domenica 1 febbraio 2015

Sulla Giornata della memoria


Cari amici ed amiche.

A proposito delle recenti polemiche seguite all’articolo di Marco Coslovich sulla presunta contrapposizione fra la Giornata della Memoria ed il Giorno del Ricordo. Ognuno ha il diritto di onorare i propri morti come gli pare, ma vorrei ricordare che il primo atto del neo eletto Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella, prima ancora dell’insediamento ufficiale nell’augusta carica, è stato quello di una visita privata al sacrario delle Fosse Ardeatine. 

Questo secondo me denota una precisa scelta del campo antifascista, senza se e senza ma. 

Tutti quelli che parlano della rinascita della Balena Bianca sotto altre spoglie, dovrebbero sapere che la vecchia Democrazia Cristiana faceva parte delle forze politiche dell’Arco Costituzionale, nate dalla Resistenza antifascista, il cui compito principale era quello di difendere i valori dell’Italia repubblicana. E la stessa cosa credo e spero farà il nuovo Capo dello Stato, che si tratti della prima, della seconda , oppure della terza Repubblica. 

Da parte mia il 27 gennaio, 70° anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, alle ore 12.15 sono andato ad assistere all’intitolazione del giardino di piazzale Giarizzole alla compagna Ondina Peteani, scomparsa nel 2003, ex partigiana ed ex deportata ad Auschwitz e a Ravensbruck. Erano presenti oltre al figlio Gianni, anche numerose autorità cittadine,a cominciare dal sindaco Cosolini i rappresentati del clero ortodosso, ed una piccola folla di persone che hanno voluto così onorare la Giornata della Memoria. Io Ondina l’avevo conosciuta negli anni '70 quando viveva con il compagno Brusadin il quale teneva un'agenzia degli Editori Riuniti in via Crispi. Una signora assai riservata sulla cinquantina con i capelli grigio ferro tagliati molto corti. Sempre in prima fila in tutte le manifestazioni organizzate dall' UDI  e dal PCI. Quando riuscivi a rompere l'armatura della sua riservatezza, si rivelava una persona molto calda e fraterna. 

Ho un bellissimo ricordo di lei, e mi sono molto commosso leggendo il libro di Anna di Giannantonio intitolato “E’ bello vivere liberi” uscito nel marzo 2008. . Mettere una targa con ilo suo nome in un giardino dove giocano i bambini, è stato un atto di alto significato spirituale, ed io sono contento di esserci stato.  

Saluti da Gianni Ursini 

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