mercoledì 14 gennaio 2015

Costituito il Comitato cittadino contro il Jobs Act


Si è svolta ieri nella sede dell' USB la prima riunione del COMITATO contro il job act e le politiche economiche del governo Renzi.

Alla riunione erano presenti  sindacalisti della CGIL dei sindacati di base, dei sindacati anarchici , esponenti dei movimenti giovanili e studenteschi, partiti ed associazioni della sinistra, semplici cittadini. 



L' assemblea, nel ribadire la propria volontà di opporsi e far crescere nel paese una opposizione forte e consapevole al job act, ai decreti attuativi, alle nuove ed inique norme sulla disoccupazione, ha evidenziato nei suoi interventi, la necessità che si informi l' opinione pubblica su quanto sta accadendo, che si continui la mobilitazione dei mesi scorsi che ha portato alla realizzazione di  due scioperi generali e che anche con altre forme di coinvolgimento e di partecipazione si promuovano più incisive ed efficaci azioni di resistenza attiva e di opposizione sociale al neoliberismo renziano, che traduce le politiche regressive , recessive e reazionarie della troika.

Oggi il compito del sindacato, della sinistra, delle forze di opposizione democratica del paese è infatti quello di   organizzare , su una piattaforma alternativa a quelle politiche , uno sbocco credibile, di lavoro , diritti  e tutele, al quadro di crisi che deprime e fa crollare ogni speranza di riscatto al paese.

 Noi denunciamo infatti, che, lungi dal creare lavoro, il job act si scaglia contro tutto il mondo, del lavoro e del non lavoro, per rendere permanente  la sua subordinazione alle leggi del comando capitalistico, un comando che proprio nei periodi di crisi assume il suo volto più reazionario e feroce.

La costituzione del Comitato cittadino contro il job act è un primo passo , politico, che lancia un segnale:  nonostante la crisi possa dividere,   cresce e si fa strada tra molte/i la tensione verso l' unità, la solidarietà, la consapevolezza di poter resistere, e che serve piu' democrazia, e non meno, per sconfiggere  prevaricazioni e soprusi; quindi è anche una battaglia di civiltà quella che ci apprestiamo a sostenere, e c'è il bisogno di tutti voi. Per lottare uniti.

Marino Calcinari


IL COMUNICATO STAMPA 
A tutti gli organi di informazione
con gentile preghiera di pubblicazione

Martedì 13 gennaio 2015 si è costituito a Trieste il Comitato cittadino contro il Jobs Act.

Durante la riunione di fondazione, molto partecipatacon circa una cinquantina di persone presenti, il tema del Jobs Act è stato sviluppato dai rappresentanti di molte realtà della vita politica e sociale triestina.
Le motivazioni per la fondazione di tale Comitato risiedono

nel giudizio profondamente negativo sul Jobs Act, visto come strumento di attacco senza precedenti ai diritti dei lavoratori, che alimenta false speranze verso i disoccupati e indirizza le risorse pubbliche a vantaggio dei profitti e delle rendite finanziarie;

nella consapevolezza che questo governo e chi lo sostiene stanno costruendo un consenso di massa mistificando la realtà con frasi ad effetto prive di ogni logica, come quella che il precariato generalizzato introdotto da queste riforme costituirebbe una vera garanzia contro la disoccupazione e arginerebbe quindi lo sprofondamento di larghi strati della nostra società sotto le soglie di povertà relativa ed assoluta;

nella inadeguatezza dimostrata da tutte le organizzazioni sindacali, sia nei tempi che nei modi, nel rispondere a tale attacco e ad organizzare una risposta efficace;

nell’esistenza ancora di margini per opporsi al varo dei provvedimenti sul lavoro, alcuni ancora in cantiere ed alcuni già varati ma che, nonostante i proclami di Renzi, sono ancora in attesa di un parere da parte del Parlamento;

nella possibilità di indire un referendum abrogativo sui decreti attuativi, come proposto dal giurista del lavoro Piergiovanni Alleva;

nella necessità di informare i lavoratori, sia privati che pubblici, nei luoghi di lavoro, nelle piazze ed attraverso la Rete, sulla gravità e nocività di tali provvedimenti, sia sotto il profilo dei diritti e dei pericoli crescenti per la salute e la sicurezza dei lavoratori che verso la ripresa e l’occupazione;


Hanno aderito in questa prima fase

-- Il sindacato è un’altra cosa, rivendicazioni per una Cgil Indipendente Democratica, che lotta,
-- R.o.s.s.@ – Movimento anticapitalista e libertario
-- Sinistra Anticapitalista
-- Partito Comunista d’Italia, PCdI
-- Rifondazione Comunista, PRC
-- Associazione Politica per la Costituente della Sinistra "Trieste per Tsipras"
-- La segreteria provinciale di Trieste della FIOM
-- Paolo MENIS, consigliere comunale M5S
-- L'Altra Europa per Tsipras

Il Comitato si riunirà la prossima settimana per definire un appello che contenga tutti gli elementi di cui si è discusso e per intraprendere un lavoro di informazione capillare sui luoghi di lavoro e nelle piazze cittadine.

