia e Monrupino/Repentabor; che assieme ai Comuni di S.Dorligo della Valle / Dolina e di Trieste, hanno aderito alla 2020 Vision per un mondo libero da armi nucleari promossa dal Sindaco di Hiroshima. Grazie ad iniziative come la 2020 Vision, ben 2/3 delle terre emerse sono definibili come zone "nuclear free" in base a trattati regionali specifici, che si possono estendere anche al mare Adriatico.
Capodistria, l'unico Porto Sloveno, insiste sul Golfo di Trieste ed è divenuto scalo di naviglio militare nucleare dopo l'adesione della Repubblica di Slovenia alla Nato. Attraverso la modifica del Codice marittimo sloveno, che proibiva al naviglio a propulsione nucleare l'accesso in porto. Nella riunione della Tavola Interconfinaria per la Pace ospitata dal Comune di Koper / Capodistria, copia delle delibere degli Enti locali e dei Piani di emergenza triestini sono stati consegnati al Vicesindaco di Capodistria e ai responsabili del Porto sloveno.
La manifestazione antinucleare Pace in Bici promossa da Beati i costruttori di pace, è partita nel 2010 da Trieste e nel 2012 da Parenzo ed è giunta nell'anniversario di Nagasaki ad Aviano - dove la base sede di ordigni nucleari è priva di Piani di emergenza per la popolazione in caso d'incidente - ed è passata attraverso il litorale istriano e triestino, permettendo a diversi Comuni Sloveni e Croati di aderire alla già citata 2020 Vision
Nella Regione Friuli Venezia Giulia che ha vissuto intensamente l'esperienza del disastro di Chernobyl, è stato particolarmente sentito l'allarme per l'incidente accaduto alla centrale di Krsko - al confine fra Slovenia e Croazia a soli 130 km da Trieste - che ha avuto ampia risonanza in Europa. Cosí anche per il disastro di Fukushima, accaduto alla vigilia del voto sul secondo referendum nucleare, che ha riproposto l'incubo vissuto con Chernobyl. È da segnalare infine un recente utilizzo associato dei porti nucleari di Trieste e Capodistria, in occasione del trasporto di scorie radioattive provenienti da Ispra e imbarcate a Trieste, su di una nave contenente altre scorie militari imbarcate a Capodistria e provenienti dall'Ungheria. Stando alle comunicazioni ufficiali, il tutto è stato spedito negli Stati Uniti.

a cura di Alessandro Capuzzo del Comitato pace convivenza e solidarietà "Danilo Dolci"

sabato 1 agosto 2015

VENERDI 31 LUGLIO alle ore 19 in Piazza della Borsa a Trieste


Manifestazione organizzata dalla comunità greca triestina in sostegno al governo ed al popolo greco. Alcuni di noi erano presenti, gli altri probabilmente l'hanno saputo in  ritardo.

Una bella manifestazione di lotta, partecipata, colorata, con musica, sirtaki, e un messaggio di solidarietà al popolo greco:

RESISTERE ALLA TROIKA!!!


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Udine: Assemblea Regionale di SEL , giovedi 30 luglio.


Report di Marino Calcinari

L' assemblea si svolge a poche ore da due avvenimenti che la dicono lunga sullo stato d' emergenza in cui vive la Regione : la plateale ricusazione di Arvedi degli addebiti mossigli dai cittadini sul perdurante inquinamento della Ferriera di Servola,  ,-  dopo le denunce circostanziate derivate dallo studio sulle polveri effettuato dalla Nanodiagnostic srl di Modena- ,e  la sentenza del consiglio di Stato che ha bocciato  le modalità di realizzazione del' elettrodotto di Terna Udine- Redipuglia .
( Volendo ci sono poi le notizie della cessione di Italcementi  al colosso tedesco HeidelbergCement , che riguarda anche lo stabilimento di Trieste ed i dati sulla povertà, un fenomeno che in  Regione tocca la percentuale piu' alta del Nord Italia, ,l' 8% ndR)

La sensazione di trovarsi in un momento difficile su cui c'è molto da riflettere , è stata presente in tutti gli interventi che si sono registrati , da quello di Marino Sossi sulla situazione della Ferriera di Trieste a quello di Paolo Del Ponte che ha invitato a considerare la penetrazione ideologica delle insidie di un regime in divenire che fa leva sulla regressione culturale.

Ed in effetti l' assemblea regionale di ieri degli iscritti di SEL s'è confrontata non solo sul tema della prospettiva, dello scioglimento di SEL al' interno di un percorso di piu' soggetti per costruire un soggetto politico nuovo, ma soprattutto su idee, contenuti, progetti con  cui affrontare questo passaggio di fase, soprattutto dopo  le accelerazioni di Renzi  che ha  distrutto  la scuola pubblica ma ha  consentito ai suoi di salvare Azzollini.

La relazione introduttiva è stata svolta da Marco Duriavig, coordinatore regionale di SEL. 
A partire dalla situazione europea , che è l' orizzonte entro cui devono essere dispiegate tutte le iniziative possibili, per sostenere la Grecia ed affermare un punto di vista alternativo al neoliberismo ed all' ormai acclarata mutazione regressiva della socialdemocrazia, l' impegno che attende non solo SEL la tutta la sinistra è quello della DIMENSIONE DELL' ALTERNATIVA , una dimensione che è uno spazio politico e progettuale che deve essere ricostruito , ed in cui  riacquistare oltretutto, noi stessi,  credibilità.

