lunedì 30 novembre 2015

Marcia per l'ambiente - Domenica 29 novembre ore 15 in piazza della Borsa a Trieste

si sono ritrovate centinaia di persone per manifestare, riunirsi , parlarsi e promuovere conoscenza e solidarietà, mobilitazione e sostegno alle tante iniziative e battaglie che da tempo si conducono per prevenire i disastri ambientali ed il caos climatico.


A Trieste circa  una trentina di associazioni e comitati hanno promosso ed aderito all' iniziativa: Avaaz, ACLI, AIAB-FVG, ARCI, Bottega del mondo, BIOEST, FederConsumatori , Legambiente ;i sindacati NCCdL CGIl e CCdl -UIL, il Comitato pace e Convivenza Danilo Dolci , COPED- Cammina Trieste, e poi ancora  il Forum regionale Acqua Bene Comune, Konrad, Marevivo, Rete della Conoscenza, SlowFood, UISP, UDS, WWF, la Kmecka Zveza, , l' ISDE, la FIAB Trieste Ulisse, etc.
Una manifestazione vivace e colorata , con ecociclisti, giovani , lavoratori e pensionati, famiglie e tanti  cartelli plurilingue , un gioioso assembramento che ha ricoperto la fontana del Nettuno , con le note delle canzoni dei Drifting Wawes , che  protetti dal gazebo del Circolo verdazzurro di Legambiente - posizionato quasi  davanti alle gigantesche colonne doriche che dal 1806 sorreggono l' atrio di palazzo Molari - hanno accompagnato il prosieguo della manifestazione  fino alle 17.30.
Le richieste avanzate nella piattaforma politica , che ha unito le migliaia di altre manifestazioni svoltesi contemporaneamente in tantissime città, italiane, europee, con respiro globale , sono riassumibili nell' obiettivo di rimettere in discussione quell' obsoleto modello di sviluppo fondato sulla distruzione ambientale, sullo scempio della natura,  sullo sfruttamento delle energie fossili, sul produttivismo, sull' ipercompetitività , il consumismo, la distruzione e lo spreco  delle risorse.
Non v'è dubbio che la 21esima conferenza ONU sui cambiamenti climatici , che si terrà da domani 30 novembre sino all' 11 dicembre , non potrà non prendere posizione sui guasti che ormai la degenerazione di questo  modello produttivo sta realizzando a livello planetario,  e che la sola riduzione della emissione dei gas serra non basta. 
L' anidride carbonica emessa nel mondo nel 2014 risultava pari a  oltre 42 miliardi di tonnellate , - erano "solo" 35,3 q  l'anno precedente-( cfr: AFP,joint research center -european commission, Noaa, cop21 paris.org) e questo fatto avrà  conseguenze, in termini di surriscaldamento globale  purtroppo facilmente prevedibili: non solo l' innalzamento del livello degli oceani,  ma la sua  acidificazione , la modifica della circolazione oceanica di profondità con l' erosione delle barriere coralline , e poi  la diffusione delle siccità , la carenza d' acqua in zone già esposte a problemi di degrado e desertificazione, lo scongelamento del permafrost ,  quindi altri drammi, ambientali e soprattutto umani, con milioni di persone in fuga dalla loro terra e dal  modello del neoliberismo globale .                             
Oltre 10 miliardi di tonnellate di  anidride carbonica , delle 42 precedentemente citate , ad esempio,  sono state prodotte dalla sola Cina , ma logicamente è insostenibile il mantenimento di un modello di produzione che comporta costi sociali ed ambientali di impatto cosi' devastante .Ed infatti, non a caso il presidente della RPC Xi Jinping  ha da tempo preannunciato una correzione di rotta per contenere le emissioni.Ma , appunto, la sola riduzione  non sarà sufficiente se analoghe misure , aldilà dell' esito della COP21 , non saranno prese a livello ,locale, non solo dai paesi sovrani , ma dalle comunità, dagli enti locali , da chi governa e/o amministra il territorio. E se non si passerà ad un altro modello di civiltà, ad un' altra qualità dello sviluppo.  
Il  sistema industriale, produttivo e di consumo, del  nostro paese , concorre all' inquinamento atmosferico ed al caos climatico in misura contenuta, ma non per questo giustificabile, solo 0,3 mld di tons di CO2..ma è uno di quei  paesi ( con Germania, Francia Polonia, Inghilterra) a produrre i 70 % delle emissioni di tutta la Ue. Con quali posizioni l' Italia si reca a questa conferenza?  la domanda  non è retorica, ma considerato il tipo di scelte politiche sin qui fatte in materia ambientale dal governo Renzi non è   proprio il caso di dormire sonni tranquilli.

Marino Calcinari
Associazione Politica per la Costituente della Sinistra
"TSXTsipras" 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.