Trieste 14 gennaio 2015
             Per il Comitato cittadino contro il Jobs Act
                                   Silvia Di Fonzo


Segue una breve sintesi dei lavori della riunione di martedi 13 gennaio del

COMITATO NO JOB ACT

cui hanno partecipato 29 compagni/e .

La relazione introduttiva è stata svolta da Silvia di Fonzo della FIOM CGIL che ha evidenziato come la natura iniqua e regressiva dell' operazione compiuta dal governo Renzi contro i diritti dei lavoratori deve indurre tutti ad una mobilitazione continua,e dunque come , anche attraverso una metodologia nuova di lotta, , cioè innovativa dell' agire politico, della nostra capacità di resistenza, possa portare a forme piu' efficaci di relazione e di allargamento dell' opposizione sociale .

La sola arma dello sciopero generale non basta piu' anche davanti ad una estesa platea di disoccupazione e precarietà di massa dunque la connessione con piu' larghi settori sociali che oggi sono colpiti dalla crisi e dalle politiche di austerità ed antipopolari praticate dal governo deve passare anche attraverso un salto di qualità , su altri terreni di lotta, - pensiamo alle manovre contro la scuola pubblica- fermo restando il dato centrale della contrapposizione capitale/lavoro che, nel caso dei decreti attuativi in discussione( due sono già stati approvati) e del collegato decreto sul NASPI ( che di fatto cancellerà la CIG in deroga) sta subendo una pericolosa accelerazione.

Nostro compito, del comitato che oggi viene costituito , è dunque quello di informare ed organizzare , per costruire una risposta politica non effimera al tentativo di cancellare i diritti del lavoro.
La prima proposta è quella di redigere e far sottoscrivere un APPELLO , rivolto al mondo del lavoro , e non solo, che illumini sulla necessità di salvaguardare un principio costituzionale ed un diritto di civiltà giuridica inalienabile.

A tal fine il Comitato si rapporterà con giuslavoristi, avvocati del lavoro, RSU per indagare ogni possibilità in tal senso, sia quella di invalidare il fondamento giuridico della legge e dei decreti, sia quella di ricorrere al referendum abrogativo laddove essi, come purtroppo sembra, venissero approvati. (Su questo aspetto è reperibile in rete un contributo di Piergiovanni Alleva , già membro della Consulta legale della CGIL , apparso sul manifesto dello scorso 29 dicembre).

Gli interventi , pur nella loro diversità, hanno pertanto sottolineato l' esigenza di:
  • dare continuità alle iniziative ed agli scopi per cui il Comitato si è costituito ;
  • non trascurare nessun dettaglio nella denuncia dei fini che il jobact si propone
  • informare, sensibilizzare, promuovere conoscenza critica come presupposto da una
  • piu' forte opposizione sociale
  • chiamare le OO.SS che si sono dichiarate contro il job act, e le politiche economiche del governo a dare continuità alla loro posizione con scelte politiche coerenti:

La prossima riunione viene convocata MARTEDI 20 gennaio alle ore 18 presso la sede USB di via Rittmeier 6, I° piano; nel frattempo le proposte operative emerse dal dibattito si traducono in:

  • prendere contatto con giuslavoristi ed avvocati del lavoro
  • contattare RSU e delegati sui posti di lavoro sull' esistenza e le finalità del Comitato
  • predisporre volantino da distribuire sui luoghi di lavoro
  • convocare conferenza stampa
  • produrre comunicato sulla riunione costitutiva di martedi' 13 gennaio.

Di tutto e come suddividere il lavoro che c'è da fare, i compagni e le compagne presenti all' assemblea, i cui nominativi sono stati forniti alla presidenza, in base alle loro competenze ed alle loro disponibilità, sono pregati di dare sollecita risposta allo scrivente, per una prima divisione dei compiti.


Marino Calcinari

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