martedì 4 novembre 2014

Relazione comune di storici italiani e sloveni sui rapporti italo-sloveni


Nel 1993 i Ministri degli esteri dell’Italia e della Slovenia istituirono una Commissione storico-culturale italo-slovena con lo scopo di fare il punto sui risultati della ricerca storica realizzata nei due Paesi sul tema dei reciproci rapporti.

La Commissione era formata da parte italiana da Giorgio Conetti, docente di diritto internazionale e preside della facoltà di giurisprudenza di Como che la presiedeva, e dagli storici Angelo Ara (Università di Pavia), Marina Cattaruzza (Università di Berna), Fulvio Salimbeni (Università di Udine), Raoul Pupo (Università di Trieste), Maria Paola Pagnini, ordinario di geografia dell’Università di Trieste e dal sen. Lucio Toth, dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. La parte slovena, presieduta dalla dott.ssa Milica Kacin Wohinz era composta dagli storici France Dolinar, Branko Marus, Boris Mlakar, Nevenka Troha, Andrej Vovko e Aleksanderic Vuga. Inizialmente fecero parte della Commissione anche il costituzionalista Sergio Bartole, lo scrittore Fulvio Tomizza, lo storico Elio Apih e Boris Gombac che, per vari motivi, non poterono proseguire nell’incarico.

Dopo 7 anni di lavoro e ripetuti incontri la relazione conclusiva della Commissione fu approvata all'unanimità dai suoi 14 componenti il 25 luglio 2000 e consegnata ai rispettivi Ministeri degli esteri, ma inspiegabilmente per 8 mesi non fu resa pubblica.

Benché la pubblicazione fosse stata sollecitata da più parti, tra le quali l'ANPI, e da un voto unanime della Camera dei Deputati, la relazione fu resa pubblica nel testo integrale soltanto il 4 aprile 2001 dal quotidiano “Il Piccolo” e – lo stesso giorno – anche dal Ministero degli esteri.

Tuttavia questo documento, salvo rare eccezioni, non fu ripreso ed adeguatamente diffuso benché costituisca una base certa per una riflessione sulle tormentate vicende del confine orientale e dei popoli che in quest’area convivono.

L’A.N.P.I. lo ripropone a chi vorrà approfondire la materia ed in particolare a quanti svolgono la delicata ed essenziale funzione di sollecitarne la conoscenza alle giovani generazioni nelle scuole, ritenendo con ciò di recare un contributo per lo sviluppo di un dibattito finalmente sottratto a visioni unilaterali e di parte.

LA RELAZIONE CONCLUSIVA

Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Comitato Provinciale di Gorizia

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