venerdì 18 settembre 2015

Ungheria: PRESIDIO DELLE DONNE E DEGLI UOMINI SCALZI

A TRIESTE il presidio si terrà, lunedì 21 settembre, dalle 18:00, 

DAVANTI ALLA SEDE DEL CONSOLATO ONORARIO D' UNGHERIA,  IN  VIA FRANCESCO PARISI 14.
Il Punto d' incontro, per un breve corteo, è la sede CGIL di Domio in Strada della Rosandra 58 mezz' ora prima, quindi alle 17:30
LA NCCdL CGIL ha aderito all' iniziativa. 
Seguiranno altri comunicati.

  (click sulla mappa per ingrandirla)


LUNEDì 21 SETTEMBRE - ORE 18.00
PRESIDIO DELLE DONNE E DEGLI UOMINI SCALZI 
di fronte all'Ambasciate e ai Consolati dell'Ungheria in Italia

Quanto sta succedendo in Ungheria in queste ore è inaccettabile e disumano.
E' un passo indietro nella storia della civiltà europea e dell'umanità in generale.
Respingere profughi, richiedenti asilo ed esseri umani in generale con muri, manganellate, idranti e gas lacrimogeni è un atto di barbarie che non possiamo in alcun modo tollerare.
L'Europa tutto deve reagire e denunciare il comportamento del governo di Orban.
Siamo al fianco della società civile ungherese che sta cercando di opporsi alle scelte del suo governo e chiediamo al governo italiano di fare tutte le pressioni possibili per evitare che tale barbarie continui.
A dieci giorni dalla grande esperienza delle 75 Marce degli Scalzi di Venerdì 11 settembre lanciamo una nuova mobilitazione nazionale: presentiamoci scalzi lunedì 21 settembre alle ore 18 davanti all'Ambasciata ungherese di Roma e davanti a tutti i consolati dell'Ungheria in Italia e portiamo con noi un cartello "Io sono clandestino, arrestatemi - I'm illegal, arrest me!" o anche "I sono rifugiato, arrestatemi! - I'm refugee, arrest me!

Ognuno può organizzarlo liberamente davanti ad una delle sedi consolari qui elencate: http://www.mfa.gov.hu/kulkepviselet/IT/it/it_konzuliinfo/

Il motivo di questa mobilitazione è sempre quello già annunciato con le Marce dell'11 settembre che qui ricordiamo.
Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie. 
Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace.
Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti.
Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di ricchezze.

Venerdì 11 settembre lanciammo da Venezia la Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi. In centinaia abbiamo camminato scalzi fino al cuore della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica, come in altre città d'Italia e d'Europa.

Per chiedere con forza i primi quattro necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali:
1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
2. accoglienza degna e rispettosa per tutti 
3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
4. creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino

Perché la storia appartenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro camminare insieme.

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