Le responsabilità politiche del PD  che hanno concorso a far fallire un progetto di cambiamento,  di un partito che oggi disvela un sostegno non subalterno ma attivo  al neoliberismo , hanno quindi comportato la necessità di impegnare tutto il partito - afferma Duriavig-  per ricostruire  una sinistra ALTRA, la cui urgenza è ormai sentita da tutti, ed il cui punto di partenza,  che parte dall' esperienza maturata con Tsipras alle elezioni europee del 2014, ora infine puo' trovare sbocco politico ed organizzativo. 

La consapevolezza è che il centrosinistra non esiste piu', che vi è stata una omologazione progressiva tra livello nazionale e periferico, tra governo centrale e governi locali, che da tempo il PD guarda al centrodestra, semmai, e che bisogna partire da questa  e altre constatazioni per far crescere dal basso l' alternativa sui territori.

Nessuno però vuole,  o pensa ,  a sommatorie di ceto politico e riedizioni di esperienze fallimentari, già provate in passato ( la " Sinistra Arcobaleno2 ad es.), nè " possiamo inseguire delle chimere: il PD vuol fare il partito della nazione, noi no!" 

A Roma si sono già costituiti i nuovi gruppi parlamentari , ma non basta: lo sforzo deve venire dai territori.qui deve misurarsi il necessario protagonismo di SEL.

Per una completa alternativa al PD  si sono espressi in maggioranza coloro che sono intervenuti nel dibattito, ribadendo la necessità che alle prossime elezioni- anche quelle amministrative che si terranno nel 2106 a Trieste ed in altre grandi città,  - debba esserci un soggetto politico nuovo.
E che il soggetto politico nuovo deve essere di SINISTRA non di centrosinistra ( Massimiliano Alberti)

All' inizio del dibattito è intervenuta l'on. Serena Pellegrino che ha ricordato la vicenda della Ferriera , su cui ella stessa ha prodotto una interrogazione , ed a seguito della risposta del Ministro competente , un comunicato stampa.


 Con stupore e mestizia s'è dovuto rilevare che, davanti a fatti di una gravità inaudita s'è optato per lo scarica barile:  " il Ministero dell' ambiente non ha dunque titolo per intervenire su questo versante  della questione che a Trieste sta assumendo  la preoccupante gravità della crisi sociale. "

Eppure "..è onere indefettibile della politica e di tutti coloro che hanno un ruolo amministrativo e politico  produrre azioni concrete  a prioritaria tutela della salute delle persone e della qualità dell' ambiente. Non possiamo derogare più e nemmeno vogliamo, come già è accaduto, lasciare la soluzione in capo alla Magistratura .
Sono stati troppi  gli anni in cui non è stato fatto quanto necessario  per bonificare l' impianto siderurgico : una responsabilità enorme. E' necessario bonificare e riconvertire ora, mentre la Ferriera è ancora attiva .Altrimenti si corre il rischio concreto di ritrovarci un gigantesco cadavere industriale al centro della città . Qui non è una diatriba tra ambiente salute e lavoro ma è in gioco il futuro tout court di una intera realtà metropolitana. "  così il comunicato prodotto dall' on Serena Pellegrino.
Su un terreno come questo- ha poi proseguito nel suo intervento-  si deve essere intransigenti, ci si deve distinguere , individuare uno dei temi possibili del programma da costruire.
" L' ambiente è strategico , la visione di SEL non è quella di Renzi, delle trivellazioni, della Terna."

Le conclusioni sono state svolte da Cecilia d' Elia , del Coordinamento Nazionale di SEL.
Che ha ribadito quanto sta maturando nel confronto politico , da tempo aperto ,  a livello nazionale tra piu' soggetti politici . Si lavora per un nuovo soggetto politico alternativo a Renzi ed al renzismo. 
Si aveva creduto alla possibilità di una  ripresa della socialdemocrazia, invece si è dovuto registrare la sua organicità ed internità alle politiche di rigore e di visione neoliberista dell' Europa.
In Italia, abbiamo assistito al venir meno del progetto Italia Bene Comune , che allora ha vanificato la possibilità di una  fuoruscita a sinistra della crisi, fino a farci precipitare nella situazione in cui il paese si ritrova oggi: la povertà crescente nel Meridione, la disoccupazione giovanile, l' astensionismo,la rottura praticata dal PD verso il mondo del lavoro e della scuola.
 In questo quadro di difficoltà oggi si colloca la nostra iniziativa politica , che è innanzitutto costruire assieme agli altri, alle persone su temi strategici dirimenti: l' Europa dei popoli, il lavoro e l' occupazione , la questione meridionale, l' immigrazione, questioni tra loro connesse dall' incompatibilità col neoliberismo e le politiche ad esso ispirate che le ha generate e fatte degenerare.

LA SINISTRA VA RICOSTRUITA E MOTIVATA, servono oggi pu' che mai pratiche politiche di massa , sui territori accanto e con le persone , stare dentro il sociale , allargare la discussione oltre di noi.

Con questo augurio l' assemblea si è sciolta  alle ore 23.30.