venerdì 6 febbraio 2015

Monfalcone - presentazione libro Storia PDUP

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Si è svolta ieri, giovedi 5 febbraio  a Monfalcone, la presentazione del libro di Carlo Latini e  Valerio Calzolaio dedicato alla storia del PDUP.

All' iniziativa organizzata dal circolo SEL di Monfalcone, in collaborazione e col sostegno del Circolo del Manifesto di Trieste " Raffaele Dovenna" e dell' APCS "TSxTipras"hanno partecipato una trentina di persone tra cui  l' assessore al lavoro della Regione FVG, Loredana Panariti e l' on. Serena Pellegrino (SEL), componente della Commissione Ambiente alla camera dei Deputati.

Non solo una iniziativa di carattere culturale ma un momento di esposizione ed ascolto finalizzato a riflettere sulla comprensione di  problematiche e temi di stretta attualità, che quella piccola ma non minoritaria formazione politica della sinistra comunista seppe evidenziare ed analizzare sin dagli anni 70, come le TESI del manifesto sulla maturità del comunismo, e poi piu' compiutamente nel breve periodo in cui si organizzò e strutturò come partito in maniera definitiva dal 1979 al 1984: il femminismo, il tema della pace e del disarmo, oltre la logica dei blocchi,la proposta del servizio civile e di un nuovo modello di difesa, , l' ecologismo, la critica al produttivismo, l' antinuclearismo,la ricerca di una politica energetica fondata sulle energie rinnovabili. 


Un piccolo partito che si richiamava al comunismo ,ma che, nella consapevolezza del fallimento del modello del socialismo reale,non indulgeva a nostalgiche rivisitazioni ideologiche, ma già allora cercava e praticava le vie inusuali e difficili della rifondazione della sinistra.

Perchè PdUP per il comunismo?

"PARTITO perchè la lotta proletaria  contro lo sfruttamento capitalistico non puo' vincere senza una organizzazione ed una strategia;
DI UNITA' perchè non vuole aggiungere una nuova organizzazione a quelle che già esistono , ma operare per la ristrutturazione di tutta la sinistra, con un dibattito chiaro, ma una costante tensione unitaria;
PROLETARIA perchè la rivoluzione deve essere opera  del proletariato stesso , della sua lotta, della sua presa di coscienza, della sua diretta partecipazione politica;
PER IL COMUNISMO perchè oggi il contenuto reale di una alternativa già presente nei bisogni e nelle esperienze delle masse , è l' abolizione del capitalismo, cioè del profitto, come regola dell' attività produttiva, dell' individualismo come principio regolatore del consumo e della organizzazione civile, della delega come forma di gestione del potere." 
 ( da un tatzebao di quegli anni)  

Ed " essere per la rifondazione della sinistra alla fine degli anni sessanta e settanta in parte voleva dire finalizzare  un sommovimento generale , dare un senso piu' compiuto  a un 'egemonia culturale "di sinistra" : i valori della solidarietà, e della giustizia sociale, la visione della politica  come affermazione di un interesse generale, la diffusione della cultura e dello spirito critico come risorse preziose , la rottura di ordini precostituiti  opprimenti e burocratici." (pagg.369)

Una attualità che rimane e che le vicende della Grecia, di questi giorni, testimoniano in maniera netta, inequivocabile, paradigmatica: la mutazione del capitalismo fordista in finanzcapitalismo passando attraverso le due fasi evolutive del reganismo/tatcherismo prima , della globalizzazione poi. 

La periodizzazione che caratterizza lo svolgimento narrativo di quella nostra vicenda politica si giustifica con la necessità di far comprendere l' evoluzione di quel fenomeno che cambio' il volto dell' Italia, e non solo di essa.

Carlo Latini , già dirigente del Pdup ed oggi presidente dell' istituto Gramsci , nel suo intervento , ricorda alcuni fatti che si svolsero nel 1980 e che cambiarono il corso della storia:  la sconfitta alla Fiat e la " scoperta "  di una componente moderata della fabbrica , estranea ed ostile alle lotte operaie ( ottobre 1980), poi: la prima trasmissione di canale 5 , emittente privata,  il 30 settembre, il 4 novembre l' elezione di Regan.

In un quadro politico che declinava il suo aspetto piu' involuto, ottuso e corrotto ( craxismo, P2 ,Caf , etc) il Pdup non si sottrasse al dovere politico di condurre battaglie , in parlamento e nel paese, dure ed intransigenti  .

