martedì 17 marzo 2015

18 marzo 2015, Francoforte: #blockupyBCE


#blockupyBCE

L'Altra Europa sostiene le mobilitazioni che si terranno a Francoforte il 17 e 18 marzo: mentre verrà inaugurata la nuova sede della Bce, migliaia di attivisti, movimenti, sindacati, organizzazioni e forze politiche contesteranno le politiche di austerità di cui la BCE è il braccio armato. 

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18 marzo: contro l’austerità e l’Europa delle banche
per la dignità del lavoro e la democrazia

Oggi a Francoforte, movimenti e sindacati manifestano contro la nuova sede della Banca Centrale Europea, una torre altissima, costata quasi 1 miliardo e mezzo di euro, simbolo di un potere indifferente alla vita delle persone e alla democrazia.

La Bce, mentre celebra se stessa, su indicazione dell’Eurogruppo nega liquidità alla Grecia, se non attraverso finanziamenti di emergenza. Questo, perché la Grecia si rifiuta di ridurre ancora le pensioni, di tagliare ancora i posti di lavoro, di continuare a lasciare senza assistenza sanitaria i disoccupati, di continuare a privatizzare aziende pubbliche e beni comuni.

La Bce, mentre stampa oltre 1000 miliardi di euro per il cosiddetto QE, aumentando la liquidità delle banche private senza nessuna garanzia che quelle risorse finiscano alle famiglie e all’economia reale, continua a chiedere insieme agli organi di governo della UE, che i paesi europei facciano le “riforme strutturali”: cioè che si tagli e privatizzi ancora la sanità pubblica, le pensioni, la scuola, che si precarizzi ancora il lavoro e si distruggano i diritti dei lavoratori. Come fa Renzi.

Si dice che questo serve per abbattere il debito pubblico, perché “abbiamo vissuto sopra le nostre possibilità”. Ma il debito pubblico è aumentato in Europa proprio per i salvataggi delle banche private, non per la spesa sociale che è stata tagliata quasi ovunque. Le politiche di austerità lo hanno aumentato ancora, perché hanno provocato recessione e diminuzione delle entrate fiscali, ed hanno impedito gli investimenti pubblici necessari per uscire dalla crisi.

Le politiche di austerità servono solo per distruggere i diritti, precarizzare il lavoro, mercificare i beni comuni e la natura. Le politiche di austerità servono solo per la grande finanza, contro la vita delle persone.

Lottiamo contro le politiche di austerità in Italia: contro il Jobs Act che dà il via libera ai licenziamenti arbitrari e precarizza ancor di più il lavoro, contro l’attacco alla scuola pubblica, contro i tagli alle regioni e ai comuni, alla sanità, contro la privatizzazione dei beni comuni!

Lottiamo contro le politiche di austerità in Europa! Siamo con la lotta del popolo greco, perché la sua lotta è la nostra lotta. E’ la lotta per i diritti del lavoro, per il welfare, per la solidarietà tra le persone, per la democrazia. E’ la lotta per fare uscire tutta l’Europa dalla crisi.

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