E nel 1981 il PdUP fu nel movimento per la pace contro i missili a Comiso, contro chi voleva abolire la legge 194,fu a fianco del PCI nel solco dell' alternativa democratica  alla DC , e nello strappo verso l' URSS, una posizione , questa , che il gruppo originario del manifesto , aveva già assunto all' inizio del suo percorso politico.


Com' era allora questo partito? per Luciana Castellina , che Latini cita per la prefazione , il PdUP era  "un' organizzazione molto severa, che non ha nulla concesso all' approssimazione, ma ha costruito una propria  collettiva cultura , imponendo innanzitutto a se stessa , una riflessione critica costante  sul proprio fare." E che ha prodotto una ricchissima anticipatrice analisi dei mutamento in corso come risulta dagli scritti, dai documenti tematici, dai tanti contributi pubblicati via via sul manifesto e gli altri bollettini, riviste e periodici con cui il Pdup si attrezzò in tutto quel periodo.

Franceschino Barazzutti, che fu consigliere regionale del PDUP dal 1978 al 1983 ha ricordato come, in Regione , i consiglieri del PCI guardassero con attenzione e piu' spesso con preoccupazione le posizioni politiche che lui e Giorgio Cavallo , consigliere di DP , prendevano nel merito di TUTTI i singoli problemi, " ci rispettavano" - dice- " perchè sapevano che eravamo seri. E determinati""

Il PDUP nel FVG fu un piccolo partito di quadri ( come allora si usava dire ) che aveva non piu' di cinquanta iscritti, ma che- ancora citando le parole di  Luciana Castellina- sentiva la stessa responsabilità di una grande forza,, rifuggiva il minoritarismo, evitava le facilonerie estremiste   e si dava il senso di responsabilità.

Gianni Iacono, oggi avvocato e consigliere comunale di SEL ricorda  che ricevette la sua prima tessera del PDUP a 15 anni da Vittorio Moioli , nel 1980, e che quella scelta, impegnativa, fu a tutti gli effetti una scelta di vita .

Edoardo Gallovics, operaio, delegato di fabbrica e RSU , da alcuni anni in pensione ha ricordato le motivazioni con cui allora decise di  aderire  al Pdup, e come anche dopo il suo scioglimento, con l' ingresso o per alcuni il ritorno, nel PCI, non abbia mutato le proprie convinzioni." 
Dopo il 1984 - ha detto- ho aderito per un periodo al MPA, il Movimento Politico per l' Alternativa , e nel 1992 a Rifondazione Comunista , dove milito tuttora"

In effetti, la scelta del 1983, che Lucio Magri impose al partito in regione fu mal digerita : non ripresentarsi alle elezioni regionali ma dare indicazione di voto o stare nelle liste del PCI, fu una scelta che pochissimi di noi allora approvarono e condivisero , ma nondimeno causò non poche amarezze.
Franceschino Barazzutti, di quella vicenda ha conservato anche le tracce cartacee ( alcune poi sono rintracciabili nel sito del circolo del manifesto di Trieste : www.circolomanifestotrieste.wordpress.com).

La nostra fu comunque una bella storia , che non si concluse con la confluenza nel PCI , ma proseguì nell' 89 , nella battaglia con cui ci impegnammo per difendere la sopravvivenza del PCI, prima , per ricostruire e rifondare una forza comunista  dopo,e  quella storia, come si vede dalla quotidianità, dalle vicende politiche di oggi può proseguire. La Grecia dimostra che si possono battere la rassegnazione  e l' assuefazione , che il neoliberismo non è l' ultima spiaggia dell' umanità .

A tale scopo anche un libro che non sia solo strumento di conservazione della memoria , ma anche strumento di conoscenza per le battaglie da fare oggi, torna immensamente utile. 
La riunione si conclude con una piccola cena e con l' impegno a proseguire una comune collaborazione politica e culturale col circolo di SEL di Monfalcone .

Marino Calcinari

  APCS
"TSXTSIPRAS"

Vedi anche l'allegato sulla storia del PdUP del Friuli Venezia Giulia: https://sites.google.com/site/triestepertsipras/home/documenti/Marino.C.PDUPLIBRO2015.pdf?attredirects=0&d=1

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